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Peggiorano le condizioni di Ciro, la madre: “E’ più morto che vivo”

I danni. Ciro è stato operato per le terza volta la notte scorsa per le complicazioni generate dalle gravi lesioni interne. Gli è stato asportato un pezzo di colon, mentre nel pomeriggio sono insorti altri problemi. Mentre lunedì i genitori cominciavano a credere nel miracolo, potendo comunicare a gesti con il figlio, ieri Ciro è di nuovo sprofondato in un coma profondo. «Forza, combatti» gli ha detto la mamma, accompagnata dagli appelli di centinaia di tifosi che, anche attraverso il nostro sito, hanno inviato messaggi di solidarietà. Ma i medici hanno preparato i familiari al peggio, tanto che il padre Giovanni ha chiesto che fosse convocato un prete. Per l’estrema unzione o comunque per un conforto. Conforto che è arrivato dal San Paolo in occasione di Napoli-Cagliari. Lo stadio ha intonato a lungo dei cori per Ciro, che fino alla tragedia di sabato era con loro in curva in ogni occasione.

Malore. Il dolore degli Esposito è dignitoso ma straziante. La fidanzata Simona ha avuto un malore ed è stata portata all’interno del pronto soccorso del policlinico Gemelli, a poche stanze dalla sala di rianimazione dove il suo Ciro sta cercando disperatamente di resistere. Per fortuna si è ripresa quasi subito. Per lei, che ha già patito dei gravi lutti familiari di recente, l’agonia del fidanzato è un’altra mazzata. In nottata la famiglia si è sistemata in una struttura vicina all’ospedale, ospite del Napoli Club Roma.

Titolino. Intanto la signora Antonella ha rivelato un particolare: «E’ stato proprio Genny ‘a carogna a soccorrere Ciro» . Questo conferma la presenza del capoultrà del Napoli a Tor di Quinto nei minuti concitati degli incidenti. Peraltro, subito dopo la finale di Coppa Italia, Genny è stato in visita in ospedale per portare una testimonianza d’affetto da parte della tifoseria. Ma gli avvocati tengono a sottolineare un aspetto sostanziale: «Ciro, che è in stato di arresto, non ha commesso alcun crimine e lo possiamo dimostrare» . La difesa ha nominato un medico legale e un perito balistico per accertare, attraverso l’esame delle ferite e della traiettoria dei colpi sparati, l’estraneità del ragazzo agli scontri tra ultrà.

Corriere dello Sport
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