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Catania, caccia al record nel giorno più amaro

CATANIA – Dall’Atalanta… all’Atalanta. Il ciclo d’oro del Catania in serie A finisce com’era iniziato, otto anni fa. Nel settembre 2006, la prima al Massimino disputata contro i nerazzurri bergamaschi, domani ancora avversari nel giorno del congedo dall’elite del calcio. Anche la cabala ha messo il suo autografo in calce ad una stagione che ha, inesorabilmente, espresso il verdetto più amaro. Ma se andate a chiedere a Maurizio Pellegrino (ancora in silenzio, per l’ennesimo annullamento della conferenza stampa della vigilia) del Catania – Atalanta che arriva, vi risponderà che è la partita più importante della stagione. Come un martello il tecnico siracusano insiste su concetti essenziali per giocare a calcio a certi livelli: appartenenza e dignità.

E nonostante l’obiettivo ricercato sia scivolato via, l’ultimo impegno di campionato assume importanza sotto un duplice profilo. Migliorare l’immagine dei giocatori, agli occhi di una piazza che a lungo li ha aspramente contestati. Aggiungere il nome di Maurizio Pellegrino alla lista dei pretendenti alla panchina del nuovo Catania. Se arrivasse una vittoria contro l’Atalanta, il ciclo tecnico iniziato a San Siro contro il Milan si concluderebbe con l’eccellente saldo di 12 punti in 6 partite. E costituirebbe il terzo successo consecutivo dei rossazzurri, andando ad eguagliare (ironia della sorte), il record del club in serie A. Numeri da capogiro che indurrebbero la dirigenza di Via Magenta, con il plenipotenziario Cosentino in testa, a valutare attentamente la candidatura di Maurizio Pellegrino, prima di virare su altri obiettivi. E nella giornata in cui per molti sarà una passerella d’addio ai colori rossazzurri, potrebbe maturare la conferma, impensabile due mesi fa, di un tecnico debuttante in serie A, che col suo lavoro ha mitigato il peso insopportabile di una retrocessione assurda ed evitabile.

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Fonte: Repubblica

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