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Gli interventi di Christian Argurio, Danilo Caravello e Robert Jarni a “1 Football Club”

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Christian Argurio, direttore sportivo ex Messina. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di IlSognoNelCuore.com.

Andare a parametro zero sembra diventata una mossa dei calciatori e dei loro procuratori
“Sembra di sì, soprattutto se guardiamo a Dybala e Bernardeschi. A volte si tira la corda al punto tale che si rischia di spezzarla, come nel caso di Federico che ha rischiato di restare col cerino in mano. Bisognerebbe accordarsi in anticipo con i calciatori, non all’ultimo minuto, per evitare queste situazioni. Bisogna allungare i contratti a due anni dalla scadenza, ma questo è il calcio moderno, ed è difficile da gestire anche per i dirigenti. Per Koulibaly, comunque, nonostante sono convinto resterà al Napoli, sono certo che non correrà mai il rischio di restare col cerino in mano. Nel ruolo del difensore c’è sempre tanto mercato, tant’è vero che sembra il calciomercato stia dando priorità a questo ruolo, basti pensare a de Ligt per cui si parla di cifre fuori portata per le squadre italiane. Vorrei altresì fare i miei complimenti a Maldini e Massara che, nonostante dei problemi sul rinnovo contrattuale, sono riusciti a fare un grandissimo lavoro e stanno continuando a farlo, prendendo uomini di esperienza portandosi per primi su giovani di talento come De Ketelaere, ragazzo che a ventuno anni ha già giocato in Champions ed in Nazionale. La Juve, invece, con Di Maria ha fatto un gran colpo, nonostante l’età”.
Cosa ne pensi di Gvardiol
“Difensore molto forte, che in Italia può fare molto bene, ma bisognerebbe dargli il tempo di ambientarsi al nostro calcio, un po’ come accaduto con Koulibaly. Sicuramente è un giovane che ha bruciato le tappe, viene da una scuola importante quale è quella della Dinamo Zagabria e può già giocare in Serie A ad ottimi livelli. Non ce ne sono molti di così validi in quel ruolo ed a quella età. Purtroppo è il discorso inverso: dalle nostre parti nessuno rischia cifre su un calciatore così giovane che viene da un altro campionato”.
Cosa dovrebbe fare la Juventus con de Ligt?
“Da ciò che mi risulta, il trasferimento al Bayern Monaco è molto vicino. La cifra è nota, perché si parla di clausola rescissoria da 120mln di euro. Con quei soldi, i bravi dirigenti bianconeri come Cherubini sapranno sostituire alla grande l’olandese. A me piacerebbe vedere Bremer alla Juve, ma sappiamo che Allegri gradisce anche Gabriel dell’Arsenal. Koulibaly? Conoscendo bene l’ambiente napoletano, mi sembra difficile che lascino partire il senegalese, anche se nel calcio moderno non ci sono più bandiere. Il Napoli avrebbe bisogno di monetizzare qualcosa col ragazzo, onde evitare di perderlo a zero nella prossima stagione, ma è un uomo integerrimo e non credo possa fare uno sgarbo del genere ai suoi tifosi. Anzi, aggiungo: Koulibaly potrebbe decidere di partire proprio per aiutare il club a monetizzare ed a trovare le fonti economiche da investire sul mercato”.

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Danilo Caravello, agente Fifa e procuratore, fra i tanti, di Udogie. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di IlSognoNelCuore.com.

Tra i tuoi assistiti c’è Udogie, un gran prospetto
“Lo gestisce il mio socio Stefano Antonelli, è uno dei giovani più importanti del panorama internazionale. Ha fatto un grandissimo campionato, al di sopra delle aspettative, e questo testimonia sempre l’ottimo fiuto dell’Udinese. La dimostrazione che se si dà fiducia ai nostri ragazzi, riusciamo a produrre prodotti importanti anche in Italia”.
Sei per la vecchia scuola dell’osservare i calciatori dal vivo, o della nuova che utilizza siti e algoritmi?
“Oggettivamente e per costrizione causa Covid, non abbiamo potuto vedere tante partite e ci siamo dovuti affidare a piattaforme online. Da lì, tante società vanno a prendere informazioni sui calciatori, facendosi una cultura ed una idea. Braida a Cremona, Corvino a Lecce, Sabatini a Salerno, però, dimostrano che la vecchia scuola di respirare l’erba del campo non passa mai di moda. La tecnologia è importante nello scouting, ma il calciatore va visto sul campo, nelle partite ed anche negli allenamenti. Tante società italiane e straniere ragionano per algoritmi, e non è un caso se il 70% di queste non hanno fatto bene nelle ultime stagioni. Bisogna sì stare al passo con i tempi, ma il verdetto finale deve arrivare dal campo”.
Un caso che tanti procuratori stiano portando i loro assistiti in scadenza?
“Sono anni che, per un motivo o per l’altro, viene comodo indicare i procuratori come il male del calcio. Ovvio che negli ultimi anni la mia categoria è stata inflazionata, ed aumentando il numero degli agenti la probabilità di trovare una mela marcia aumenta. Premesso questo, gli agenti sono solo un anello del sistema. Se un calciatore va verso la scadenza, evidentemente si è inceppato prima qualcosa col club, oppure ha già qualche club alle spalle. Il procuratore fa gli interessi del proprio assistito, in secondo luogo i propri, ma i presidenti dovrebbero fare qualcosa. Un esempio lampante è Dybala: poteva firmare dallo scorso febbraio ma non lo ha fatto, è partito dal chiedere otto milioni ed ora sta avendo difficoltà a prenderne cinque più bonus. Gli accordi vanno sistemati prima, non negli ultimi mesi”.
Fabian Ruiz, se non dovesse rinnovare, finirebbe in tribuna. Giusto oppure meglio fare come il Milan con Kessie?
“Assolutamente bisogna fare come il Milan, che negli ultimi due anni non ha sbagliato nulla. Se il calciatore non rinnova, ha il diritto ed il dovere di giocare fino all’ultimo giorno. Diversamente sono storture e forzature che non portano da nessuna parte. A meno che non siano accadute situazioni per cui il club proprietario del cartellino non abbia subito un torto dal calciatore e, allora, non possiamo giudicare. Abbiamo una cultura sbagliata di questo sport: il Milan, ad esempio, ha sfruttato Donnarumma, Calhanoglu e Kessie fino all’ultimo giorno, traendone un grande vantaggio. Non bisogna fare drammi, anzi, sfruttare i grandi professionisti che si ha a disposizione fino alla fine del contratto”.

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Robert Jarni, ex calciatore, tra le altre, di Napoli e Udinese. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di IlSognoNelCuore.com.

Siamo di fronte ad una nuova era del calcio italiano?
“Speriamo di sì. Sono rimasto sorpreso quando l’Italia non si è qualificata ai mondiali, ma vedo tanti giovani di talento che stanno venendo fuori dalle loro squadre di club. Il peggio sembra essere passato, il futuro appare roseo”.
La Juve avrebbe bisogno di un terzino come te…
“Non so che dire, sono rimasto sorpreso da come sia andato via Dybala. Negli ultimi cinque o sei anni la Juve non ha avuto terzini di livello, ultimamente ne hanno almeno due che interessano a tutti. Anche in questo caso mi sembra che il futuro sia roseo. Ma i bianconeri devono essere bravi a non privarsi del giovani promettenti”.
Si parla di Dybala al Napoli: può essere la piazza giusta per lui?
“Tutto dipende da come giocherà. Paulo è un giocatore straordinario, fa la differenza ovunque. Non voglio entrare nel merito del suo trasferimento, ma comprare un calciatore a quaranta milioni e perderlo a zero, mi fa strano”.
Storicamente, i bianconeri hanno sempre venduto grandi calciatori per poi reinventire. Sembra accadrà anche con de Ligt…
“Se vendi de Ligt per prendere Zaniolo, che è un calciatore molto bravo, e poi ci metti Pogba e Di Maria, hai fatto un gran mercato”.
Di Lorenzo ti piace?
“Sì, anche se non l’ho mai seguito troppo. Vorrei segnalare il nome di Borna Sosa, è un terzino mancino davvero fortissimo, lo vedo bene in qualunque squadra di alto livello in Serie A. Gvardiol? Nelle ultime due partite abbiamo giocato contro Danimarca e Francia senza di lui. Per me è un ragazzo che può giocare sia centrale che terzino sinistro. Sa anticipare molto bene, ha una grande intelligenza calcistica e, nonostante sia molto alto, è anche velocissimo. Koulibaly? Vero che ha gli occhi addosso di mezza Europa, ma il Napoli non lo venderà facilmente. Adl non è uno che vende a cuor leggero e, anzi, il club azzurro è una bottega molto cara”.
Come valuti il ritorno di Lukaku?
“Vediamo come va. Intanto se va via Skriniar si perde molto, è il punto fisso della squadra. Vedremo anche l’impatto che Lukaku avrà sul prossimo campionato, ricordiamo che nella passata esperienza ebbe un grande impatto su di lui Antonio Conte, perché arrivò qui con altre caratteristiche, più pesante, più muscoloso, poi fece un gran lavoro fisico con il mister. Vediamo se sarà in grado di riproporsi a quei livelli”.

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