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Il Mattino – Insigne-Callejon, chilometri e gol: i maratoneti non si fermano mai

La torcia olimpica spetterebbe a loro di diritto, il ruolo di tedofori calzerebbe a pennello per tutti e due. Insigne e Callejon, i maratoneti del Napoli non solo perché in partita non si fermano mai e sono tra quelli che percorrono sempre il maggior numero di chilometri ma soprattutto per il fatto che giocano sempre. I due Filippide del Napoli sono sempre più dei titolari intoccabili. La striscia consecutiva di partite di Lorenzo è impressionante, 48 tra campionato, Champions League e coppa Italia. L’ultima volta che restò a guardare fu nella trasferta di Crotone dello scorso torneo di A, tutta la partita in panchina nel giorno dell’espulsione di Gabbiadini, schierato centravanti nella prima fase dell’infortunio al ginocchio sinistro di Milik. Poi dalla sfida contro l’Empoli del 26ottobrealSanPaoloèstatosempre titolare, quasi un anno di fila, quindi tra campionato (34), Coppa Italia (5) e Champions League (9). L’attaccante di Frattamaggiore è stato poi chiamato a un supplemento di fatica per le convocazioni con l’Italia, cosa che avverrà anche oggi quando Ventura lo convocherà per le prossime due ultime sfide del girone di qualificazione mondiale contro Macedonia e Albania. Callejon di partite consecutive ne ha giocate 28 e a fermarlo l’ultima volta fu una squalifica che lo costrinse a saltare il match del San Paolo contro il Genoa:dall’andata degli ottavi di Champions League a Madrid il 15 febbraio contro il Real non è più uscito (20 gare di campionato, 6 di Champions e 2 di coppa Italia).E anche lui stavolta farà gli straordinari perché Lopotegui lo ha chiamato, preferendoloaDeulofeu,(nellalistac’èancheReina)perleprossimeduesfide della Spagna contro Albania e Israele. «Sono contento per questa chiamata, devo continuare a lavorare così. Pepe è importantissimo in campo per il Napoli e un leader fuori qui come in Spagna, lo vorrei sempre nella mia squadra», ha detto ieri in un’intervista a RadioKissKiss. Uno a destra, José, l’altro a sinistra, Lorenzo: le due ali del tridente dei sogni con Mertens centravanti. Si trovano ad occhi chiusi, sarebbe la stessa cosa se giocassero a mosca cieca: un feeling speciale in campo, un’intesa fuori dal comune. Si cercano e si trovano a meraviglia, si scambiano assist e vanno in gol: «Con Lorenzo mi trovo benissimo, è un calciatore top e spesso facciamo quella giocata, speriamo di segnare ancora», ha detto Josè. Attesi da una levataccia, la sveglia di primissimo mattino domani in ritiro a Castelvolturno, la colazione-pranzo alle 9 e poi già a spingere forte dal fischio d’avviocontroilCagliarifissatoalle12.30. «Fa più caldo, non sei abituato a quest’orario, devi pranzare alle 9 del mattino e alcuni lo fanno anche con la pasta. Le gambe non hanno la stessa brillantezza, qualsiasi giocatore può dirlo», confessa lo spagnolo che aveva Insigne alle costole durante l’intervista a KissKiss. Insigne e Callejon sono indispensabili da esterni, sia perché contribuiscono in maniera decisiva alla fase realizzativa, sia perché danno un grosso contributo in copertura: difficili, quindi, spostarli dai loro ruoli preferiti, una situazione di emergenza che però potrebbe anche verificarsi vista l’indisponibilità di Milik (ieri in allenamento è stato provato Ounas).«Ho giocato da centravanti in carriera, provo a farlo, nel caso sarei pronto, come sempre. L’ho detto al mister: con lui sono pronto a giocare in qualsiasi ruolo, anche come terzino sinistro», ha spiegato Callejon. La voglia di centrare il sogno scudetto è fortissima da parte di tutti e due: uno è napoletano di nascita, l’altro lo sta diventando visto che è al quinto anno in maglia azzurra. «Il campionato è lungo ed è appena cominciato. Tante squadre stanno facendo bene e altre miglioreranno, il nostro compito è lavorare al massimo per restare in alto e giocarcela fino alle ultime partite», ha detto lo spagnolo. Una partenza sprint per tutti e due, rendimento simile testimoniato da dati molto positivi e anche un testa a testa per numero di reti: Callejon è a 6, Insigne a 4 e tutti e due (insieme a Mertens)sono andati a segno in Champions League contro il Feyenoord. Gli interpreti perfetti del ruolo di esterni del tridente: lo erano con Higuain centravanti e lo sono adesso con Mertens. «Con Higuain segnavamo tutti e ci divertivamo. Non è cambiato molto, anche con Dries segniamo tutti e ci divertiamo», spiega. La stagione non si ferma mai, questo per loro è l’ultimo dei problemi: Insigne e Callejon sono pronti a correre su e giù sulla fascia contro il Cagliari prima di tuffarsi con le nazionali e poi di riprendere il discorso con il Napoli.

Il Mattino

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