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EDITORIALE DEL LUNEDI’. Azzurri a 90 minuti dall’Europa che conta

I tifosi napoletani, dopo l’anticipo di sabato tra Juventus e Inter, terminato con la vittoria dei bianconeri per 3 a 2, grazie ad un rigore letteralmente inventato da Calvarese, hanno intravisto le streghe, memori di quello che accadde nel 2018, dopo lo stesso risultato di allora e la coincidenza della gara degli azzurri, a Firenze il giorno dopo. Corsi e ricorsi storici che hanno fatto tremare anche i più ottimisti. Però il Napoli, stavolta, non è caduto nel tranello ed ha risposto per le rime all’odiata rivale, espugnando l’Artemio Franche con un secco  2 a 0 alla compagine viola che ha giocato una gara vera  ma si è dovuta arrendere alla forza degli azzurri che ora devono attendere solo gli ultimi novanta minuti di questo campionato per approdare nell’Europa che conta. Un obiettivo che la società aveva prefissato a bocce ferme e che tuttavia dopo la deludente sconfitta di Verona sembrava solo un sogno. Viceversa gli azzurri sotto la guida di Gattuso sono riusciti, grazie anche al rientro di titolari di spessore, quali Kopulibaly, Mertens, Osimhen, per citare dei nomi, ad invertire la rotta conducendo un girone di ritorno secondo solo all’Inter di Conte. Nelle ultime quattordici gare la formazione partenopea ha conquistato ben 11 vittorie e 3 pareggi, una media da squadra da scudetto che l’ha portata ad occupare attualmente il terzo posto in classifica alla pari con il Milan. Oggi Gattuso meriterebbe le scuse di quanti lo hanno criticato e denigrato, chiedendone addirittura l’esonero. Invece il tecnico ex Milan è andato per la sua strada, compattando i suoi ragazzi e conquistando punti su punti decisivi per regalare al club di De Laurentiis la partecipazione alla manifestazione continentale più prestigiosa, la quale consentirà di far entrare nelle casse sociali danaro fresco da investire per rafforzare la squadra nella stagione che verrà. Un risultato che dovrebbe coincidere con la riconferma di questo allenatore, che invece per sua scelta, dopo il match con gli scaligeri, lascerà il capoluogo campano per altri lidi, si parla di Firenze, solo voci per il momento ma il suo addio è quasi certo, improbabile un riavvicinamento delle parti, perché il buon Rino, da calabrese doc, è testardo e quando decide una cosa non si tira più indietro. Sentitosi ferito nell’orgoglio dopo il comportamento del presidente, a gennaio scelse  di interrompere ogni rapporto a fine stagione. Chi sarà il nuovo tecnico azzurro non lo sappiamo ancora: De Laurentiis ha due candidati Spalletti e Allegri, due toscani che gli piacciono tantissimo, tuttavia non è detto che sia uno di loro il predestinato. Il patron ci ha abituato a grandi sorprese, per cui non ci resta che attendere, per scoprire il nuovo timoniere della nave azzurra che sta per entrare in acque internazionali con il vento in poppa.

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