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Editoriale: serie A, una ripartenza che sa di autentica farsa

Dopo oltre novanta giorni di fermo sta per ripartire il campionato di calcio di  serie A, post pandemia. Mentre i calciatori si preparano a tornare finalmente all’attività agonistica, nei vari centri sportivi, tutti ci interroghiamo su come si potrà definire, attualmente, questo campionato che di normalità non ha quasi nulla. Per ora, sul tavolo vi è  un protocollo assurdo da rispettare rigorosamente, pena l’esclusione dal campionato.  Il Cts appare intransigente per quanto concerne  la quarantena qualora venisse fuori un ulteriore caso di positività di un giocatore dopo questa ripartenza della stagione, che comporterebbe non l’isolamento del singolo contagiato, come stabilito in Germania ma  di tutta la squadra e di quelli  che  avranno avuto contatti con lo stesso calciatore. In tal caso la squadra coinvolta nella quarantena proseguirebbe ad allenarsi ma non disputerebbe partite per i successivi 14 giorni. Il che vale a dire  che il campionato tornerebbe a fermarsi  per altre due settimane. Signori miei perchè far ripartire il calcio con la prospettiva affatto non remota che una nuova sospensione per contagi significherebbe chiudere definitivamente la stagione con tutte le conseguenze possibili ed immaginabili? Siamo in presenza di un’autentica farsa, al punto che già si pensa ad un piano B con la proposta di non assegnazione dello scudetto, classifica stilata in base alla media punti  e blocco delle retrocessioni.  Alla luce di tali premesse, ogni squadra si prodigherà  per tentare di vincere più gare  possibili, cosa che implicherebbe il grosso rischio di infortuni. In virtù di ciò la ripresa del calcio giocato costituirà  un vero finale di stagione o saremo di fronte ad una sceneggiata utile solo a riparare gli errori di quelle società impelagate  nella zona retrocessione che non volevano questa ripartenza, vedi Brescia e Torino, per esempio? Inoltre esiste anche il pericolo che qualche club faccia, come si sul dire, il furbetto, facendo uscire, al momento giusto, un giocatore o un dirigente giudicato positivo al covid 19 per fermare la giostra una volta per tutte. Per non parlare poi di presidenti pronti ad andare in tribunale a farsi sentire, per esempio Vigorito del Benevento che si vedrebbe privato di una promozione meritatissima guadagnata sul campo, sbaragliando la concorrenza.  Amici miei, comunque vada, sarà un insuccesso, con una stagione totalmente falsata!

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