Fabio Cannavaro: “Sarebbe un sogno allenare un giorno il Napoli”
Fabio Cannavaro, ex capitano dell’Italia campione del mondo ed ex difensore del Napoli, ha rilasciato una lunghissima intervista al Corriere dello Sport in cui parla di Napoli, di nazionale e del momento del calcio italiano. Ecco le sue parole:
Guardando all’Italia, dove sta andando il nostro calcio? Il caso-Catania è l’ennesima pugnalata.
«Prima di giudicare bisogna aspettare, ma chi ha sbagliato dovrà pagare: i colpevoli accertati dovranno andare tutti fuori. Fino a quando scoppieranno scandali in A, B o C, il calcio italiano potrà anche arrivare in finale di Champions, ma non sarà mai credibile. Io viaggio molto, leggo e m’informo: la stampa estera ci massacra: è una cosa molto fastidiosa. Bisogna mettere a posto il sistema».
In che modo?
«Eh, mica facile: troppi interessi. Una volta i presidenti investivano per passione, mentre oggi è un business puro. Tutti pensano di risolvere i propri problemi con il calcio e attraverso il calcio».
Da un caso all’altro: Parma piange il suo Parma.
«Male, male. Dispiace vedere una società che ho vissuto per sette anni finire così. Nonostante sia molto brutto, però, a volte il fallimento può anche essere la soluzione per ripulire e ripartire alla grande. Un po’ com’è accaduto al Napoli».
A proposito: il tecnico napoletano Fabio Cannavaro come si vedrebbe sulla panchina della squadra della sua città? E’ un sogno?
«Sì, certo. E come il Napoli anche la Nazionale: bisogna sempre sognare e pensare in grande».
Vincenti si nasce.
«E si diventa: umiltà, lavoro e programmazione».
Ottimo assist: in un momento di vergogna, il calcio italiano deve ripartire ancora dalla Juventus?
«La finale di Champions è stata importantissima per tutto il movimento. E con grande determinazione l’ha raggiunta un club che pensa al futuro: non è un caso. La Juve è l’unica che ha lo stadio di proprietà e che da anni punta sugli italiani. Come faceva il Milan».
Come colloca Roma e Napoli?
«Dietro rispetto a Juve e Inter. Ma lavorando ancora con lo stesso allenatore vedo meglio la Roma».
Ha fatto bene De Laurentiis a puntare su Sarri?
«Sì, ma spero che gli venga dato tempo per lavorare secondo i suoi metodi: ne ha bisogno. I napoletani vogliono vincere, ovviamente, ma bisogna aspettarlo».
E intanto, ad allenare il suo Real è andato Benitez.
«E’ di Madrid, potrebbe essere un vantaggio».
Allegri, Mancini, Mihajlovic, Sarri, Garcia, Pioli: chi avrà il compito più difficile?
«Garcia avrà una bella responsabilità. E poi Mancini. Per quel che riguarda Sinisa, beh, mi piace molto».
Tornando al Napoli, in questi giorni lei è con Reina: il suo ritorno ha fatto felice una città intera.
«Lo ha voluto, ha scelto una città che gli è rimasta nel cuore: negli anni le situazioni cambiano, e credo che da lui ci si aspetti sempre quel qualcosa in più, ma Pepe è un ragazzo eccezionale con le spalle larghe che darà il suo contributo, anche d’esperienza, a una squadra che sta cercando di puntare sui giovani».
Corriere dello Sport
Commenti