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De Laurentiis: «Benitez via? Al Liverpool, o mi fa un torto»

napoli-juve benitezNon molla niente, Aurelio De Laurentiis. Del resto, come ha ribadito ieri al Circolo Ufficiali di Napoli, per lui «il calcio è un film del quale non si conosce mai il finale». Dunque, meglio non commettere l’errore estivo di rivelare gli obiettivi stagionali. Il presidente mutua da Benitez il classico «partita per partita» quando gli viene chiesto se crede ancora nelle possibilità del Napoli di arrivare al secondo posto.
PROGETTO Comunque, il suo progetto andrà avanti a prescindere dal piazzamento finale in campionato. Tre i punti fondamentali: trattenere Higuain e rinforzare la squadra, accelerare la ristrutturazione del San Paolo e, soprattutto, ripartire da Rafa Benitez. L’allenatore spagnolo ha il contratto in scadenza e l’appuntamento per parlare del rinnovo non è ancora stato fissato, ma le posizioni delle parti sono chiare. Benitez valuta il da farsi, De Laurentiis aspetta una risposta: «Se dovesse tornare a Liverpool, dove ha la sua famiglia, lo capirei perché sono due anni che è lontano da moglie e figlie. Altrimenti, Rafa mi farebbe un torto. È un grandissimo allenatore e mi auguro che resti. Lui ama la città, non vorrei si allontanasse per altre destinazioni a due ore di volo da casa sua». Insomma, De Laurentiis vuole legare il suo allenatore alla panchina azzurra, ma capisce le esigenze familiari di Benitez che sogna di tornare a Liverpool. Piuttosto, non la prenderebbe bene se Rafa preferisse andare altrove.
RINFORZI Sul mercato De Laurentiis si è mosso in anticipo, non ha in programma altri colpi per ora e non pensa di far tornare Lavezzi a Napoli. In estate, però, sarà molto attivo: «Non ho intenzione di vendere Higuain e so che dobbiamo rinforzare centrocampo e difesa. Intanto, mi godo i miei portieri attuali e quel Sepe che voglio riportare qui». Per fare ancora più grande il Napoli serve aumentare il fatturato del club e ristrutturare il San Paolo: «Il nostro calcio deve modernizzarsi, solo così potremo competere coi grandi club europei. Sono un convinto assertore della moviola in campo. Rispetto gli arbitri, ma il calcio muove interessi economici rilevanti e serve l’imparzialità che solo il mezzo tecnologico può garantire». Il San Paolo non è più un cruccio, ma un’opportunità: «Mi sono visto col sindaco De Magistris di recente. Procederemo velocemente coi lavori. Mercoledì ci sarà un nuovo incontro tra i miei dirigenti e quelli del Comune. Discuteremo dei concerti e delle attività sportive che si svolgono allo stadio. Conto di aprire il primo cantiere a giugno».

La Gazzetta dello Sport

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