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Gli interventi di Sabatino Durante e Gianluca Di Ascenzo a “1 Football Club”

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Sabatino Durante, agente Fifa e grande esperto di calcio sudamericano. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di IlSognoNelCuore.com.

Bremer è uno dei nomi accostati all’Inter, ma pare che sia nuovamente rientrato in orbita Napoli: “Bremer è uno dei pochi difensori di livello che ci sono. Chiaro che se parte Koulibaly, il calciatore può tornare nel mirino del club azzurro. È obiettivo di interesse da parte dell’Inter e del Napoli, ma anche di altre squadre europee”. Per quanto concerne il mercato del Milan, sembrano essere in dirittura d’arrivo le operazioni Renato Sanches e Origi: i rossoneri sono i candidati allo scudetto anche il prossimo anno?
“Il Milan potrebbe essere favorito per il prossimo anno per la rosa invariata. Mi ricordo di Divock quando era al Rennes.. Arriva a fine stagione, ma siamo abituati ad ingaggiare determinati calciatori.
Serviva una ruota di scorta alla squadra milanese, ed inoltre mi fido di Maldini e Massara. È comunque il calcio italiano che non funziona in modo impeccabile, vedo tanto entusiasmo e titoli gonfiati per determinate operazioni di mercato. È il club che ha sbagliato di meno quest’anno, chiaro che con la stessa squadra può ambire nuovamente alla vittoria finale. Noi abbiamo visto l’Italia campione d’Europa e la Roma vincere la Conference League, ma non è successo nulla di nuovo in Italia a livello di gestione federale e di club. Mi auguro che le scelte Dybala e Lukaku siano due scelte che paghino all’Inter; non mi sembra che i nerazzurri, infatti, con l’arrivo iniziale di Lukaku abbiano conquistato chissà quali titoli oltre lo scudetto e a non essere andato lontano in Champions League”. È probabile che Dries Mertens non resti al Napoli: hai qualche nome da consigliare al Napoli per sostituirlo? “L’Inter quando ha ingaggiato Lukaku, poteva anche virare su Vinicius Junior e Rodrygo, ma non ha avuto il coraggio di investire su questi calciatori. Alla fine quello che conta è il risultato finale. Noi esaltiamo i nostri dirigenti come se fossero dei fenomeni, esaltiamo i calciatori che in Italia fanno la differenza, ma alla fine non ci aggiudichiamo nessun trofeo europeo e non vinciamo nulla. Evidentemente la filosofia e il metodo di giudizio di dirigenti e giocatori è errato, poiché in conclusione i risultati positivi non arrivano. C’è dunque un problema di fondo il quale non viene risolto, resta una comunicazione unilaterale anche nel caso in cui si vuole risolvere le problematiche legate ai procuratori, i quali percepiscono somme di denaro esose, e nessuno proferisce parola. Invece credo che i problemi vadano affrontati ed anche in modo serio. Anche importanti giornali italiani sono caduti spesso in errore, alimentando le voci di un possibile ripescaggio dell’Italia ai Mondiali. È stato cruciale l’intervento di Gravina per annientare ogni possibilità di speranza”.

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto GIanluca Di Ascenzo, presidente del Codacons, associazione nata nel 1986. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di IlSognoNelCuore.com.

Se Dazn è un servizio streaming, si presuppone che dovremmo essere liberi di guardare la stessa partita da due cellulari, perché invece viene prelevata questa possibilità e quali saranno le prossime mosse del Codacons? “La questione riguarda Dazn e tutte le piattaforme in correlazione al concetto di nucleo domestico. Se si ha un abbonamento standard, cioè quello meno elevato dal punto di vista dei costi, e due dispositivi sono collegati con lo stesso indirizzo IP, allora è possibile vedere il calcio su due dispositivi differenti. Se, invece, l’indirizzo dovesse essere differente, l’abbonamento standard non sarebbe più efficiente e quindi dal punto di vista del costo, bisognerebbe sborsare circa 40 euro. Questa è una mossa che Dazn aveva già tentato di effettuare mesi fa, riscontrando delle opposizioni, anche dallo stesso Codacons. Queste sono battaglie che combattiamo da anni per non danneggiare il mercato. Dobbiamo comunque rammentare e sottolineare che le condizioni delle famiglie italiane non sono rosee. Tuttavia, raddoppiare i costi per vedere partite di calcio mi sembra una mossa poco oculata, anche perché il Codacons ha chiesto alla Lega di rivalutare questa nuova decisione di Dazn. Vero che è migliorata la qualità del segnale, ma è anche vero che a gennaio sono stati presi dei provvedimenti per imporre a Dazn nuove modalità da rispettare. Insomma, sarebbe stato il caso di non applicare questo aumento in tali condizioni”. Chi difende Dazn sostiene che in Europa i nuovi prezzi stabiliti siano gli stessi: però forse c’è una connessione ed una distribuzione tecnologica differenti rispetto a quelle vigenti in Italia, ci si dovrebbe adeguare al resto d’Europa prima di applicare questo provvedimento? “È un’osservazione corretta, non tutti in Italia attualmente hanno la possibilità di godere di una buona connessione, attraverso l’utilizzo della fibra. Giusto guardare queste situazioni al di fuori dei confini italiani, ma non tutti qui hanno la possibilità dei servizi offerti dalla fibra. Un conto è avere la fibra che giunge direttamente a casa, un altro che arriva prima alla cabina e poi la connessione arriva all’abitazione attraverso il rame. La fotografia è quella descritta, ma non tutti hanno la possibilità di vedere un film o una partita per le condizioni non ottimali in cui si trovano. Probabilmente prima di fare un paragone che sia corretto, bisogna monitorare prima le condizioni interne”. Nel momento in cui la Lega ha deciso di vendere i propri diretti televisivi a Dazn, nessuno ha pensato che in Italia non si fosse ancora pronti a godere della fruizione di questo servizio? L’errore madornale forse è stato commesso nel momento in cui sono stati venduti questi diritti? “È corretta come osservazione. È giusto esaminare in linea generale il fenomeno, ma nel particolare Dazn aveva già dimostrato di non avere la tecnologia atta a risolvere il problema. Per non restringere il campo esclusivamente a Dazn, anche per l’ottenimento di alcuni bonus affiliati alle biciclette, la rete ha dimostrato la sua inefficienza, al netto delle potenzialità messe in campo dai gestori telefonici. Sicuramente c’è stata una lieve leggerezza, anche perché la situazione del paese era già nota lo scorso anno. Lentamente all’interno delle case si sta inserendo la fibra, seppur di rame. Oggi ci saranno, però, i consumatori i quali saranno costretti a pagare il raddoppio imposto da Dazn, ma non nelle condizioni sperate”.

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