Benitez: «Secondo posto? Neanche so quanti punti abbia la Roma…»
Rafa Benitez scherza: «La Roma? Non so neanche a quanti punti sia da noi…». Lo sa bene, invece, e sa che il Napoli, dopo aver centrato la terza vittoria consecutiva, può avvicinarsi ulteriormente alla formazione giallorossa. «I conti si fanno alla fine della stagione, adesso non dobbiamo guardare la classifica – sottolinea lo spagnolo – La vittoria di Verona è importante anche se sarebbe servita maggiore attenzione in difesa e avremmo dovuto sfruttare meglio il contropiede. De Guzman? Se facesse anche gol varrebbe 30 milioni di euro. Abbiamo una buona rosa, ma non siamo al livello della Juventus e questo lo sappiamo. Il contratto? Non è un problema».
Zitti tutti. Della cosa non si deve parlare. Anzi, fischiettare, fare i vaghi pur rischiando di passare per matti. Rimanere al coperto e covare la magnifica idea in silenzio, con noncuranza che però non può non apparire sospetta. «La Roma? Quello che conta è vincere la prossima partita, mica la classifica. Quella ha un valore solo alla fine». Benitez aggrotta le sopracciglia, gli occhi diventano due fessurine, come quando ha appena detto una bugia diplomatica. Poi esagera perché gli importa eccome: guarda la Roma mai così vicina come adesso (4 punti, erano 11 appena un mese e mezzo fa), pensa al capitombolo della Lazio e della Sampdoria e non può che essere felice. «Anche se facciamo sempre qualche errore di troppo e nelle ripartenze non siamo così cinici. Ma la prestazione con il Chievo è stata positiva. Ma io neppure so a che distanza è la Roma». Dopo aver vinto cinque partite delle ultime sei, il Napoli ha messo nel mirino il prezioso secondo posto. A Castelvolturno, anche se nessuno lo ammetterà neppure sotto il supplizio della ruota, hanno iniziato a scrutare la classifica con altri occhi a Natale, ed è partita l’idea della rincorsa, impensabile soltanto dopo il ko di San Siro contro il Milan. Invece l’inizio del 2015 è stato propizio e ora ogni cosa è possibile. «Da adesso in poi nessuna gara sarà semplice: Allegri è stato chiaro, nel girone di ritorno le difese siì chiudono di più e non è facile fare gol a nessuno. Noi abbiamo avuto l’atteggiamento giusto contro un Chievo molto determinato perché lotta per non retrocedere». Un tempo di calcio light, impalpabile e insensato, tanto per illudere gli ex mussi volanti. La scossa nell’intervallo quando il Napoli torna a dispiegare la sua geometrica potenza in contropiede e il povero Chievo stramazza, ubriacato e stordito da quel fenomeno di Gabbiadini. La rincorsa continua e ora il Napoli non può rilassarsi, né oggi né mai. «Noi dobbiamo continuare in questo modo. Il mio contratto in scadenza? Solo in Italia ha questa importanza. Io al Chelsea ho vinto un’ Europa League anche se sapevano tutti che sarei andato via. Insomma, questa situazione non è certo la fine del mondo». Giusto. Prima ci sono da centrare un bel po’ di traguardi: la Coppa Italia giusto per non farsi mancare nulla. «Ho fatto delle scelte con il Chievo senza pensare all’Inter anche se è chiaro che con una gara secca noi dovremo dare il massimo: di sicuro noi vogliamo andare avanti e passare il turno», spiega ancora Rafa. Il suo Napoli negli ultimi tempi è assai diverso da quello dell’inizio stagione: perché gli azzurri hanno ormai questo loro modo in apparenza naif di interpretare le partite, chissà se è calcolo oppure no, ma insomma nelle uscite dell’ultimo mese sembrano sempre illudere l’avversario (con la Lazio e il Genoa), lo fa arrivare fin dentro il suo spazio vitale, pare persino subirne il gioco e soffrirne i muscoli: poi esce alla distanza, il tappo salta e non ce n’è per nessuno. I numeri confermano: terza vittoria consecutiva per il Napoli, non accadeva dalla fine dello scorso campionato. «De Guzman, Mertens, Gabbiadini non possono essere considerati dei rincalzi. La mia rosa non è quella di altre squadre (il riferimento è alla Juventus) dunque è chiaro che possa correre qualche rischio in più. Ma io sono soddisfatto del mio Napoli». Poi si sofferma su De Guzman. «Fa tutto molto bene, se poi segnasse pure il suo valore sarebbe di 30 milioni…». Il momento è d’oro. Rafa lo sa. E sa che deve approfittarne. «Le tre vittorie di fila ci danno energie positive, dobbiamo approfittare del momento. Ma senza fissarci obiettivi se non quello di vincere domenica contro l’Udinese». Troppo con i piedi piantati per terra. Forse ha imparato a conoscere Napoli e l’Italia molto più in fretta di quanto si pensava: certo dobbiamo continuare a lavorare, evitando di ripetere certi errori. Rafael? Nessun problema. Lui è molto forte di testa, non ha fatto nulla di grave, la difesa d’ufficio dello spagnolo. Che quando c’è da alzare un muro a difesa di un suo giocatore si trasforma in autentico capomastro.
Il Mattino