OBIETTIVO NAPOLI

Vittoria agevole in attesa della Supercoppa

zapataLa facile vittoria contro il disastrato Parma di Donadoni ha consentito al Napoli di tirare un piccolo sospiro di sollievo dopo un periodo negativo dal punto di vista del gioco e dei risultati. Il successo contro i ducali è infatti arrivato dopo una serie di quattro gare senza vittoria, culminata con la netta sconfitta contro il Milan, una delle prestazioni più sconfortanti dell’era Benitez.
In tal senso il fatto di aver dovuto affrontare proprio il Parma nell’ultima gara prima della sfida di Supercoppa, è stata una circostanza alquanto fortunata per gli azzurri. La formazione di Donadoni si è infatti dimostrata un avversario abbordabile oltre ogni più ottimistica previsione. Difficilmente si è vista all’opera al San Paolo una squadra con così scarsa convinzione e cattiveria agonistica. Falcidiata da alcune assenze importanti, umiliata da una posizione di classifica delicatissima, e frastornata dall’instabilità societaria, la compagine ducale non è riuscita a proporre, contro un Napoli buono ma non eccezionale, alcuna seria resistenza. Donadoni ha cercato di puntare tutto sulla tenuta difensiva, infoltendo il centrocampo con cinque uomini davanti alla retroguardia a quattro, ma questo non è servito a fornire ai suoi un adeguato equilibrio difensivo, vista la scarsa aggressività in fase di pressing e la troppa facilità con cui veniva concesso agli azzurri di penetrare dalle corsie laterali.
Il Napoli, da parte sua, ha proposto sin dai primi minuti una manovra avvolgente, volta a puntare su un pacato possesso palla che potesse trovare improvvisi sbocchi innestando la qualità degli esterni, cercando in tal modo di aggirare la densità creata da Donadoni in mezzo al campo. Per questo motivo, e viste anche le difficoltà dei due mediani azzurri nel costruire gioco in maniera creativa, le maggiori iniziative per i partenopei sono nate prevalentemente sulle fasce, soprattutto dalla parte di Mertens e Ghoulam, oppure quando è stato possibile sfruttare la potenza fisica di Duvan Zapata. Il colombiano, scelto a sorpresa al posto di Higuaìn, è risultato decisivo ai fini della vittoria, oltre che per il gol realizzato, anche perché è riuscito a proporsi costantemente come punto di riferimento offensivo, alternando bene i momenti in cui veniva incontro a fare da boa, a quelli in cui sfruttava la sua buona progressione per dare profondità alla manovra.
Se da una parte il Napoli è riuscito a sviluppare abbastanza bene il gioco sugli esterni e sfruttando centralmente le caratteristiche di Duvan Zapata, c’è d’altra parte da evidenziare come forse sia mancata un po’ di concretezza sulla trequarti e, come accennato, di brillantezza in mediana. Ancora una volta Hamsik non è riuscito a fornire un contributo che sia andato oltre l’ordinaria amministrazione nella sua posizione di rifinitore. In una gara in cui il Parma offriva un’opposizione francamente scarsa, lo slovacco avrebbe potuto e dovuto rivelarsi più determinante e continuo nelle sue iniziative. Le sue giocate sono state quasi sempre troppo prevedibili e spesso imprecise. Da un trequartista, seppur atipico come il capitano azzurro, è lecito aspettarsi ben altre giocate e un contributo che in questa stagione Hamsik non sta minimamente fornendo.
Per quanto riguarda la situazione della zona centrale del centrocampo, è chiaro che le cose siano andate molto meglio col Parma, rispetto a quanto visto, ad esempio, nella deprimente trasferta di San Siro contro il Milan. Tuttavia anche nell’ultima gara si è visto come spesso la coppia formata nell’occasione da Gargano e David Lopez, trovasse difficoltà al momento di verticalizzare e tentare giocate più complicate in fase di impostazione. Questo ha portato spesso ad un rallentamento del gioco, che per fortuna, data la differenza di potenziale in campo, non ha inciso sull’esito della gara. Risulta comunque evidente come nella rosa del Napoli manchi un centrocampista di personalità e qualità che possa rendere più variegato l’assortimento a disposizione di Benitez, soprattutto alla luce dell’involuzione di Jorginho.
La crisi che attanaglia il Parma anche in fase offensiva ha permesso anche alla difesa partenopea di vivere, finalmente, una serata tranquilla, nonostante le assenze di Raul Albiol e Koulibaly. Se Henrique e Britos sono dunque stati quasi inoperosi, più significativo è invece risultato l’apporto di Maggio e, soprattutto Ghoulam, protagonisti di attente chiusure e puntuali e costanti sovrapposizioni.
L’ultima partita di campionato del 2014 ha offerto dunque al Napoli la possibilità di approcciare alla gara di Supercoppa contro la Juventus con un bagaglio di preoccupazioni leggermente svuotato. È chiaro che non può essere un’agevole passeggiata sui resti del Parma a cancellare i numerosi problemi che hanno caratterizzato questa prima metà di stagione. Un’eventuale vittoria a Doha potrebbe però essere un buon punto di partenza per costruire una seconda parte di stagione migliore. Per farlo, però, sarà necessaria la consapevolezza che tutti, società, allenatore e giocatori, dovranno compiere un salto di qualità.

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