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Santoni, Vendemiale, Gallo e Zoff a Radio Napoli Centrale

Umberto Chiariello: “La Nazionale italiana torna al fascismo: così Arpinati saccheggiò l’Argentina”.

A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio Umberto Chiariello, è intervenuto con il suo editoriale: “Siamo tornati in epoca fascista. Non sono impazzito, anche se qualcuno può pensare che col Governo Meloni la cosa non sia così remota. Siamo tornati in epoca fascista nel calcio. Il fascismo entrò al potere nel 1922, la FIGC fu commissariata da Mussolini e mise a capo della Federazione Arpinati, dal 1926. Arpinati diede un grande impulso al calcio italiano e soprattutto, per rispondere alle esigenze del Duce, fece un’operazione: andò a saccheggiare l’AFA, la Federazione di Calcio Argentina. L’Italia importò, dunque, una marea di argentini nonostante le proteste dell’AFA. Il Mondiale del ’34 fu vinto dall’Italia, in attacco c’era Mumo Orsi, era un’Italia con gli oriundi. Anche oggi, lo scouting di Mancini cerca italiani in altre Nazioni perché a casa nostra non ce ne sono più, con l’attenuante ‘così fan tutti’. Lo ius soli è una vergogna che non abbiamo ancora fatto diventare legge dello Stato, di fronte alle battaglie di civiltà non esistono colori o bandiere, quelli che sono nati in Italia da genitori stranieri sono italiani, figli della nostra terra. Quelli andati all’estero, sono italiani, ma questi che hanno un passaporto per un bisnonno o nonno di un paese qualsiasi dell’Italia, non hanno niente d’italiano. Odio il campanile, sono cittadino del mondo, odio chi fa discriminazioni che portano a dittature e guerre, anche piccole guerre nella nostra città. Ci stiamo piegando all’infingimento fascista degli anni ’30 di impiegare i falsi oriundi”.

Andrea Santoni: “Questa Nazionale è una questione politico-sportiva. Tra ’98 e 2000 avevamo veri fuoriclasse”.

A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio di Umberto Chiariello, è intervenuto Andrea Santoni, ex Corriere dello Sport: “Il calcio cambia. La Nazionale tra il ’98 e 2002 è quella con più fuoriclasse e campioni, ha raccolto la generazione più forte. Per l’assetto, il coinvolgimento, anche la finale del 2012 a Kiev con la squadra di Prandelli mi è piaciuta tanto. Centravanti in Nazionale? Nella storia sono stati convocati tantissimi giocatori, di questi circa il 6% sono oriundi, una percentuale modesta nella storia. Sappiamo bene l’apertura e chiusura della frontiera quanto è stata legata a momenti negativi legati alla Nazionale. La Nazionale non si è qualificata a due Mondiali consecutivi, Mancini deve gestire una situazione per cui il bacino da cui può pescare è ridotta al 35% in Serie A, 2 giocatori su 3 non sono pescabili. Pescare in Serie B? Se c’è un CT che ha dimostrato fantasia, apertura e lungimiranza è proprio Mancini. Con tutto il rispetto per la Serie B, credo che basti sentire chiunque ed il gap è importante. Questo non significa che nelle serie minori non ci possano essere giocatori di qualità che si fanno le ossa. Facendone una questione semplicemente tecnica, possiamo stare a discutere quanto si vuole, il problema è che è una questione politico-sportiva. Copiare un sistema che funziona? È un dibattito che va avanti da tempo, a partire da quando abbiamo mancato il primo mondiale”.

Lorenzo Vendemiale: “Nel 2023 non si può pensare di ripartire da Balotelli, meglio Retegui”.

A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio di Umberto Chiariello, è intervenuto Lorenzo Vendemiale, Il Fatto Quotidiano: “Su Retegui ognuno può avere la sua opinione, anche se è presto visto e considerato il poco tempo in cui l’abbiamo visto. Sarebbe ingeneroso bocciarlo, ma ridicolo esaltarsi. Se può giocare Retegui in Nazionale – e la legge glielo permette – è inaccettabile che nel 2023 ci troviamo a fare i conti con una legge che non permette a degli italiani al 100% di aspettare fino ai 18 anni. Cambiare tutto dopo gli Europei? L’ha già detto il campo. Col senno di poi è più semplice. La vittoria degli Europei, per me, è stato puro caso. Abbiamo un vero problema in attacco. Non mi sento di condannare Mancini, è disperato e si attacca agli oriundi. Il problema non si risolverà con gli oriundi, né lo ius soli – una vergogna di principio – con cui comunque non risolviamo niente per la Nazionale. Spero si possa intervenire prima o poi. Quello che ha detto Mancini è di una banalità enorme, ma ha della verità: 30 anni fa, i ragazzi giocavano a calcio per strada. C’è una crisi sociale ed economica, poi un problema con il calcio italiano. Non siamo più la Serie A degli anni ’90-2000, ma valiamo quanto il Portogallo. Adesso bisogna concentrarsi sull’Europeo, il nostro girone non è semplice, l’Inghilterra è fuori portata. Balotelli? Onestamente, va bene tutto, ma tornare a Balotelli…è un grande rimpianto, è stato l’ultimo talento vero, ma né lui né Cassano sono diventati fuoriclasse. Nel 2023 pensare di ripartire da Balotelli che gioca in Svizzera…bisognava insistere su Kean, Scamacca. Questione Juventus? L’impianto accusatorio è abbastanza fondato affinché non finisca tutto in una bolla di sapone. Il Tribunale d’Appello Federale ha scritto una sentenza che pensa e prova a smontare tutte le possibili obiezioni della difesa, quindi a resistere ad un eventuale ricorso”.

Massimiliano Gallo: “È una rivalità a senso unico, per me la Salernitana c’è o non c’è, è la stessa cosa”.

A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio di Umberto Chiariello, è intervenuto Massimiliano Gallo, direttore Il Napolista: “Il contributo di Napoli per questo scudetto del Napoli è zero. C’è una città silenziosa che è andata allo stadio quest’anno, quest’estate la campagna abbonamenti era derisa, a Napoli c’è un’adesione culturale tra la mentalità ultras e le cosiddette élite: su De Laurentiis la pensano allo stesso modo. Non è solo un problema di popolino, ma di una simbiosi culturale delle presunte élite napoletane. Volevano cacciare Spalletti, vittima di uno striscione indegno, volevano fuori Giuntoli perché al servizio del padrone, su De Laurentiis non smetteremmo mai di parlarne, su Kim è stata detta la qualunque. Io mi sento di poter affermare che questa squadra ha vinto non grazie a Napoli. Finalmente abbiamo una squadra che non vive in simbiosi con Napoli, un fatto molto positivo. Oggi Napoli ha una risacca culturale in cui non mi ci ritrovo. Tifosi Salernitana? Si dà troppa risonanza. Come se gli ultras fossero un partito politico. Quanti sono? 60-70? Ok, per loro non si deve festeggiare, ma se uno lo fa che succede? Un modo antiquato di vivere il calcio. È una rivalità a senso unico, per me la Salernitana c’è o non c’è, è la stessa cosa”.

Dino Zoff: “Donnarumma-Meret? Adesso è partito avanti Donnarumma, sta a Meret dimostrare”.

A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio di Umberto Chiariello, è intervenuto Dino Zoff, ex portiere: “Più che voglia di sacrificarsi, noi giocavamo a calcio ed era una festa, io non mi sento di aver fatto sacrifici. Oriundi in Nazionale? Li abbiamo sempre avuti. Immobile fa 50 gol all’anno da 3 anni, non mi sembra carino nei suoi confronti dire che con Retegui abbiamo trovato il centravanti. A Napoli non si tifa per la Nazionale? Il ricordo più grande del tifo con la Nazionale è stato proprio a Napoli, la semifinale con la Russia, 90.000 persone a sostenerci, mi vengono ancora i brividi a sentire il tifo a favore ed i fischi agli avversari quando si presentavano dalle mie parti. Scudetto al Napoli? Si è così vicini che ci sarà tempo per festeggiare. Donnarumma-Meret come Albertosi-Zoff? Adesso è partito avanti Donnarumma, come Albertosi, sta a Meret che ha tutte le qualità”.

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Vincenzo Letizia

Giornalista sportivo, nasce a Napoli il 16/02/1972. Tante le esperienze professionali: collaboratore dei quotidiani “IL TEMPO”, “NAPOLI NORD”, “LA VERITA'”, “DOSSIER MAGAZINE”, “CRONACHE DI NAPOLI”, dei mensili “L’OASI” e “IL VOMERESE”. Corrispondente da Napoli del quotidiano “IL GOLFO”, redattore del periodico “CORRIERE DEL PALLONE”, direttore editoriale del settimanale di scommesse sportive 'PianetAzzurro FreeBet'. Responsabile dei servizi sportivi del “CORRIERE DI CASERTA”. Tra i collaboratori del ‘laboratorio di giornalismo e di comunicazione’ diretto da Michele Plastino. Inviato della trasmissione radiofonica “ZONA MISTA” in onda su CRC targato Italia. Più volte ospite alle trasmissioni televisive “Campania Sport” e “PANE E PALLONE” in onda su Canale 21, “ULTRAZOOM” in onda su TCS, “TRIBUNA Sport” in onda su Televomero, “Sotto Rete” in onda su TLA. Ideatore ed opinionista della trasmissione WEB/RADIO 'MONDO CALCIO' andata in onda sulla Tele5 Napoli tutti i lunedì alle 18,00 e i venerdì alle 21,30. Ha curato ogni sabato pomeriggio, intorno alle ore 16,30, la rubrica radiofonica su 'RADIO PUNTO ZERO' (FM 102.00) 'LA BOLLETTA' all'interno del seguitissimo programma 'Zero Magazine' in onda dalle 16:00 alle 19:00 (su www.rpz.it in Live Streaming). Ideatore e conduttore del programma TV 'CALCIOMERCATO & SCOMMESSE MONDIALI' andato in onda su Area Blu TV durante il Mondiale sudafricano. Opinionista fisso del programma TV 'AREA AZZURRI' in onda tutti i martedì alle ore 21 sul digitale terrestre 'AREA BLU TV'. Ospite fisso della trasmissione "SORRISI E PALLONI" in onda su Radio Punto Nuovo e su Capri Event TV. Opinionista della trasmissione televisiva "NAPOLI CALCIO LIFE" in onda su Capri Event TV e TeleCapri Sport. Autore e produttore della trasmissione televisiva "PIANETAZZURRO TV" in onda su RTN. ATTUALMENTE: presidente dell'associazione giornalistica AGiCaV; direttore editoriale del periodico cartaceo “PIANETAZZURRO” ; direttore generale dell'omonimo portale sportivo www.pianetazzurro.it , del sito di cronaca e intrattenimento www.campaniaveritas.it e della guida gastronomica www.golosando.eu