EDITORIALE POST BOLOGNA – Continua il trend negativo degli azzurri che, per l’ennesima volta, scompaiono dal campo nella ripresa
Editoriale post Bologna. Ennesima partita degli azzurri dai due volti, ancora una volta il Napoli, dopo un buon primo tempo, nella ripresa, si smarrisce, arretra il baricentro e non gioca più, lasciando l’iniziativa agli avversari che chiudono la squadra di Conte nella sua metà campo. Per giunta, rimane il trend negativo in trasferta, dove non si vince da tre mesi. Sono basito, esterrefatto, deluso, amareggiato e chi più ne ha più ne metta. Non riesco a capire, come possa una formazione di vertice, trasformasrsi, nella seconda parte della gara, in una squadretta che lotta per la salvezza, buttando palloni alla viva il Parroco. Passi se succede sporadicamente ma quando diventa una costante, c’è qualcosa che non va. Allorquando è in vantaggio, il Napoli, bada solo a difendere il golletto e non riparte più, cosicchè gli antagonisti rimontano facilmente. Poi ci si mette pure il tecnico salentino che sarà anche il miglior allenatore italiano ma, per quanto riguarda i cambi, li fa tardivamente e spesso non riescono a incidere. Mi dite che senso ha far entrare i panchinari, addirittura nei minuti di recupero? Probanilmente non li ritiene all’altezza dei titolari ma, a volte, è meglio un asino vivo che un dottore morto. I titolarissimi non possono reggere un’intera partita, in particolare Politano, che non è più un attaccante ma un difensore che deve fare tutta la fascia destra, avanti e indietro. Inoltre, se un giocatore non è in giornata lo si vede ampiamente, per cui va sostituito subito, magari a inizio ripresa. Per esempio, ieri, Neres era l’ombra di se stesso, evanescente, confuso, mai in partita, nessun dribling riuscito, sempre anticipato dai difensori, doveva lasciare il terreno di gioco dopo il primo tempo. Possibile mai che, dopo due mesi, Okafor non è ancora pronto? Mah, che dire, sta di fatto che questa squadra non ha gli attributi giusti per vincere il titolo e a mio avviso, neanche la voglia di farlo, i calciatori sembrano appagati dalla conquista della zona Champions, obiettivo voluto dalla società. Questi secondi tempi del Napoli, segnalano un calo preoccupante, al di là dei meriti delle altre squadre. Quanto di buono riesce a fare nei primi 45 minuti, viene lettrralmente sciupato e reso inutile, nella seconda parte. Calati vertiginosamente i vari Anguissa Mc Tominay, Politano e non è la prima volta che succede. Tanto di cappello al Bologna che, oggi, è entrata nell’elite della serie A, però un team che ambisce a traguardi importanti non può avere due volti. Per fortuna Scuffiet e Juan Jesus, titolari all’ultimo minuto, non hanno fatto rimpiangere Meret e Buongiono, assenti, il primo per influemza e il secondo per un risentimento muscolare, l’ennesimo stagionale. A fine partita, il vice Conte, Cristian Stellini ha voluto elogiare il primo tempo dei suoi, sottolineando, tuttavia, l’importanza di crescere in mentalità, se si vuol tentare di scucire lo scudetto dalle casacche dei nerazzurri. L’unica nota postiva di questa incredbile stagione, è quella di essere in grado di lottare per il titolo, pur giocando un tempo soltanto. Si gioca una volta a settimana, eppure, appare evidente che gli azzurri, dopo 45 minuti, hanno già il fiato corto. Nonostante tutto, Di Lorenzo, che sarà appiedato dal giudice sportivo e compagni restano in corsa, con un calendario che li vede affrontare, nelle ultime sette partite, compagni della parte della destra della classifica, cinque delle quali non hanno più nulla da chiedere a questo campionato. Lunedì prossimo, scenderà al Maradona. l’Empoli che ha ancora qualche speranza di salvezza, una partita che se non si vincesse, bisognerebbe chiudere baracca e burattini e andare a casa.