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OBIETTIVO NAPOLI – Gli azzurri passeggiano sulle spoglie del Cagliari di Zeman

callejon_golLa comoda vittoria contro lo smarrito Cagliari di Zeman è una prova ulteriore della definitiva ripresa del club azzurro, dopo la pesante crisi che ha compromesso il cammino in campionato nei mesi scorsi. Questi tre punti guadagnati, inoltre, consentono agli uomini di Benitez di riavvicinarsi alla zona Champions, distante ora cinque lunghezze.
Se da una parte queste ultime tre convincenti prestazioni soddisfano per la qualità del gioco espresso, come ovvio che sia, c’è però da sottolineare come d’altra parte queste acuiscano i rimpianti per quello che il Napoli avrebbe potuto raccogliere in questo campionato, viste le indubbie qualità della rosa e i limiti dei diretti concorrenti. Il tempo ci dirà se questa ripresa sarà giunta tardiva o se la situazione in campionato sarà ancora recuperabile, nonostante i troppi punti lasciati per strada. Di certo la rinascita fisica, tecnica e mentale della compagine partenopea è giunta in tempo utile per cercare di dare l’assalto con decisione all’Europa League. E in questa fattispecie Benitez potrà rappresentare un valore aggiunto, come purtroppo non lo è stato, invece, in campionato. Tuttavia questo fa un po’ parte della storia del tecnico spagnolo, re di coppe, ma spesso meno brillante in campionato.
Tornando alla vittoria di oggi, è chiaro che a fare la differenza in campo sia stato l’enorme discrepanza di potenziale tecnico tra le due squadre. Spesso le avversarie meno blasonate del Napoli tentano di colmare il gap con gli azzurri cercando di occludere tutti gli spazi e bloccare tutte le fonti di gioco. Questo spesso è sufficiente a mandare in crisi l’undici di Benitez, ma questo tipo di approccio non è quello che ci si può aspettare da una squadra di Zeman. Per il Napoli è infatti stato abbastanza agevole gestire la gara secondo i propri ritmi, nell’attesa di sbloccare la gara con il gol che la difesa cagliaritana si sapeva che avrebbe prima o poi concesso. Soprattutto in considerazione dell’ottima forma dei giocatori offensivi napoletani. A fare la differenza tra questi sono stati soprattutto Callejòn e Hamsik, due emblemi della nuova rinascita partenopea, che tante difficoltà avevano incontrato negli scorsi mesi ed ora si ritrovano ad essere tra i trascinatori della squadra.
Da parte sua il Cagliari ha cercato di creare problemi alla difesa azzurra solo in qualche sporadica iniziativa nel primo tempo, tentando soprattutto di sfruttare rapidi scambi palla a terra che in qualche circostanza hanno rischiato di trovare impreparata la retroguardia soprattutto nella zona centrale. Se comunque, dopo la rete del vantaggio napoletano di Callejòn, perfettamente imbeccato da Hamsik, i rossoblù erano ancora rimasti mentalmente in gara, l’autogol del raddoppio a fine primo tempo ha del tutto spento ogni entusiasmo cagliaritano. Per questo nel secondo tempo è stato facile per il Napoli controllare il match, ponendo anche il sigillo sulla gara con il bel gol di Gabbiadini.
Nemmeno l’espulsione di Maggio e la superiorità numerica è servita alla squadra di Zeman per cercare di rientrare in partita, sintomo di chiara resa di una squadra che ormai sembra aver poco o nulla da chiedere a questa stagione. Discorso del tutto opposto per gli azzurri, invece, che, usciti finalmente e definitivamente da un tunnel di pessimi risultati, possono ora guardare al finale di stagione con moderato ottimismo. A patto di non incorrere in nuovi stop.

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