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EDITORIALE: un Napoli bello a metà, persevera negli errori in difesa e in attacco

Terza sconfitta per Gattuso in questa fase di campionato post Covid. Un k o sul terreno del Meazza davanti all’Inter seconda in classifica, per fortuna indolore, visti gli obiettivi già raggiunti. Gli azzurri, così come a Parma, non avevano grossi stimoli, rispetto ai padroni di casa che non volevano perdere la poltrona d’onore a favore dell’Atalanta, ancora vincente nell’altro anticipo di questa penultima giornata, al Tardini, a spese dei ducali. Eppure il Napoli nella prima frazione di gioco non aveva affatto demeritato,. pur essendo passato in svantaggio in virtù di una rete di D’Ambrosio, lasciato tutto solo in area di rigore. L’ennesimo errore difensivo che ha permesso agli avversari di trovare il gol al primo vero affondo. In parole povere la testa già al big match contro il Barcellona, il timore di un eventuale infortunio, la stanchezza per i  troppi impegni ravvicinati, la scarsa concentrazione per mancanza di sollecitazioni hanno prodotto una nuova debacle che, diciamolo pure, era in preventivo alla vigilia.  Naturalmente queste circostanze non devono essere un alibi per Insigne e soci chiamati a dare sempre l’anima in campo, a prescindere, tuttavia i calciatori azzurri non sono né robot e né grandi campioni  ma umani. La cosa preoccupante delle ultime uscite è rappresentata dal fatto che il Napoli subisce costantemente gol in ogni gara e poi sotto porta sciupa occasioni d’oro in maniera esagerata. Inoltre questa squadra dopo un primo tempo abbastanza accettabile, puntualmente, cala nella ripresa. Ahimè pensare che il Napoli visto all’opera recentemente possa sovvertire il pronostico in Spagna o in Portogallo in caso di spostamento di sede,m causa troppi contagi registrati in Catalogna, sembra utopistico ma nel calcio, che non è una scienza esatta tutto può accadere!

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