EDITORIALE DEL LUNEDI’ – Un buon Napoli esce indenne da San Siro, sponda nerazzurra e mantiene la testa della classifica

Editoriale del Lunedì. Finisce 1 a 1 la partitissima tra l’Inter e il Napoli, a San Siro, nella domenica del 12esimo turno di serie A. Un risultato importante che permette agli azzurri di Conte di rimanere in testa alla classifica con un punto di vantaggio sui nerazzurri di Inzaghi, sui bergamaschi di Gasperini, sui viola di Palladino e sui biancocelesti di Baroni. La compagine partenopea non sarà stata, sicuramente trascendentale brillantissima ma ha saputo tenere testa adun attcca mitraglia come quello composta da Thuram e Lautaro, tantoè vero che non sono mai stati pericolosi, ben contenuti da Rrahamani e Buongiorno. Intanto  il pareggio che vale oro consente alla capolista di vivere in serenità la sosta per le nazionali. A parte l’infasusto match di domenica scorsa, il Napoli  ha superato brillantemente gli scontri diretti con Juve, Milan e Inter, conquistando 5 punti, per giunta, in trasferta. Dunque, i tifosi napoletani possono essere più che soddisfatti della loro squadra del cuore che resta in piena corsa nella lotta per le prime posizioni. Giusto che il presidente abbia ribadito che l’obiettivo del club è ritornare in Europa, nessuno, ciò nonostante,  può dire di non pensare a qualcosa di più. Antonio Conte, ex della partita, a fine gara,  si è molto arrabbiato per il rigore, a suo dire, inesistente, concesso, con troppa generosità, dall’arbitro Mariani, senza che il Var intervenisse. Purtroppo, secondo il protocollo, seppur sbagliando, era giusto così, però, condividendo in pieno il ragionamento del tecnco leccese, questo protocollo va rivisto. Per giustizia divna Calhanoglu ha mandato il tiro dal dischetto sul palo, primo errore del turco,  dopo 16 realizzazioni di fila. Ancora una volta, Lukaku è stato un fantasma, incapace di incidere come dovrebbe, tuttavia, il centravanti belga avrebbe bisogno di un partner che lo accompagnasse, cone succedeva all’Inter. L’allenatore del Napoli è di tutt’altro avviso e lo schiera come unica punta centrale. Pure il georgiano non sembra aver raggiunto la migliore condizione, malgrado i numeri siano dalla sua parte. Forse il rinnovo contrattuale pesa nella mente dell’attaccante? Mah, può darsi. Niente sorpasso, perciò per la felicità della piazza napoletana e per il campionato stesso che si fa sempre più interessante, dopo gli ultimi due anni nei quali Napoli e Inter hanno, letteralmente, stracciato il torneo. Che dire, questo Napoli merita credito e fiducia; chi avrebbe mai immaginato, a bocce ferme, che alla dodicesima giornata, i partenopei, con una squadra rifondata, sarebbero stati primi da soli, seppur con un distacco minimo dalle inseguitrici. Per ora, sembra più lontano, soltanto il Milan distante otto punti dalla vetta ma con una partita da recuperare col Bologna, fuori casa. In due settimane appena, uscire dal Meazza con quattro punti in tasca contro le due milanesi non è cosa da poco. Alla ripresa, al Maradona, sarà ospite la Roma che, ieri, dopo il ko interno con gli emiliani di Italiano,  ha mandato via Juric, per cui sulla panchina giallorossa ci sarà un nuovo allenatore, il quale sarà uno sprone per i giocatori della capitale a mettersi in mostra. Ciò significa che gli azzurri si troveranno di fronte una formazione arrabbiata e desiderisa di riscatto. Quindi sarà un altro ostacolo difficile per Di Lorenzo e compagni, i quali, nettamente superiori agli avversari, sapranno comportarsi di conseguenza, per tornare al successo, tra le mura amiche.

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