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Romano ferito alla Stazione, pista ultrà

Accoltellato alla Stazione Centrale «perché tifoso della Roma». Ha raccontato così la sua disavventura, il trentaseienne Rodolfo Pianigiani, mentre veniva medicato al pronto soccorso dell’ospedale Loreto Mare dove è stato accompagnato a bordo di un’ambulanza del 118. L’uomo sarebbe stato affrontato da più persone, una delle quali avrebbe anche fatto riferimento a Ciro Esposito, il sostenitore del Napoli ucciso a colpi di pistola alla vigilia della finale di Coppa Italia del 3 maggio scorso, affermando: «Questo è per Ciro». Colpito all’anca, Rodolfo è stato dimesso con una prognosi di cinque giorni. Alla questura napoletana però non risultano denunce sull’episodio. L’uomo infatti ha lasciato il presidio intorno alle 18 ed è ripartito subito dopo per Roma, dove lo aspettava il padre che, a Repubblica, dice: «Gli avevo sconsigliato di andare a Napoli». Gli investigatori lavorano adesso per ricostruire i fatti, identificare gli aggressori di Pianigiani e accertare se il ferimento sia riconducibile al clima di tensione fra la tifoseria napoletana e quella romanista dopo la morte di Ciro Esposito. Dieci giorni fa, in pieno centro storico, era stato accoltellato al gluteo un giovane di 25 anni, romano e romanista, che lavorava come aiuto cuoco in hotel cittadino. Alla polizia, aveva riferito di essere stato apostrofato come «sporco romano» dal suo aggressore. Sulla vicenda sta indagando la Digos, ma secondo gli elementi raccolti finora il cuoco sarebbe stato accoltellato per dissidi sorti nell’ambiente lavorativo.

La Repubblica

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