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EDITORIALE – 4 maggio 2023, il Napoli sfratta lo scudetto dalle maglie del Milan e lo passa su quelle azzurre

Editoriale post match di Udine. L’attesa è finalmente terminata, dopo 33 anni.  Il Napoli è campione d’Italia con cinque turni di anticipo. Tutto il popolo partenopeo, sia in città, che in provincia, ha dato ampio sfogo a tutta la propria felicità e commozione, scendendo in piazza a festeggiare questo terzo tricolore. Ieri, era il quattro maggio, data in cui, nel capoluogo campano, vi è l’usanza di fare gli sfratti, cambiando casa. Ebbene gli azzurri, in piena tradizione, hanno sfrattato lo scudetto dalle maglie del Milan, portandolo sulle loro. Questo titolo super meritato rappresenta il riscatto di una città, la quale, sempre presa da tantissimi problemi, trova nell’amore verso la squadra del cuore, la migliore soluzione per dimenticare le preoccupazioni quotidiane. Ovviamente, la celebrazione dello scudetto 2023 non è certamente finita nella notte ma continuerà anche domenica, al Maradona, nella partita con la Fiorentina e pure per le successive giornate, per concludersi il 4 giugno, prossimo, ultima di campionato, con la grande festa ufficiale, organizzata dalle Istituzioni, che si svolgerà in Piazza Plebiscito ed in altre note piazze della città, condita da spettacoli canori, a cui  parteciperanno diversi noti personaggi ed artisti partenopei. Mancava appena un punto alla matematica certezza della vittoria e gli uomini di Spalletti, pareggiando per 1 a 1 con l’Udinese, alla Dacia Arena, ha compiuto la missione, senza neanche troppe difficoltà. Il presidente De Laurentiis, che è voluto rimanere a Napoli, per stare vicino ai tifosi che hanno affollato lo stadio di Fuorigrotta, nella visione del match scudetto sugli otto maxischermi sistemati in campo, al fischio finale dell’arbitro Abisso, ha inteso ringraziare il pubblico affermando queste parole: “Questo scudetto dobbiamo rivincerlo, rivincerlo e rivincerlo ancora  e poi dobbiamo puntare  alla Champions.” Poi ha voluto ricordare di non mancare all’appuntamento di domenica 7 maggio per la gara contro i gigliati. Durante i festeggiamenti, tuttavia, si sono registrati diversi feriti. Infatti, alcuni episodi poco piacevoli sono accaduti nella notte, sia in città, che in provincia. Ma tant’è, era pure prevedibile, ci sta. Torniamo al nostro magnifico Napoli: la sua è stata una vera cavalcata, iniziata con due vittorie e due pareggi, nelle prime quattro giornate, quindi è giunto un filotto di 11 successi di fila che ha sbaragliato le concorrenti. Alla ripresa del torneo dopo il Mondiale in Qatar, c’è stata la sconfitta contro l’Inter, che però non ha scoraggiato nessuno, tanto è vero che i partenopei si sono, subito, rialzati  riprendendo  il loro passo inarrestabile in virtù soprattutto dei tanti gol  di Osimhen, delle splendide giocate di Kvaratskhelia, della regia di un grandissimo Lobotka, della solidità difensiva, i cui protagonisti, sono stati  Kim, Rrahmani, Di Lorenzo, Meret. Non dimentichiamo le mosse tattiche del tecnico toscano che ha saputo cambiare il volto di molte partite, facendo gli innesti giusti. Insomma, questa squadra è già nella storia, assieme alla sua magnifica tifoseria che ora non sta più nella pelle per la formidabile impresa dei suoi beniamini. Per la cronaca, erano trent’anni che il campionato veniva vinto ininterrottamente da squadre di Milano, Torino e Roma. E senza contare il Cagliari di Gigi Riva  del 1970, nessun’altra squadra del Sud Italia ne ha mai vinto uno, oltre allo stesso  Napoli, che ora ha agguantato la Roma, esponendo in bacheca tre scudetti. Lo scudetto è arrivato solo ieri con la matematica, tuttavia la vittoria di questo campionato era diventata sicura da più di tre mesi, grazie all’enorme vantaggio accumulato. La compagine  allenata da Spalletti, che si è emozionato durante l’intervista a Dazn, è risultata, senza dubbio alcuno, la migliore di questa stagione, abissale, difatti, la differenza con le altre formazioni partite per vincere lo scudetto. Team come Milan, Inter e Juve, sempre in pole ad inizio campionato, sono state distaccate, per ora, rispettivamente di 22, 20 e 17 punti. Onore, dunque a Spalletti, al suo primo trionfo in Italia, ed a tutta la rosa del Napoli che ,malgrado non annoverasse campioni di grosso calibro,  ha dimostrato di poter vincere anche senza avere un grande curriculum alle spalle. Un bravo, naturalmente va al patron azzurro e al direttore Giuntoli, i quali sono stati i veri artefici della rinascita della squadra, dopo le partenze eccellenti. Che dire di più: grazie, grazie ed ancora grazie!

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