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Undici Moschettieri a Parigi, l’Italtennis maschile guida la truppa italiana da record al Roland Garros

Il giornalista Roberto Conte, già medaglia di bronzo ai Campionati Mondiali dei giornalisti tennisti, ha pubblicato sui suoi profili social un’interessante riflessione sullo stato del tennis italiano alla vigilia del Roland Garros 2021:

I tempi bui del tennis italiano sono ormai decisamente un lontano ricordo. Se negli ultimi vent’anni almeno per i primi tre lustri il tennis italiano degli uomini poteva solo applaudire a distanza le grandi imprese delle Signore azzurre del tennis (su tutte quelle della Schiavone a Parigi nel 2010 e della Pennetta a New York nel 2015) ormai da qualche anno il trend si è decisamente invertito.

Merito soprattutto della Next Gen guidata dai diciannovenni Sinner e Musetti che non appena hanno iniziato a scalpitare hanno saputo stimolare anche i colpi di coda dei più ‘vecchietti’ (basti pensare all’exploit di Fognini a Montecarlo quando nel 2019 ha vinto il suo primo ed unico ‘Master 1000’ a 30 anni suonati) o l’esplosione di talenti mai ben maturati (da Sonego a Berrettini). E allora alla vigilia dell’edizione 2021 del Roland Garros è proprio grazie alla ‘squadra’ maschile con ben undici rappresentanti nel main draw che l’Italtennis raggiunge il suo record di rappresentanza a Parigi con ben quindici giocatori (erano dodici nel 1969).

Quattro sono, infatti, le tenniste azzurre nel tabellone femminile (Cocciaretto, Giorgi, Paolini e Trevisan). Ma soprattutto stavolta i tennisti italiani si presentano al via del tabellone maschile non più come comprimari ma come seri candidati ad arrivare con almeno tre o quattro elementi alla seconda settimana del torneo, quella riservata ai migliori sedici rimasti in gara rispetto ai centotrentadue partecipanti al via. Intanto quest’anno l’Italtennis maschile conta ben dieci tennisti inseriti direttamente nel tabellone principale senza aver dovuto attraversare le forche caudine delle qualificazioni come ha dovuto fare il solo Giannessi.

Questo perché ormai nei primi cento tennisti al mondo c’è una straordinaria ‘quota’ del 10% ‘riservata’ agli italiani (da Berrettini nei top ten alla posizione 98 di Andreas Seppi). Quattro sono i tennisti italiani nei top 30 che ambiscono almeno agli ottavi di finale dove ad esempio Sinner troverebbe Nadal (una replica dei quarti di finale dello scorso anno) e Berrettini forse Federer che a Parigi è andato soprattutto ad allenarsi ma che ha avuto un sorteggio decisamente favorevole. Diversamente da Musetti che avrà il belga Goffin già al primo turno e la testa di serie numero 1 Djokovic nell’eventuale terzo turno.

Ma si sa che le valutazioni razionali a bocce ferme del tabellone nel tennis possono spesso essere disattese da tanti fattori, dallo stato di forma del momento agli ‘stati di grazia’ che si trovano in un torneo. Come accadde nel 2018 al palermitano Marco Cecchinato che sconfisse ai quarti di finale Novak Djokovic con due memorabili tie break.

Dalla Sicilia del ‘Cecchino’ al Trentino-Alto Adige del bolzanino Sinner c’è tutto il territorio italiano rappresentato in questa edizione del Roland Garros. Aspettando una nuova impresa. Magari non ancora la coppa che resta un obiettivo ancora difficile da raggiungere. Basti pensare che risale al 1976 l’unica vittoria italiana di uno Slam nell’era Open. Accadde proprio a Parigi con Adriano Panatta. Negli ultimi quarant’anni eguagliare Panatta sembrava un miraggio. Adesso sembra un traguardo quantomeno possibile. Se non tra quindici giorni ma quantomeno nei prossimi cinque anni.

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