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Napoli, quel mini turnover per essere sempre al top

chievo-napoli de guzmanUn cambio obbligato in difesa, quello di Britos al posto dello squalificato Koulibaly. Altri tre per scelta, l’inserimento di Jorginho a centrocampo e di Mertens e Gabbiadini in attacco. Quattro le novità proposte da Rafa rispetto alla formazione che ha battuto 2-1 il Genoa lunedì scorso al San Paolo. Un mini turnover, mosse giuste, filosofia vincente per poter affrontare al meglio questo ciclo terribile di partite a febbraio tra campionato, coppa Italia e Europa League.
Benitez mago del minutaggio, pensiero racchiuso nella filosofia spesso ripetuta dal tecnico spagnolo: «Non voglio nuotare fortissimo all’inizio per arrivare morto alla spiaggia». Cioè l’importante è dosare le forze, cambiare gli uomini di volta in volta per sfruttare al meglio le potenzialità della rosa e non sovraccaricare troppo i big in organico. Rafa con il suo staff consulta i dati, verifica l’impiego degli azzurri nelle ultime gare e quello complessivo tra campionato e coppe e questi elementi li tiene ben presenti per le valutazioni della squadra base da schierare in campo. Nelle ultime quattro partite l’unico titolare inamovibile è stato Strinic, il terzino sinistro croato, uno degli ultimi due arrivati con Gabbiadini. Sempre schierato dal primo minuto per l’emergenza sulla fascia mancina creata dall’infortunio di Zuniga e dall’indisponibilità di Ghoulam per la coppa d’Africa. Perfetta la sua prestazione contro il Chievo, insuperabile in fase difensiva, propositivo al punto giusto nella spinta e la ciliegina della giocata decisiva per il 2-1 azzurro. Formidabile la sua capacità di gestire le energie in partita e di saper arrivare lucido fino in fondo. Entrato subito in sintonia con la squadra e gli schemi di Rafa, fondamentale soprattutto per la capacità di coprire dal suo lato con disinvoltura. Buona la risposta dal punto di vista atleticono nostante non sia arrivato al top della condizione perché rimasto fuori per infortunio due mesi nel Dnipro. Cambi mirati per non far perdere l’equilibrio di squadra, mosse riuscite, soprattutto per la riconferma di De Guzman, da considerare un centrocampista aggiunto e che ancora una volta ha mostrato grande duttilità. La sua fluidità di corsa è essenziale per il modulo di Rafa, una pedina ormai diventata indispensabile per gli equilibri di squadra: l’olandese gioca con grande generosità e il suo apporto straordinario in termini di dinamismo lo porta poi inevitabilmente a perdere lucidità in fase conclusiva. Il reparto dove Benitez può operare con più disinvoltura i cambi è l’attacco dove ha ben sei elementi da poter ruotare, due per ruolo. Con l’innesto in rosa di Gabbiadini il tecnico spagnolo ora ha la possibilità di far rifiatare Callejon, decisione che Benitez ha preso proprio contro il Chievo Verona. Con il pieno recupero dello spagnolo Michu, che dovrebbe rientrare in campo tra un mese, le opzioni per l’attacco diventeranno sette. Quattro i centrocampisti e qui Benitez sta avendo i maggiori problemi perché l’unico veramente insostituibile è diventato Gargano per la sua capacità di pressare, recuperare palloni ed accorciare la squadra. La sua assenza si sente ed è stato così anche contro il Chievo Verona, tanto è vero che dal suo ingresso in campo, al fianco di David Lopez, la squadra si è riequilibrata. Jorginho rilanciato da titolare ha infatti ancora una volta deluso mentre Inler è finito ai margini e contro il Genoa ha dimostrato di attraversare un periodo di difficoltà.

Il Mattino

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