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AMARCORD: NAPOLI-INTER Luci al San Paolo

Se si allunga il numero di anni in cui Napoli-Inter si gioca sotto la luce artificiale, siamo arrivati a ventiquattro) si è bruscamente interrotto il conto di quelli, pure tanti, in cui l’Inter non vinceva a Fuorigrotta: l’ultima, ora penultima, nel 1997, 2-0 rete di Galante e autogol di Turrini. Simoni sulla panchina interista, Mazzone su quella partenopea, ProttiBellucci tandem azzurro d’attacco, Taglialatela a difendere la porta, c’era la Lira, non esisteva il Movimento 5 Stelle, con un solo stipendio si manteneva una famiglia ed un dodicenne di nome Cristiano Ronaldo, che pare avere stoffa, passa per 12mila € alle giovanili dello Sporting Lisbona. Se qualcuno avesse parlato di virus o pandemia mondiale gli avremmo risposto di vedere meno film del filone catastrofico.

Napoli e Inter si sono sempre incontrate fin quando il Napoli ha giocato in serie A; cominciando quindi dal ritorno degli azzurri in A nel 2007, Napoli-Inter si è giocata tredici volte con un bilancio in netto favore dei partenopei che hanno ottenuto otto vittorie e quattro pareggi ed una sconfitta, quest’ultima nel giorno dell’Epifania 2020 con i nerazzurri

vittoriosi per 3-1. LuLa sugli scudi, doppietta di Lukaku e gol di Lautaro, rete della bandiera di Milik; primo gol è un coast to coast del belga che raccoglie un passaggio errato di Mario Rui e s’invola fino a battere Meret con un tiro che carambola sul palo e termina in rete, il raddoppio da un’azione corale, Lukaku servito sulla trequarti fa 2-0 con la complicità di Meret che pure era stato bravo in due precedenti circostanze. Il 2-1 è merito di Milik che raccoglie un assist del connazionale Zielinski prima del 1-3 di Lautaro, nella ripresa, con un doppio tocco a mezz’ora dalla fine. I giochi sembrano chiusi ma Insigne su punizione scheggia la traversa e pure Llorente ha una buona opportunità per ridurre lo svantaggio.

Il 19 maggio 2019 era l’ultimo incontro casalingo della stagione con un’atmosfera da ultimo giorno di scuola ed il Napoli con la certezza del secondo posto. Inter con Icardi separato in casa e con Spalletti tecnico ormai virtuale. Ne scaturì un 4-1 senza storia con gli azzurri già in vantaggio dopo un quarto d’ora con Zielinski, raddoppio di Mertens al quarto d’ora della ripresa. Poi la doppietta di Fabian Ruiz fino al rigore calciato da Icardi all’81°

Due successi per 1-0 firmati entrambi da Zalayeta il 2 marzo 2008 e 26 aprile 2009.  Quest’ultima vittoria fu dei pochi acuti del Napoli di Donadoni ma soprattutto uno sgambetto alla rincorsa di Mourinho verso il suo primo “titulo”. Finì a reti inviolate il 14 febbraio 2010 e fu 1-1 nell’ultima gara al San Paolo della stagione 2010-2011. Zuniga allo scadere del primo tempo annullò il vantaggio interista di Eto’o.

Inter al tappeto il 26 febbraio 2012, gol partita di Lavezzi. Il 5 maggio 2013, la gara perfetta: 3-1 per il Napoli. Se 3 è il numero perfetto, c’è da divertirsi: tre reti di Cavani al 3°, al 33° su rigore ed al 33° del secondo tempo. Per i nerazzurri Alvarez su rigore. Tre a zero anche l’ultima vittoria nel dicembre 2016, azzurri a spron battuto e sul 2-0 già al 7°: Zielinski e Hamsik, al 52° tris di Insigne.  

Il 22 ottobre 2017 è finita a reti inviolate. Gli azzurri, sino a quel momento a punteggio pieno, sbattono contro il muro nerazzurro con Spalletti che in TV nel dopo partita raccoglie complimenti un po’ dovunque.

L’Inter del Triplete al San Paolo non ha vinto. L’hanno fatto quelle di Sammer, Bergkamp e Djorkaeff: il tedesco, in Italia solo nella stagione 1992-93, aprì le marcature prima del raddoppio di Schillaci e del 2-1 di Fonseca. Bergkamp siglò il 3-1 del 7 maggio 1995 mentre il “Califfo”, il 12 gennaio 1997, firmò il raddoppio nerazzurro dopo il vantaggio di Branca, vano il 2-1 di Caccia al 90°.

Il bilancio tra il Napoli e l’Inter di Ronaldo vede un perfetto equilibrio, una vittoria a testa. I nerazzurri, come già ricordato, s’imposero al San Paolo 2-0 il 19 ottobre 1997 mentre persero 1-0 il 19 febbraio 2001 per il gol di Matuzalem. Poca gloria anche per Karl-Heinz Rummenigge: l’Inter guidata dal panzer tedesco non vinse mai al San Paolo. Un secco 3-1 nell’aprile dell’85, Bertoni (2), Dal Fiume, Baresi. Altra sconfitta 1-0 il 16 marzo 1986, rigore di Maradona, ma l’ex del Bayern era assente, e 0-0 il 2 novembre dello stesso anno, nel campionato del primo scudetto azzurro. Maradona ha colpito (e affondato) la Beneamata altre due volte: il 10 aprile 1988, 1-0, ed il 22 ottobre 1989, 2-0. Il 15 dicembre 2013 i nerazzurri di Mazzarri tornarono a Milano con un 4-2 sul groppone, Higuaìn, Cambiasso, Mertens, Dzemaili, Nagatomo, Callejòn. L’8 marzo 2015 fu una partita double face: primo tempo 0-0, finale 2-2. Gli azzurri che si fanno rimontare il doppio vantaggio, Hamsik – Higuaìn,  Palacio – Icardi.

Il 30 novembre 2015, Napoli-Inter 2-1 e Ciuccio capolista solitario dopo 25 anni. Doppietta di Higuaìn e rete di Ljajic che segnando “sfonda” la porta azzurra inviolata nelle cinque precedenti partite. L’Inter, in dieci per l’espulsione di Nagatomo, oltre al gol di Ljajic tiene in apprensione il San Paolo colpendo due legni negli ultimi minuti (Jovetic, Miranda).

Dolorosa nota statistica: Napoli-Inter giocatasi il 30 marzo 1991 fu la prima partita al San Paolo del Napoli orfano di Maradona. Diego dopo Napoli-Bari (1-0, Zola) fu sorteggiato per un controllo antidoping che diede un responso positivo evidenziando tracce di cocaina. Per la cronaca, quel Napoli-Inter terminò 1-1: vantaggio di Matthaeus e pari di Careca un minuto dopo.

Antonio Gagliardi

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