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Juventus – Napoli – Una rivalità atavica tra le due squadre e tifoserie che nasce da connotazioni socioculturali e geografiche

Domani sera il posticipo della trentunesima giornata di serie A metterà di fronte due formazioni che sono in netto contrasto tra loro, a causa di una rivalità calcistica atavica che ha origini molto lontane a causa di questioni socioculturali e geografiche. Naturalmente parliamo di Juventus e Napoli, due società  che vantano il maggiore numero di tifosi nella penisola meridionale e nel mondo: da un lato i bianconeri che hanno come sede il capoluogo piemontese ma in realtà non rappresentano la città di Torino, essendo i torinesi, per la gran parte, sostenitori accaniti del Toro,  dall’altro gli azzurri che costituiscono l’unica formazione del sud d’Italia ad avere giocato quasi stabilmente in serie A. Questa rivalità, in un certo qual modo, si isola dal mondo calcistico, poiché non vi è mai stato un vero feeling tra il club fondato dalla Fiat che annovera tifosi sparsi dappertutto e quindi figlio di tante cittadinanze e quello partenopeo fondato nel lontano 1926, i cui sostenitori sono essenzialmente indigeni. Il primo incrocio tra Juve e Napoli si giocò appunto in quell’anno, allo stadio Militare, zona Arenaccia, della città fondata dai greci. Il match terminò col punteggio di 0 -3 per gli ospiti. Al ritorno ci fu una schiacciante vittoria dei bianconeri, a Torino per 8 a 0. Il primo successo azzurro ebbe luogo allo Stadio Militare di Napoli nel torneo Divisione Nazionale della stagione1928/29. Il Napoli si impose per 1 a 0. Ma le prime schermaglie calcistiche  tra le due formazioni, iniziarono a metà degli anni 60, quando il neopromosso Napoli, nella stagione 1965-1966,  che aveva prelevato proprio dal club piemontese l’argentino Omar Sívori, affiancandolo al brasiliano  José Altafini, cominciò di competere  ai vertici del campionato italiano, nella seconda metà del decennio. Nel 1968 si registrò una vera e propria rissa tra l’ex juventino ed i vecchi compagni di squadra, in quanto il terzino che lo marcava, Favalli si rese colpevole di una marcatura asfissiante condita da numerosi falli che portarono Sivori a  sgambettare volontariamente il difensore bianconero. Da qui gli scontri e la zuffa tra l’argentino e gli juventini, in particolare con Salvadore. La gara si giocò al San Paolo, inaugurato none anni prima  e fini col risultato di 2 a 1 per i padroni di casa. Sivori tuttavia fu  punito con sei giornate di squalifica, però  mai scontate visto che  tre giorni dopo, l’argentino appese le scarpette al classico chiodo. L’antagonismo più accanito avvenne negli anni 80, con gli azzurri inseriti ormai nell’elite della serie A. Nel 1980 con la riapertura delle frontiere giunsero in Italia fior di campioni come Brady nella Juve,  Krol nel Napoli, Falcao nella Roma. Ma ecco la svolta, nel 1984 arrivò al Napoli, dal Barcellona, Diego Maradona, miglior calciatore al mondo, per cifra, allora scandalosa di 13 miliardi di lire. Nel frattempo il club torinese aveva tra le sue fila un campione francese, Platini, al quale, il Dio del calcio sulla terra lanciò il guanto di sfida. Nel 1985 Maradona, contro la Juve fece un gol capolavoro, infilando il portiere Tacconi, su una punizione in area, su passaggio laterale di Pecci che gli dissi ma non vedi che non ci passa il pallone? Invece passò e come tra l’incredulità del compagno e degli avversari. Nel campionato 1986/87 poi il grande trionfo della squadra partenopea con il primo scudetto che fece impazzire una città ed un popolo. Il Napoli già dalle prime battute fece intendere che era tra le candidate al titolo, tanto è vero che riuscì ad espugnare il Comunale di Torino per 3 a 1 che segnerà il passaggio di consegne tra la Juve e la formazione partenopea. L’anno successivo, l’antagonista fu la squadra di Berlusconi ma Maradona e soci si fecero rimontare dal Milan degli olandesi e persero lo scudetto, pur avendo cinque punti di vantaggio sui rossoneri, a cinque turni dal termine. Due anni dopo, la rivincita degli azzurri che, sul filo di lana, conquistarono il secondo scudetto, staccando il Milan, alla penultima giornata. Negli anni 2000 supremazia netta della Juventus ma il Napoli è stata l’unica squadra a togliere trofei ai bianconeri, grazie alle vittorie in Coppa Italia ed in Supercoppa, proprio contro i non colorati. Quest’anno non c’è stata sfida tra le due rivali di sempre, in quanto la formazione di Spalletti ha, fin da subito ,creato un solco con tutte le avversarie e si accinge a fregiarsi del terzo tricolore. Intanto, domani sera ci sarà l’ennesima sfida infinita fra le due contendenti che racchiudono milioni di tifosi sparsi in tutto il mondo. Come ricorderete, all’andata, il Napoli annientò la compagine di Allegri con un umiliante 5 a 1, tuttavia, attualmente l’undici di Spalletti non sta attraversando un ottimo periodo, anche per i tanti infortuni ma le motivazioni non mancheranno di sicuro, del resto, come si evince dai numeri, gli azzurri giocano meglio in trasferta per cui, dimentichiamo la parentesi Milan e togliamoci lo sfizio di battere i rivali atavici anche in casa loro, per compiere un altro grande passo verso la meta ambita. 

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