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Il solito Napoli si butta via a Empoli…

Empoli-Napoli MaggioTutto da rifare. Stavolta la lezione è stata pesante, di quelle che umiliano e che non consentono repliche. L’illusione della continuità è svanita in una notte da brividi, contro un Empoli spettacolare, che il professor Sarri ha saputo preparare in modo impeccabile per sostenere un esame quasi proibitivo. Ma i suoi ragazzi hanno dimostrato di essere preparati, pronti a rispondere alle sollecitazioni di un avversario che nelle ultime settimane ha rifilato gol e sconfitte a tutti gli avversari. Così, è nata la partita perfetta che il Napoli ha subito dal primo secondo di gioco e per trequarti di gara, senza mai dare la sensazione di poterla rimettere in piedi. Quattro reti al passivo fanno storia, il Napoli non li prendeva dal 2009, contro il Genoa (4-1), con Donadoni in panchina. Stavolta, è toccato a Rafa Benitez subirle. Il tecnico spagnolo s’è dovuto piegare allo strapotere dell’avversario e nulla ha potuto contro la migliore freschezza atletica dell’Empoli e contro i disastri compiuti dai suoi stessi difensori. Adesso, ci sarà bisogno di una nuova ripartenza per riprovare l’aggancio alla zona Champions League. La risposta tanto attesa, dopo le vittorie di Roma e Lazio, non c’è stata, ma nulla è ancora compromesso secondo l’allenatore spagnolo.

TRAVOLGENTE L’Empoli è stato travolgente, ha dominato in tutti i reparti, evidenziando il meglio di sé sulla linea di centrocampo, dove Vecino, Valdifiori e Croce hanno ridimensionato le velleità di Inler e Gargano: loro due sono stati infilati da tutte le parti e sovrastati sul piano fisico, mentre i tagli e le incursioni di Saponara hanno aperto delle falle gigantesche nella difesa. S’è capito subito che sarebbe stata una notte di sofferenza per il Napoli, quando dopo 30 secondi, Koulibaly e Maggio hanno dovuto contrastare Saponara giunto a pochi metri da Andujar per evitare il peggio. Le prestazioni del difensore francese e di Britos sono state inquietanti, così come il rendimento di Maggio e Ghoulam sugli esterni. Dalle loro parti hanno affondato a ritmi sostenuti Pucciarelli e Maccarone che, all’8’, ha concluso in gol uno scambio con lo stesso compagno d’attacco.

POCA SPINTA Il Napoli è venuto meno anche nella fase offensiva, quella che le ha permesso, finora, di imporsi in Europa e spesso in campionato. Callejon e Mertens non hanno mai saltato i rispettivi marcatori, Hysaj e Laurini hanno giocato molto sull’anticipo, riuscendo a ridurre al minimo i rifornimenti per Gonzalo Higuain, lasciato tutto solo a lottare contro Tonelli e Rugani: di lui si ricorda soltanto un tiro respinto da Sepe nel primo tempo.

SAPONARA SHOW Nei 45’ iniziali c’è stato poco Napoli, Benitez ha provato a sollecitare i suoi dalla panchina, ma la squadra è apparsa svuotata mentalmente e ferma sulle gambe, al punto che l’Empoli ha potuto chiudere il primo tempo segnando due reti nei minuti finali, al 42’ c’è stato l’autogol di Britos, mentre al 46’ Saponara ha segnato un gran gol in rovesciata, lasciando senza parole i giocatori del Napoli che sono rientrati negli spogliatoi storditi dall’uno-due avversario.

TIMIDA REAZIONE Ci ha provato, Benitez, a rimettere in piedi la partita inserendo prima Albiol al posto di Ghoulam e poi Insigne per un insignificante Mertens. Ma c’è stato poco da fare contro i fenomeni di Sarri. Croce è stato il vero incubo di Gargano, mentre le ripartenze di Maccarone e Pucciarelli hanno tenuto in continua apprensione la difesa napoletana. C’è voluta un’autorete di Laurini per consentire al Napoli di dare un senso all’ultima mezz’ora. Ma l’illusione della rimonta è durata appena 18 minuti, perché poi ci ha pensato Albiol a infilare il suo portiere realizzando la terza autorete della serata. Il gol di Hamsik, nei minuti di recupero, ha reso meno disonorevole il risultato. L’impressione, comunque, è che ci sia stato un calo psicologico, probabilmente fisiologico considerate le pressioni che vive il Napoli in questo periodo. Tra una settimana si giocherà l’andata della semifinale di Europa League e questo pensiero inevitabilmente avrà influito sulla prestazione del Castellani.

La Gazzetta dello Sport

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