AMARCORDIN EVIDENZARUBRICHE

Amarcord – 10 Maggio 1987, il Napoli vinceva il suo primo scudetto della sua storia dopo 61 anni

Oggi, 10 maggio 2023, ricorre il 36esimo anniversario del primo scudetto della storia del club partenopeo, che finalmente, pochi giorni fa, si è cucito il terzo tricolore, dopo 33 anni dal secondo.
 Dopo un’attesa di  61 anni dalla sua fondazione, sotto l’egida del presidente Corrado Ferlaino, il Napoli raggiunse un traguardo sempre e solo agognato dalla tifoseria.  Milioni di sostenitori azzurri, in quella fatidica domenica, alle ore 17,50, ora del triplice fischio dell’arbitro Pairetto, nella gara con la Fiorentina, al San Paolo,  gioirono e piansero lacrime di felicità, quasi increduli per quello che stava accadendo. Una città intera si riversò per le strade del capoluogo campano, con bandiere e  trombe, intonando cori inneggianti alla squadra campione d’Italia. Artefice assoluto di quella straordinaria impresa fu, ovviamente il più grande calciatore al mondo di tutti tempi, un argentino di nome Diego Armando Maradona, giunto all’ombra del Vesuvio nel luglio di  tre anni prima, acquistato dal Barcellona per la cifra pazzesca, a quell’epoca, di 13 miliardi di lire. Uno scudetto conquistato grazie anche  a calciatori che rappresentavano l’anima della città e del popolo napoletano, quali Bruscolotti, detto pale e fier, De Napoli, Ferrario, Bagni, Ferrara, Volpecina, Giordano, Carnevale e la buonanima di Garella, peraltro già scudettato con il Verona. Il mitico campione sudamericano che, nell’estate dell’anno prima,  aveva condotto, da solo, la sua Argentina sul tetto più alto del mondo, fu il vero fulcro di quella squadra sulla cui panchina sedeva mister Ottavio Bianchi. In quel calciatore, non tanto alto ma coi piedi superdotati tutta Napoli aveva riposto la speranza di un miracolo calcistico che, partita dopo partita, cominciò a farsi sempre più concreto. Per la cronaca, il Napoli, in un pomeriggio assolato, a Fuorigrotta,, sbloccò la gara con la Viola dell’astro nascente Roberto Baggio, al minuto ’29, in virtù di una splendida azione iniziata dal pibe de’ oro  e conclusa perfettamente dall’attaccante Andrea Carnevale, dopo uno scambio con Giordano. Nel finale del primo tempo, tuttavia, grazie ad un calcio di punizione dal limite dell’area partenopea, il futuro divin codino siglò la rete del pareggio, beffando sul proprio palo il portierone ex gialloblù.  Fu il primo gol in serie A del centrocampista gigliato che, di li a poco, sarebbe diventato un vero fuoriclasse del calcio italiano. Quel giorno. giovincello, c’ero anch’io sulle gradinate dell’impianto sportivo partenopeo, in piedi come tutti, nei Distinti, gremiti come un uovo. Mi vengono i brividi addosso solo a ripensarci! Per me, che all’epoca ero poco più che un ragazzino, il sogno tanto agognato si era avverato presto ma per altre generazioni si trattò di un evento atteso invano per tantissimi anni. Infatti alcuni tifosi più anziani scoppiarono in lacrime di gioia per la fortissima emozione, dopo le amarezze subite in passato. Noi tifosi più giovani, quasi, li confortammo con la nostra grande voglia spensierata di fare festa ma in realtà non avevamo ancora capito di vivere un momento storico. Quest’anno con tanti anni in più, ho rivissuto quel sogno, rendendomi conto, solo ora, del grande significato di questo trionfo, per la città di Napoli.
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