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L’appello del prefetto: “Un abbraccio tra Higuain e Totti”

Normalizzare Napoli-Roma è possibile. L’esempio, però, dovrà arrivare dai protagonisti in campo. La firma in calce al messaggio è del prefetto Vincenzo Panico, presidente della task force per la sicurezza delle manifestazioni sportive che ieri ha partecipato al convegno “Conoscere per migliorare”, organizzato alla Federico II dal Dipartimento di scienze sociali e dall’Osservatorio del Viminale. «Un abbraccio tra Higuain e Totti sarebbe molto importante nel percorso di pacificazione». C’è una tensione altissima tra le rispettive tifoserie dopo gli incidenti del 3 maggio in cui ha perso la vita Ciro Esposito. È stato accusato dell’omicidio Daniele De Santis, con un passato da ultrà in curva Sud. Ecco perché la sfida di sabato è stata vietata ai sostenitori giallorossi (vendita dei biglietti inibita nella regione Lazio). «Auguro a quei pochi romanisti che ci saranno — ha spiegato il Prefetto di Roma, Giovanni Pecoraro — di vivere una bella giornata di sport». Ma la stragrande maggioranza resterà a casa davanti alla tv. «Non potevamo trascurare certi segnali — ha aggiunto Panico — ma la sfida di sabato può essere utile per accelerare un’inversione di tendenza. Ci piacerebbe organizzare un incontro tra i tifosi, anche al di là di quelli ufficiali, affinché maturino i tempi giusti per un dialogo». Niente vendetta per Ciro, dunque. È questo il pensiero di suo zio, Vincenzo Esposito, che ha ribadito la posizione della famiglia (mamma Antonella, invece, auspica una presa di posizione da parte di Totti). «Lo abbiamo sempre detto e lo ripeto ancora. Gli striscioni che saranno esposti al San Paolo non dovranno incitare alla violenza ma soltanto a chiedere giustizia e a ricordare mio nipote. Dimostriamo per l’ennesima volta che questa città è in grado di mantenere dignità, orgoglio e compostezza, come accaduto ai funerali di Ciro. Faccio anche io un appello al dialogo, altrimenti non si risolverà mai niente: mi aspetto un cenno positivo dai tifosi giallorossi. Fino a quando non ci saranno segnali seri, le forze dell’ordine fanno quello che possono, cioè vietare. La repressione è utile solo nell’immediato, ma in prospettiva bisogna risolvere i problemi diversamente». Altrimenti calcio e violenza resteranno inseparabili. «Mi auguro che gli episodi del 3 maggio non si ripetano più. Mi ha fatto molto male vedere quello slogan che inneggia a una persona violenta che è l’assassinio di mio marito», ha spiegato Marisa Grasso, vedova dell’ispettore Filippo Raciti, in merito alla maglietta “Speziale libero”, indossata dall’ultrà Gennaro De Tommaso, durante la finale dell’Olimpico. «Di quella serata mi ha colpito tutto, la trattativa prima di giocare, le violenze e il morto all’esterno dello stadio. Nella nostra famiglia dopo la scomparsa di mio marito, è cambiato tutto, mentre fuori le cose restano sempre uguali. Nel prossimo week-end, quando tutti andranno negli stadi, io sarò al cimitero. Spero che prima o poi in Italia si possa assistere ad una partita solo con gioia ed emozioni positive». Napoli-Roma dovrebbe essere questo, un concentrato di adrenalina durante la gara e nulla più. L’appuntamento in città è molto atteso e la prevendita è decollata ieri: sono circa 10 mila i biglietti già acquistati. Se ne trovano pochi in curva A per la chiusura del primo anello, a causa di un’infiltrazione. La capienza è ridotta di circa 3500 posti e il Napoli spera di recuperarli in extremis, almeno in parte: oggi è prevista un’ispezione dei tecnici del Comune per verificare la situazione.

La Repubblica

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