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Gli interventi di Mauro Bergonzi, Giuseppe Bruscolotti e Benoit Cauet a “1 Football Club”

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto l’ex arbitro Mauro Bergonzi. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di IlSognoNelCuore.com.

Arbitraggio di Argentina-Francia? “I migliori arbitri sono stati Orsato, ottimo il suo operato in questo Mondiale, ed anche Marciniak, il quale ha gestito la finale in modo sublime. Con tutti gli episodi verificatisi nell’ultimo atto, non era agevole arbitrare quella gara; non terminava mai, anche il direttore di gioco sembrava stremato… Quanta autorevolezza e quanto rispetto nutrito dai calciatori verso l’arbitro di ieri. La bravura del polacco è emersa con la segnalazione della simulazione di Thuram, ha preso le decisioni giuste in qualsiasi momento senza l’ausilio del Var. Quando ci sono direttori di gioco così abili in campo, si può anche utilizzare poco questa tecnologia. Uno dei migliori arbitraggi della storia…”. Valutazione sui recuperi più prolungati? Saranno presenti anche in Seria A? “Tutto dipenderà dal tempo effettivo di gioco. I tornei mondiali vivono in un clima socio-politico diverso rispetto ai campionati. Non vedo facile questa applicazione del tempo effettivo nei tornei dei paesi. Ma se si deciderà di applicare questo nuovo sistema, sarà attuato allora anche in Italia. Aumentare il recupero, tuttavia, potrebbe incrementare la stanchezza e consequenzialmemte anche il numero dei falli, causato decisamente dalle tensioni dei calciatori in campo. Il recupero lungo porta aumenti sul tempo effettivo, ma può causare maggiori rischi dal punto di vista della direzione della gara, poiché si commettono più errori, più interventi scorretti e più polemiche. Se dovrà diventare una routine, vivremo comunque questa nuova situazione e passeremo più tempo sul divano”. Potrebbe essere un provvedimento positivo? “Sono un po’ all’antica… Sono favorevole al Var, ma come utilizzato in questo Mondiale. E sono legato al calcio del passato, anche se apprezzo quello moderno”. Ricordo di Mihajlovic? “Come calciatore, lo ricordo da appassionato e da tifoso, non ho avuto la fortuna di incontrarlo. Ma ho aribtrato gare nelle quali Sinisa era allenatore. Quando ho messo di arbitrare, sono stato sottoposto ad un’intervista e l’ultima domanda era inerente a ciò che avrei voluto dal calcio. Mi sarebbe tanto piaciuto essere allenato da questo tecnico, consentiva agli altri di esprimere il 100% con la sua grande forza e il suo animo da combattente. Condoglianze alla famiglia, è un momento triste per questa perdita. È stato un lutto importante anche aver perso Sconcerti, un giornalista straordinario”.

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Giuseppe Bruscolotti, ex capitano del Napoli. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di IlSognoNelCuore.com.

Tifo per l’Argentina ieri? “Ovviamente, sostenevo la Seleccion. Ho tifato questa squadra per Diego, figura iconica del calcio argentino”. Maradona forse sarebbe stato soddisfatto del successo della nazionale argentina… “Chiaramente sarebbe stato di sicuro soddisfatto di questo risultato. Avrebbe fatto tanto piacere a Diego perché avrebbe consegnato questa coppa in ottime mani. Prima dell’avvio del torneo, mi piaceva la Francia e sapevo avrebbe raggiunto la finale, per certi versi è avvenuto ciò che avevo pronosticato. Ma il tifo era decisamente per l’Argentina”. Francia sottotono ieri? “Le finali possono indurrre a situazioni simili. Si è attanagliata in difesa e non è riuscita a trovare gli spazi adeguati. Deschamps ha cambiato alcune cose e poi c’è stato tanto spettacolo in campo”. Possibile addio di Messi dopo la vittoria del Mondiale? “Non è una scelta da sottovalutare, ha raggiunto ormai l’apice. Non è facile dire addio al calcio, ma questa potrebbe essere la decisione più giusta. Tuttavia, abbandonare tutto resta una scelta non agevole, soprattutto quando è presente la passione per qhdsto sport”. Paragone tra Messi e Maradona? “Non posso dire il motivo per il quale Leo non sarà mai come Diego, ma ognuno di noi dovrebbe riuscire ad attingere informazioni su ciò Maradona ha compiuto durante la sua carriera. Così le persone potrebbero rendersi conto di tutto, i tanti detrattori del Pibe non sono persone da considerare perché vanno contro la superiorità di questo calciatore ed oltre ogni logica”.

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Benoit Cauet, ex calciatore, fra le tante, di Paris Saint Germain ed Inter. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di IlSognoNelCuore.com.

Pensieri su Argentina-Francia? “Quando si perde, c’è tanta delusione. I calci di rigori sono una lotteria, questa volta non è andata come speravamo. L’Argentina era decisamente più preparata”. Giudizio sulla generazione talentuosa della Francia? “Ci sono tanti calciatori interessanti, la Francia ha un settore giovanile molto sviluppato, in grado di poter incremetare la qualità degli stessi calciatori. La Ligue 1 non è il miglior campionato d’Europa, e per questo motivo sono lanciati numerosi giovani interessanti. Questi hanno la possibilità di giocare e di lasciare poi il paese per approdare in altre squadre. Questo è un fattore rilevante per le generazioni future”. Quale calciatore della generazione francese ha impressionato maggiormente? “Kolo Muani è un ottimo calciatore. Abbiamo cercato di ingaggiarlo al Nantes, ma poi è andato a Bologna. Ha grandi capacità, è un ragazzo che ha chiesto solo di esplodere. È riuscito finalmente ad emergere. Ma anche Nkunku del Lipsia è cresciuto tanto. Numerosi talenti non li abbiamo ancora visti e giocano in campionato diversi”. Giudizio sulle sostituzioni di Deschamps alla fine del primo tempo? “L’allenatore ha in mano le redini della squadra, ha visto che la squadra non girava ed ha effettuato dei cambiamenti. L’organizzazione non andava, come d’altronde anche l’impianto della formazione in campo, individualmente mancavano le letture di gioco. Dembelé era nettamente in difficoltà e Koundé non l’ha aiutato. Non ho compreso al 100%, invece, la scelta su Giroud, riferimento offensivo della squadra. Non ha toccato tanti palloni, ma la formazione ha sbagliato in alcune circostanze e non ha servito spesso Olivier. L’allenatore, tuttavia, è stato costretto a dare un segnale molto forte, anche perché c’erano calciatori validi anche in panchina. Il tecnico ha letto benissimo la situazione, era necessario cambiare qualcosa per una svolta. Nella ripresa poi le cose sono cominciate a girare”. Perchè Deschamps ha deciso di non convocare Benzema? “Non credo ci siano frizioni tra i due. L’allenatore, infatti, aveva lasciato la porta aperta a Karim, poiché quest’ultimo non era stato sostituito con nessun calciatore. Se fosse stato al meglio, credo che l’ataccante sarebbe rientrato. Non penso che il tecnico avesse le garanzie per poterlo schierare in campo, altrimenti lo avrebbe richiamato”. Futuro florido per Mbappé? “Può arrivare dappertutto, non ci sono limiti… Non è partito bene ieri, ma in poco tempo ha travolto tutto. La qualità possedute da Kylian lo rendeno unico, può pretendere di tutto in futuro. Si tratta di un calciatore che fa la differenza. La sua grande forza, come quella dei gicoatori di livello, è incredibile e favolosa, ieri niente riusciva a contrastarlo. È stato un peccato che l’arbitro abbia fischiato la fine di una partita bellissima…”. Ricordo di Mihajlovic? “È stato già detto su Sinisa. È stato un grande uomo, un grande calciatore ed anche un grande padre. Aveva nel calcio delle capacità incredibili, le quali ha tentanto sempre di trasmetterle. Verrà sempre ricordato per ciò che ha fatto, restano i membri della sua famiglia, i quali porteranno avanti ciò che ha lasciato loro”.

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