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OBIETTIVO NAPOLI – Azzurri in vetta grazie alla forza della difesa

Il campionato fermo per l’insolita pausa post-natalizia, consente di riflettere con un po’ più di calma ed attenzione sulla situazione del Napoli.
Il primo posto con cui la squadra di Sarri ha chiuso il girone di andata serve, già di per sé, a quantificare la bontà del cammino tracciato fino a questo punto della stagione. Sedici vittorie, nelle venti partite disputate finora, condite da tre pareggi ed una sola sconfitta, rappresentano un bottino eccezionale. Mai come in questa stagione, gli azzurri si sono ritagliati, partita dopo partita, un ruolo da assoluti protagonisti del campionato, a dispetto delle non poche difficoltà incontrate durante il percorso.
Che il Napoli fosse una squadra pronta per lottare per il vertice, d’altra parte, lo si era capito già nelle ultime due stagioni, grazie all’ottimo lavoro di Sarri e all’exploit di diverse individualità che hanno saputo trascinare la squadra verso livelli raramente toccati in passato. Tuttavia, va notato come il Napoli di oggi sia una squadra sostanzialmente diversa rispetto a quella degli ultimi anni. Fin dall’arrivo di Sarri, infatti, gli azzurri sono sempre stati considerati una formazione che faceva della qualità e della prolificità del gioco offensivo la propria caratteristica principale. Il Napoli viene ancora oggi ammirato e riconosciuto in tutta Europa per la qualità del calcio espresso, per il gioco palla a terra, per il possesso palla. Tutto giusto. Tutto legittimo. Ma se andiamo a ben vedere, la vera caratteristica dominante del Napoli di quest’anno è un’altra: la solidità difensiva. Con tredici gol subiti, i partenopei vantano la miglior retroguardia della serie A, fino a questo momento della stagione. L’attacco è solo (si fa per dire) il terzo del campionato, con quarantaquattro gol fatti, alle spalle di Juventus (49) e Lazio (48). Questi dati possono essere letti in modi differenti, a seconda dei punti di vista e dei periodo. Se ad esempio ci soffermiamo sulle vicende dell’attacco, è innegabile che, dopo l’infortunio di Ghoulam, perno fondamentale del gioco di Sarri sull’out di sinistra, il Napoli abbia un po’ faticato a riproporre con fluidità le proprie trame offensive. Le difficoltà realizzative che hanno avuto elementi come Mertens e Callejòn sono state un chiaro sintomo di un meccanismo che era stato intaccato nella sua perfezione. A questo poi si sono aggiunti i periodi di forma poco brillanti di alcuni tra gli uomini migliori dell’attacco e lo scarso apporto che hanno saputo garantire le alternative offensive, chi per infortunio, chi per scarso rendimento, chi per scelta del tecnico. Ebbene, nonostante problematiche del genere, gli azzurri sono riusciti a mantenere un ruolino di marcia quasi impeccabile. Il motivo di questo va appunto ricercato nella solidità difensiva acquisita negli anni dalla squadra e nella capacità di vincere le partite pur non giocando al meglio delle proprie possibilità. È forse quest’ultimo il requisito più innovativo del Napoli di questa stagione. Partite che negli scorsi anni si pareggiavano o perdevano, si riescono ora a vincere grazie ad una maggiore maturità e consapevolezza nei propri mezzi. È questo che sta facendo, finora, della squadra di Sarri la migliore del torneo.
D’altra parte, puntare esclusivamente su queste caratteristiche fino alla fine del campionato, e sperare che bastino per chiudere la stagione davanti a tutti, è molto rischioso. Lo dimostra il cammino nelle coppe, dove gli azzurri non sono riusciti a mantenere la stessa compattezza e concretezza a causa, presumibilmente, di minori stimoli ed energie mentali.
Per questo motivo, Sarri deve cercare di unire l’acquisita compattezza di squadra ad un gioco nuovamente fluido e piacevole, che è insito nella natura della squadra e dei suoi interpreti. Per riuscire in ciò, però, il tecnico partenopeo ha bisogno di giocatori sempre in forma e in salute. Per questo sono necessari rinforzi importanti in sede di mercato. De Laurentiis è chiamato, ancora una volta, a fare la sua parte. Scelte ancora una volta sbagliate (ricordate Grassi e Regini?) potrebbero minare in maniera decisiva l’avverarsi del sogno-scudetto. Mai come questa volta i ruoli dove intervenire sono chiari e le occasioni di mercato ghiotte. La squadra è migliorabile e deve essere migliorata. Basta volerlo. Basta voler davvero vincere.

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