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Bologna-Sampdoria 3-2, Destro fa arrabbiare Montella

BOLOGNA – Il Bologna ritrova la vittoria interna, con lo stesso atteggiamento trasformista che lo ha visto soffrire proprio col Napoli, dominato fino al rettilineo finale, e con la Lazio, da cui è stato raggiunto. Quando la Samp pareggia, prima del rigore decisivo di Destro, la mimica di Donadoni (che non si capacita) è chiarissima. Chissà quale neurone si spenga: questione di testa.

E Montella? La quarta sconfitta di fila è la più amara. E’ il finale peggiore, dopo averla raddrizzata, quando sembra proprio che la squadra ne abbia di più. Alvarez, ultimo arrivato, devia con il palmo, in gergo “aumenta il volume” del suo corpo. Rigore evidente. Montella si arrabbia, ma il tocco di mano di Alvarez, braccio lontano dal corpo, è palese. 
Si consoli l’ex Aeroplanino: perché nella ripresa la manovra ligure ritrova tutte le necessarie qualità, il sistema di gioco con la difesa a 3 e il centrocampo a 5, flessibile, convince. Il Bologna sparisce dal campo, vince per un episodio. La crisi di risultati che ha spinto i blucerchiati sul fondo (quart’ultimo posto) continua: il rivoluzionario Ferrero cercherà di tamponare i malumori dei tifosi con l’arrivo ormai imminente di Quagliarella.  

Dominio rossoblù – C’è un Bologna che ha certezze assolute, la formazione partente per esempio. E una Samp che è un cantiere aperto. Si sono ribaltate le parti e i ruoli dell’andata. Montella schiera subito i nuovi, obbligato a farlo. Ma se i tifosi rumoreggiano per l’addio a Eder, obiezione comprensibile, i veri problemi si verificano in difesa. Difficile assemblarla se sei costretto a cambiarla per tre quarti. Dodò e Ranocchia hanno pedigrèe, certo, ma il ritmo partita è ancora lontano. E si vede subito. Il Bologna va sul 2 a 0 sfondando dalla parte del laterale brasiliano che conferma i limiti nella fase difensiva. Donsah si inserisce come una lama nel burro e mette un pallone forte e basso per Mounier, basta un tocco e il francese lo trova, mandando al bar l’ex Viviano. Pochi minuti dopo, una Samp fuori giri, confeziona il secondo patatrac difensivo. Ranocchia riceve da Viviano e prova subito a giocare, sulla pressione di Giaccherini. Serve puntualmente un ottimo Donsah. Stop al limite e destro di collo piede indirizzato nell’angolino basso.  
Gol, badate bene, che non sono episodici. Il primo tempo, salvo forse i minuti finali, vive un vero e proprio monologo rossoblù. Storia già vista, peraltro, con ospiti di riguardo. Con il Napoli, nel lontano, ultimo acuto casalingo di questa squadra “da viaggio”. Con la Lazio, almeno per un tempo dominata. La Sampdoria fatica, come è giusto, a trovare le misure tra i reparti. Soriano (resta? va? del doman non v’è certezza) latita nel ruolo di rifinitore. Destro trova pure il terzo gol, ma si aggiusta la palla con le mani dopo aver sbagliato una rovesciata acrobatica, invitato a provarci da un tocco sotto di Giaccherini, sempre più leader. E nell’occasione si nota una volta di più l’immobilismo difensivo dei blucerchiati. 


Sfuriata blucerchiata – Come con la Lazio, strada facendo, il Bologna perde l’orientamento. Nella prima parte è stato perfetto: se proprio si vuole cercare il palo nell’uovo, i ragazzi di Donadoni a volte si specchiano e si piacciono. A dire il vero, subito dopo il riposo, è ancora il contropiede di casa a fare meglio. Donsah riceve da Mounier e invita Destro a una girata sotto misura ribattuta da Viviano. Ma col passare dei minuti, il centrocampo di casa comincia a distrarsi, non fa più il compito difensivo. E la Samp (Montella dice “libera di testa”) si rianima. I campioni ce li ha. Muriel, per esempio: prima libera Soriano davanti a Mirante e Gastaldello ci mette una pezza. Poi al 9′ riaccende il match e dà coraggio ai suoi, con un bel cambio di direzione in area che lascia sul posto Gastaldello, per poi scaricare un destro diagonale dove Mirante non può arrivare. Due a uno. Il Bologna rivede un film recentemente proiettato al Dall’Ara, un horror per i tifosi e per Donadoni. Si abbassa moltissimo, perde poi Donsah, il più lucido nel rapporto quantità e qualità. Diawara forse risente delle tante voci (ci sono emissari del Bayern Monaco a vederlo) e si eclissa. La Samp di sicuro è meno affaticata (per 45′ non si è vista). Un cambio di modulo, un cambio di passo, un cambio di testa… sta di fatto che il Bologna traballa, salvato da un ottimo Oikonomou (Rossettini balbetta, Gastaldello va a tratti). Rizzo al rientro non ha la brillantezza di quando si è fatto male e si vede. Frana in mezzo, la squadra del Bologna, i blucerchiati arrivano sempre prima sul pallone. Gli eroi di casa, Giaccherini in primis, hanno finito la benzina. 

Persino Dodò, cui l’ingresso di Silvestre riduce la fase difensiva, è un altro rispetto ai primi 45′. Al minuto 35′, proprio dall’esterno brasiliano arrivato dall’Inter, parte un cross teso, e Correa piomba sul pallone. Mirante non trattiene la prima conclusione e nulla può sul tap in. 2 a 2. Montella ora ci crede. E ha ragione. Bologna vede gli spettri, sono centimetri, particolari che firmano la sentenza.  Su angolo Alvarez macchia il suo esordio con un mani evidente, Oikonomou viene ammonito per una spaccata decisiva, palla e piede, su Muriel che lo aveva bruciato sullo scatto. Mirante blocca la successiva punizione di Fernando. Ed è finita. La Sampdoria resta sul fondo. Montella traballa?        
 
Bologna-Sampdoria 3-2 (2-0)
BOLOGNA:
Mirante  6.5 – Rossettini 5.5, Oikonomou 7, Gastaldello 5.5, Masina 6 – Donsah 7 (61′ Rizzo), Diawara 5.5, Taider 5.5 – Mounier 6.5 (66′ Brighi), Destro 6.5, Giaccherini 6.5 (76′ Floccari). All. Donadoni
SAMPDORIA: Viviano 6 – Sala 5.5, Ranocchia 5, Moisander 5.5 – Dodò 5 (85′ Coda sv.) – Fernando 6, Barreto 5.5 – Ivan 6, Soriano 6 (76′ Alvarez 5.5), Correa 6.5 (Silvestre 6 dal 46′) – Muriel 6.5. All. Montella
ARBITRO: Fabbri 6
RETI: 12′ Mounier, 23′ Donsah; 54′ Muriel, 80′ Correa, 88′ Destro (rigore). 
NOTE: ammoniti: Gastaldello, Oikonomou, Mounier, Correa, Fernando, Ivan, Silvestre. Recupero 0′ e 5′.

bologna fc

sampdoria
serie A
Protagonisti:

Fonte: Repubblica

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