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EDITORIALE DEL LUNEDI’ – Napoli brutto, bello e cattivo: gli azzurri espugnano l’U-Power di Monza, rifilando quattro reti ai brianzoli

Editoriale del Lunedì. Un Napoli, prima brutto, poi bello e cattivo nei secondi quarantacinque minuti, ha violato l‘U-Pwer Stadium di Monza, ribaltando lo 0 a 1 iniziale, con quattro reti, decisamente da incorniciare, messe a segno in un quarto d’ora azzurro senza eguali in questa stagione, un po’ come il famoso quarto d’ora granata del grande Torino di Valentino Mazzola. Dunque, una squadra dai due volti che è si è letteralmente trasformata, nella ripesa, dopo un approccio alla gara abulico e poco convincente in cui, al primo affondo degli avversari, ha subito la rete di Djuric, lasciato colpevolmente solo da un inguardabile Juan Jesus, colpevole, peraltro pure sul secondo gol del Monza di Colpani. In un certo senso, è sembrato di rivedere il Napoli dello scorso anno, ovvero un gruppo voglioso di vincere, cattivo agonisticamente che ha giocato da squadra, proprio come con Spalletti. Le urla sentite nello spogliatoio azzurro, da parte degli stessi calciatori, hanno portato ad una reazione di orgoglio e di rivincita che ha fruttato una vittoria preziosa in chiave europea. Ora bisogna vedere se ci sarà continuità o meno dopo questa partita; all’orizzonte ci sono due match, sulla carta abbordabilissimi, contro Frosinone in casa ed Empoli , al Castellani. Tuttavia si tratta di due compagini impegnate nella lotta per non retrocedere che, sicuramente daranno l’anima per portare a casa un risultato positivo, ciò non toglie che se il Napoli giocherà nello stesso modo del secondo tempo di ieri, non ce, n’è sarà per nessuno. Tornando al match di Monza, un plauso particolare va a Politano, il quale, appena entrato, ha cambiato la gara ed ha realizzato una rete capolavoro alla Zidane, a Osimhen, capace di alzarsi al cielo di oltre due metri per incornare il gol del pari ed infine a Raspadori che, dopo 20 secondi dal suo ingresso in campo, ha realizzato la quarta marcatura da autentico rapace dell’area di rigore, riprendendo una respinta del portiere su tiro di Di Lorenzo. Calzona, stavolta ha indovinato i cambi, però, il voler continuare a far giocare da titolare,  Juan Jesus è un errore macrospico,visto che  il difensore centrale risulta il  più scarso del torneo. Eppure, ci sono Natan e Ostigard in rosa che sicuramente non potranno mai fare peggio del brasiliano, che da quarta scelta è diventata la prima. Ora come ora,  i partenopei devono capire che sono ancora i campioni d’Italia in carica, per cui non possono fare più figuracce come quella contro i bergamaschi, quindi, dovranno onorare le restanti gare, non solo per prestigio ma soprattutto per centrare, per il quindicesimo anno consecutivo una coppa europea. Con il gioco espresso nella ripresa, questo Napoli può andare lontano e battere quaalsiasi formazione. La gara col Monza ha dimostrato che gli uomini di Calzona hanno qualità e doti da poter competere con le big del campionato, era assurdo pensare che in pochi mesi fossero diventati, d’improvviso delle mezze calzette. Il peggiore in campo è stato l’arbitro Doveri, complice anche Abisso, impegnato al Var. Né il fischietto romano e né quello palermitano hanno visto due rigori grandi come una casa, su Ngonge e Anguissa. Il risultato, perciò, poteva già cambiare molto prima se i due avessero fatto il loro dovere. Ma tant’è, poco importa, perché gli azzurri hanno stravinto. Infine un 10 e lode va ai tifosi napoletani, che hanno seguito la squadra in massa, incitandola calorosamente, dopo la contestazione dei primi dieci minuti della partita. Si torna a sognare nel miracolo Champions ma occorrerebbe vincerle tutte e sette per raggiungere questo traguardo, ovviamente sarebbe un’impresa mostruosa, tuttavia, restiamo coi piedi per terra, senza fare voli pindarici che porta pure male; quello che più conta è concludere in bellezza la stagione, per poi programmare con oculatezza il prossimo anno.

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