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Il Viminale afferma: “La prevenzione non basta: patto con il tifo sano contro i violenti”

Tre maggio, Roma, una delle pagine più nere del calcio italiano: due tifosi del Napoli,Ciro Esposito e Gennaro Fioretti, feriti a colpi di pistola a Tor di Quinto; un altro, Genny ’a carogna, issato sulla recinzione dello stadio Olimpico per minacciare di non far giocare la finale di Coppa Italia contro la Fiorentina. Dopo questi gravi episodi ci sarà un pugno di ferro, il giro di vite annunciato dal ministro dell ’Interno, Angelino Alfano. Ma ci sarà anche un’apertura verso il tifo sano per combattere la violenza ultrà.È una mossa annunciata ieri al Viminale durante i lavori dei 22 esperti dei Paesi dell’Unione europea sulla sicurezza nelle manifestazioni sportive. Alla presenza del presidente della task force per la sicurezza negli stadi, il prefetto Vincenzo Panico, i due dirigenti dell’Osservatorio, il vice presidente Roberto Massucci e il segretario Elisa Beatrice Cozza, hanno illustrato il progetto per migliorare i rapporti con i tifosi,a nzitutto rafforzandola figura dello“Slo” (Supporter Liaison Officer), l’anello di congiunzione tra club calcistico e supporter creatodall’Uefa e mai sufficientemente definito dalle istituzioni italiane. «Bisogna dialogare con i tifosi sani – è la tesi del Viminale – anche per individuare e isolare i violenti: non può bastare, infatti,la prevenzione. È una tesi che è stata apprezzata durante il vertice e verrà messa a punto durante il semestre della presidenza italiana all’Unione europea». Nei prossimi tre mesi sarà perfezionato il piano-sicurezza sotto il coordinamento del prefetto Panico. Si cercherà di trasferire a livelli più elevati le esperienze maturate nella Lega Pro, dove sono state lanciate in via sperimentale una serie di facilitazioni per i tifosi.L’ambizioso obiettivo è arrivare a stadi senza barriere che diano confort e sicurezza. Nell’ultima riunione dell’Osservatorio, cinque giorni fa, è stato deciso che nella valutazione dei fattori di rischio(da 1 a 4) per le partite sarà considerato il comportamento dei club sulla pianificazione della sicurezza, sul rapporto con i tifosi attraverso lo “Slo”, sulla gestione dei biglietti e sulle iniziative di fidelizzazione, sull’impiego e sulla professionalità degli steward. C’è una significativa novità in caso di partite a «rischio 4»: potrebbe essere disposta due ore prima della partita la chiusura dei cancelli di uno o più settori ritenuti a maggiore rischio per controllare i gruppi all’interno dell’impianto. L’Osservatorio ha, intanto, emesso provvedimenti a carico di numerose società che forniscono steward: sospensione del titolo di “struttura formativa” per 33 agenzie e revoca per 21, tra le quali la «New Sports&Events», che lavora da molti anni con il Calcio Napoli e che potrà continuare a fornire uomini per le gare al San Paolo.

Il Mattino

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