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Scudetto al Napoli? Ecco tre buoni motivi

Un re e un popolo in festa. Il re è Gonzalo Higuain, la festa quella di una città con la testa nel pallone dopo l’ennesime magie dell’attaccante argentino contro il Sassuolo, sconfitto per 3 a 1 al San Paolo. Può il Napoli arrivare fino a tagliare il traguardo dello scudetto? Può sognare e può farlo per tre motivi.

 

– Higuain, come detto, è il re di questo campionato. I numeri che accompagnano la stagione dell’argentino sono da brividi: 20 reti in venti partite, miglior realizzato d’Europa (oggi sarebbe premiato con la Scarpa d’Oro), cinque doppiette nelle ultime sette partite. Ma oltre ai numeri c’è dedizione alla causa e molta sostanza: Higuain corre e suda per i compagni, non stacca mai la spina, è al centro del progetto. E, per il tecnico Maurizio Sarri, “…può ancora migliorare”.

– l’esame superato contro il temuto Sassuolo ha un peso specifico importante. Il Napoli, infatti, ha dimostrato di non soffrire di vertigini, anzi: sotto di un gol dopo nemmeno tre minuti, la squadra non si è bloccata, ha ricominciato a pensare al proprio calcio, ha attaccato senza frenesia. Il messaggio alla stagione è quello di un gruppo che ha metabolizzato la paura di sprecare quanto costruito e che è consapevole della propria forza.

– la maturità dell’ambiente va di pari passo con quella della squadra. Oggi Napoli vive la sua passione senza isterismi, forse per merito dell’atteggiamento di un allenatore, Sarri, che è entrato in sintonia con la piazza. Il basso profilo non è sintomo di insicurezza o volontà di crearsi alibi, ma l’atteggiamento scelto, e capito dai tifosi, per evitare scivoloni o disattenzioni. L’euforia c’è ed è giusto, ma gli sbalzi d’umore non sono pervenuti. Un esempio? Dopo la sconfitta, da prima della classe, di Bologna del 6 dicembre scorso squadra e città sono ripartite come se nulla fosse accaduto.

la stampa

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