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Contro il Chievo lo stesso undici titolare di Genova

Tu di qua, tu di qua, tu di là: prove tecniche per il Chievo, per ripartire e lasciarsi alle spalle quel tormento del san Mamés, la vittoria di Marassi, le voci (di fuori) su una sosta (ir)rituale. Il mattino ha l’oro in bocca e conviene sfruttarlo appieno per riprendere il discorso proprio da dove s’era interrotto, ovviamente 4-2-3-1, da ripetere sino a mandarlo giù a memoria e poi cominciare a cogliere i segnali del campo, quelli dei test. Il Napoli, visto da dentro e da Rafa Benitez, non ha segreti e qualche giorno a Liverpool non ha resettato, non poteva: come un anno fa, la normalità è autentica, al rientro, e si procede per gradi, con la seduta all’alba e il pomeriggio a studiare nel chiuso del proprio studio.

FATTA. Poi al resto penseranno il venerdì ed il sabato e ciò che verrà segnalato dagli allenamenti, dalla percezioni che avrà Benitez, dalla condizione che esprimeranno i singoli: però, per il momento, il Napoli pare (ri)fatto ad immagine e somiglianza di quello che è andato a vincere a Genova, con un quarto d’ora (quello finale) speso a tutto gas, attaccando largo e stretto, dando pressione, mostrando gamba. Lì c’era già De Guzman, certo, ma prima, all’inizio, a Benitez non erano dispiaciuti i quindici minuti di avvio, quelli con Hamsik, che ha sempre un filo di vantaggio sugli altri, anche se adesso deve scuotersi.

CONFERMA. E allora sembra che stavolta stia per essere confermato quel Napoli che ha cominciato a Marassi, e già questa sarebbe una novità, perché un anno fa soltanto in due circostanze Benitez è ripartito con gli indentici uomini della giornata precedente: all’andata, con il Parma e la Lazio; al ritorno, con la Juventus e il Parma. Poi furono rimescolamenti spesso inevitabili, legati alle strozzature del calendario, alle esigenze del momento. Il Chievo arriva a riposo consumato, con un bel po’ di uomini in giro per il mondo e anche però con un livello atletico già rinfrancante: resta un solo dubbio (perlomeno a naso così pare) ed è quello di sempre e quasi andrebbe risparmiato, per non cadere nella noia. Ma Insigne o Mertens a sinistra: è la domanda che riporta indietro, che guida (per il momento) verso il Chievo.

Corriere dello Sport

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