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Sarri muso lungo: era sicuro di avere Soriano

SorianoSampBisSi dice che la rabbia e il nervosismo favoriscano il consumo di sigarette. Normale, allora, che lunedì sera a casa Sarri sia scesa la nebbia: Soriano no, Soriano sì, tutto fatto, Soriano forse, siamo sul filo dei secondi. Soriano no, «se ne riparlerà a gennaio». E intanto il Napoli dovrà fare senza, alla fine di un’estate nata neanche troppo male, ma che è precipitata in otto giorni tra la sconfitta col Sassuolo e il pareggio con la Sampdoria. Mentre Higuain segnava, a Capodichino arrivava Nathaniel Chalobah: «Non lo conosco. Faccio fatica a preparare le mie partite, figuratevi se riesco a studiare gli altri campionati», dirà Sarri, a cui la Premier League proprio non piace. Pronunciò parole simili a proposito dell’arrivo di Chiriches dal Tottenham: «Ma se l’hanno preso un motivo ci sarà». Conosce meglio i «suoi» Valdifiori e Hysaj, ha la fiducia di De Laurentiis, ma è francamente difficile immaginarlo felice a fine mercato.
C’È DA STARE ALLEGRI? Il Napoli ha speso 35 milioni, quasi un quarto della Juventus, che si è rifondata neanche venisse da un fallimento. Aveva iniziato con i botti: Khedira, Dybala, Mandzukic, poi si è persa per le strade della Germania che portavano a Götze, Gündogan e soprattutto Draxler, infine ha chiuso con un tris. Alex Sandro, Cuadrado, Hernanes, non il «10» che Allegri aveva messo in cima ai suoi desideri ma meglio di niente. Non sentirsi soddisfatto quando il tuo club ha speso 123 milioni è un insulto alla miseria, ma la Juventus che domenica all’Olimpico aveva la difesa a tre, nelle prove tattiche con i nuovi dovrà ripartire quasi da zero.

La Gazzetta dello Sport

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