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Gli interventi di Rudy Galetti, Simone Giacchetta e Gaetano D’Agostino a “1 Football Club”

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Rudy Galetti, giornalista esperto di calciomercato. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di calcioinpillole.com.

Si è parlato di Hlozek al Napoli però pare ci siano anche club della Premier League. Sarebbe ideale prenderlo ora da scommessa o in futuro?

“Sì, soprattutto in questi ultimi periodi, se un giovane va in Premier League, per riprenderlo bisognerebbe attendere che diventi un ‘esubero’. E’ stato accostato al Napoli ma siamo ancora in una fase esplorativa, non si può parlare di trattativa. Le squadre dovranno muoversi prima quest’estate visto che il campionato inizierà a metà agosto per via della pausa Mondiale, pertanto, devono muoversi prima anche sul calciomercato e molte strategie saranno svelate prima”.
Osimhen-Premier League: quante possibilità ci sono?
“C’è questa tentazione della Premier anche se, al momento, non ci sono le condizioni concrete per parlare di contatti avviati o trattativa. Parliamo di rumors da oltre cento milioni di euro. Ad oggi è più probabile che resti a Napoli anche se, ovviamente, è molto cercato dalle squadre top però non c’è ancora niente di concreto. Le squadre principalmente interessate sono Manchester United, Arsenal e Newcastle”.
Come vedresti Osimhen al Real o al Psg, in base a chi non riuscirà ad avere Mbappé?
“È suggestivo, può dare molto ad una squadra di grande qualità. Nonostante il grande sforzo, anche politico, per trattenere Mbappé a Parigi, credo che il francese andrà al Real Madrid. I blancos hanno assecondato tutte le sue richieste e appare improbabile un clamoroso passo indietro. A Parigi dovranno cambiare molto. La gestione dei portieri è stata dannosa per Donnarumma e Navas. Probabilmente uscirà Di Maria, Icardi non ha convinto ma non ha mercato a causa del suo ingaggio. Osimhen sarebbe sicuramente un giocatore che calzerebbe perfettamente al PSG. Per il Real, dopo aver perso Haaland, si punterà forte sul francese. In caso di non riuscita, il nigeriano ci starebbe bene in Spagna, ma sono solo suggestioni”.
Darwin Nunez è uno dei gioielli più ambiti. Dove finira?
“Ha mercato. Andrà sicuramente via in estate, ed è una delle poche certezze del mercato. Lascerà il Benfica che ha già fissato un prezzo: siamo sugli 80 milioni. Si sta muovendo il Manchester United per cercare di anticipare la concorrenza. È un ottimo profilo, credo che valga il prezzo richiesto; a volte abbiam visto anche cifre più alte per giocatori rivelatisi meno incisivi rispetto a Nunez che segna molto. La vedo difficile che possa inserirsi un’italiana. Ad oggi la squadra è in pole position è il Manchester United”.
Due domande: quanto c’è di vero nella suggestione Icardi-Fiorentina e un commento sui malumori in casa Juventus dopo la stagione senza titoli
“Parto dalla Juve. Da quando è andato via Marotta, secondo me, ha iniziato a sbagliare svariate scelte di mercato sia a livello di giocatori che staff tecnico. Per qualche anno ha vissuto di rendita, poi la squadra è calata ed è arrivata alla stagione attuale senza trofei. Non ripartire da Allegri sarebbe una sconfitta per Agnelli. Vedo difficile fare scelte alternative, sia per l’ingaggio da riconoscere a Max per altri tre anni, sia per il fatto che la Juve farebbe l’ennesimo passo indietro degli ultimi anni. Io stimo Allegri ma quest’anno sicuramente ha sbagliato; la Juventus deve mettere a posto il centrocampo. Su Icardi alla Fiorentina, beh… può essere un’idea però è dura soprattutto per le richieste d’ingaggio. Vedremo”.
Perisic e Koulibaly militeranno ancora in Serie A l’anno prossimo?
“Credo di sì. Forse Perisic strapperà qualche centinaia di migliaia di euro in più d’ingaggio con quelle dichiarazioni post Juve, dove si è detto deluso dalle parole di Marotta; Koulibaly non lo vedo proprio lontano da Napoli. Ama la città, il club, e non penso che ci possano essere tentazioni per lui”

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Simone Giacchetta, direttore sportivo della Cremonese. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di calcioinpillole.com.

Complimenti per la cavalcata in Serie A, direttore. A Napoli tutti si chiedono cosa succederà con Gianluca Gaetano, che tornerà a Napoli
“Ancora non ci siamo trovati a discutere sulla questione. Per quello che riguarda il rapporto che c’è tra noi, abbiamo un rapporto di grande affetto e stima professionale per Gianluca. Il ragazzo è di proprietà del Napoli e tornerà lì a fine stagione. Da parte nostra, ovviamente, ci sarebbe la volontà di proseguire con Gaetano ma, il suo sogno, è quello – giustamente – di vestire la maglia del Napoli. Quando è arrivato era un ragazzo di belle speranze, ora è più maturo: è un padre di famiglia. Vedremo cosa accadrà…”.
C’è la possibilità che Gaetano faccia altra esperienza in una piazza tranquilla come Cremona in Serie A?
“Oggi tutti i ragazzi hanno sogni e ambizioni. Secondo me è corretto che il ragazzo rientri serenamente a Napoli. Dopodiché è giusto che ci sia un confronto con la sua società e, qualora non ci fossero le basi per rimanere, la Cremonese lo riaccoglierebbe a braccia aperte. Tanti ragazzi della squadra non erano molto considerati prima. Ora, compreso Gianluca, sono ragazzi apprezzati”.
Da calciatore hai giocato nel Napoli di Maradona
“Sì, io ho avuto questo grande privilegio di vestire la maglia del Napoli, in quegli anni. Su Maradona… beh, parliamo del miglior giocatore della storia di questo sport. Ho avuto la fortuna di segnare all’esordio in Serie A, contro l’Atalanta: 1-0 al 92′. Ancora, per Napoli, mi identificano come ‘Giacchetta, quello che ha segnato all’esordio’ e la cosa mi riempie di soddisfazione”.
Hai lavorato a lungo nella Reggina di Foti. Quanto sono importanti il dialogo e il confronto in un club, specialmente con i giovani?
“Ho fatto un’esperienza bellissima con la Reggina e il presidente Lillo Foti. Si creò una sinergia unica, abbiamo creato squadre che sono rimaste per tanto tempo in Serie A. Bisogna saper dialogare con i giovani, ma è sbagliato fare paragoni col passato perché, oggi, i ragazzi non sono gli stessi che c’erano 20 anni fa. Hanno bisogno di maggiore supporto e grande dialogo”.
Sull’esperienza all’Albinoleffe e sul futuro di Fagioli e Carnesecchi
“L’esperienza con l’Albinoleffe è stata importante e ringrazio il club per l’opportunità. L’Albinoleffe è una grande società: l’unica di Lega Pro che ha uno stadio di proprietà. Fagioli e Carnesecchi sono giocatori di grande prospettiva, il secondo probabilmente ha più esperienza anche in certi palcoscenici e credo avrà una carriera a livelli importanti. Nicolò (Fagioli, ndr) è in possesso di un talento sopra la media e gli auguro il meglio perché è un ragazzo sorridente e di grande serietà”.
Belotti va in scadenza con il Torino. Credi che possa cogliere l’ultima vera occasione per un salto in una big?
“Queste sono situazioni che, personalmente, non conosco ed è difficile dare un giudizio concreto. Io vedo che, nonostante il ragazzo sia in scadenza, viene considerato un beniamino allo stadio. Vedremo se sceglierà una strada importante o rimarrà lì consacrandosi definitivamente come uomo simbolo del Torino”.
Avete già fissato gli obiettivi per il futuro?
“Bisogna assumersi anche delle responsabilità e porsi degli obiettivi in relazione alle possibilità della società. Ora ci incontreremo e valuteremo il da farsi”.

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Gaetano d’Agostino, ex calciatore, tra le tante, di Roma e Fiorentina. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di calcioinpillole.com.

La tua stagione è terminata anzitempo…
“Già da due mesetti abbondanti, meno male (ride, ndr). Mi riposo e mi godo la famiglia, mi sto caricando per la prossima e non farò gli stessi sbagli, sperando che qualcuno mi chiami perché nel calcio è facile essere dimenticati. Dopo Lecco, ho scelto la Vibonese più per non rimanere fermo e rimettermi in gioco ma, dopo questa batosta, dovrò rivedere molto e valutare un nuovo progetto quando sarà il momento, sperando di trovare una realtà che ci creda e che abbia la voglia di investire sia sulla rosa che nelle infrastrutture, punto carente di tutto il sistema calcistico italiano”.
Sempre più fondi esteri nel calcio italiano. Credi che spariranno i ‘mecenati’ come De Laurentiis e Lotito?
“Arriveremo ad un 80% di squadre in mano ai fondi. Una volta sballata totalmente la valutazione di un calciatore, bisogna avere grandi fondi per gestire una società. Le proprietà attuali fanno fatica e, secondo me, non è giusto. Bisognerebbe mettere dei tetti salariali perché non c’è più una via di mezzo. La maggior parte dei calciatori, oggigiorno, viene pagata molto di più rispetto a quanto vale e a quanto fa guadagnare alla propria società”.
In Italia è sempre più difficile difendere il lavoro dell’allenatore. Come valuti l’operato di Spalletti al Napoli?
“Diciamo che in Italia, finché le società non smetteranno di essere ‘umorali’, gli allenatori non verranno mai protetti. L’allenatore lavora quotidianamente ed è quello che va giudicato. Su Spalletti, che dire, se si è trovato a 5/6 giornate dalla fine a lottare per lo scudetto e ha ottenuto l’obiettivo della Champions League, non credo abbia bisogno di essere difeso. Il suo operato è stato ottimo. Io speravo nel Napoli campione, un po’ per amore, un po’ per ‘rivalsa del Sud’. Al Napoli serve una una punta da affiancare ad Osimhen al suo stesso livello; il Milan ha Ibrahimovic e Giroud, anche l’Inter ha coppie importanti e infatti sono prima e seconda. A Napoli manca il sostituto del nigeriano”.
La Roma si giocherà la Conference League, un bell’appuntamento per il calcio italiano
“Ho sentito giornalisti e radio dire che la Conference non sia una coppa prestigiosa. Dobbiamo cambiare mentalità in Italia; all’estero è sempre importante giocare per un trofeo, specialmente se europeo. Qui in Italia senti dire che la Conference è una ‘coppetta’, poi non vinciamo mai nulla. Questa mentalità deve cambiare, lo diciamo da vent’anni, dunque siamo dietro di quarant’anni…”
Come vedi il progetto della Fiorentina di Commisso?
“Non credo farà investimenti stratosferici. Alla Fiorentina c’è un progetto serio con un allenatore serio; raggiungere l’Europa League sarebbe già un grande traguardo, c’è un ottimo presidente che secondo me scriverà una pagina importante della storia viola nei prossimi anni”.
A Vibo ci ritornerai solo per il mare?
“Per il mare e per la gente, non per il calcio”.

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