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Liguori: “La Juve ha un potere intimidatorio e Nicchi minaccia querele. Il bavaglio c’è ancora”

Paolo Liguori ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport dopo la polemica contro la Juventus:

Il bavaglio c’è ancora, Direttore.

“Certo, perché se attacchi gli arbitri, poi ti querelano. Vorrei parlare di quell’arbitro lì, ma non posso. Vorrei parlare anche di altri, ma poi Nicchi minaccia di querelarmi. Ma chi si crede di essere? Un giudice di Cassazione? Nessuno gli fa notare queste cose, nessuno gli fa notare che il presidente dell’Aia non può minacciare querele”.

Le ha dato fastidio qualche altro episodio in particolare?

“Faccio un esempio: critico l’arbitraggio della partita con il Bayern e chi mi risponde? La Juve, non il Bayern. Così funziona qui: i bianconeri hanno un potere intimidatorio, gli arbitri persecutorio”.

Allora da questo bavaglio qualcosa filtra.

“Ma perché non si può parlare di Juve? Io non perseguito gli juventini”.

Un italiano su tre tifa Juve, però. E la Juve è in testa al campionato. E’ normale che le sue parole facciano rumore.

“Ma ci sono anche due italiani su tre che non tifano Juve. Ripeto, io non perseguito gli juventini e voglio che non vengano perseguitati gli altri. Perché di questo si tratta”.

E allora quando lo toglierà il bavaglio?

“Quando me lo chiederà Andrea Agnelli, quando  “Il Piccolo Principe” mi dirà che non rischio nulla”.

Al netto del discorso arbitrale, quali sono le percentuali per lo scudetto?

“Se tralasciamo il discorso arbitrale, la Juve è favorita perché ha tre punti di vantaggio sul Napoli. Se non lo tralasciamo, il vantaggio poteva essere di un solo punto. La matematica, però, non si sposa con l’opinione”.

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