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Il San Paolo dà altre grane: seggiolini non a norma Uefa

Il San Paolo ha riaperto le porte in occasione dell’amichevole col Paok, ma all’orizzonte già si intravedono nuovi problemi per lo stadio di Fuorigrotta: per il 2015-2016 sarà necessario sostituire i 60.000 seggiolini del San Paolo che dovranno rispondere alle normative Uefa (l’altezza di quelli attuali non é sufficiente), pena l’esclusione del Napoli competizioni europee.
Annoso problema Il rischio è lontano dodici mesi, ma è giusto che l’allarme venga lanciato ora, visto e considerato che la questione San Paolo si trascina ormai da tempo e che negli ultimi due anni i problemi si sono acuiti. Nella scorsa stagione, infatti, al momento dell’iscrizione al campionato il Napoli non ebbe nei tempi prescritti il certificato di agibilità dello stadio, che arrivò solo in un secondo momento grazie ai lavori effettuati dal Comune. A giugno, invece, é scaduta la convenzione di nove anni firmata nel 2005 con la giunta Iervolino e, in attesa del rinnovo,ì al Napoli é stata concessa la disponibilità dell’impianto per la stagione in corso per evitare che Higuain e compagni traslocassero a Palermo, visto che in un primo momento era stato indicato il Barbera come stadio di casa sia per il campionato che per la Champions.
Impegni reciproci Si lavora ad una convenzione su base biennale o triennale mentre i tifosi che si recano al San Paolo (il Napoli é stato il secondo club italiano per presenze allo stadio lo scorso anno) sono costretti a fare i conti con disservizi di ogni tipo e Comune e società finiscono spesso per litigare (lo hanno fatto su tutto: dai bagni alla possibilità per il club di avere il proprio negozio ufficiale all’interno dell’impianto). Comunque, é certo che nella futura convenzione, il Napoli si impegnerà a presentare un piano di ristrutturazione del San Paolo. Di contro, la società chiede al Comune di assumere impegni precisi: De Laurentiis vanta infatti dei crediti nei confronti dell’ente proprietario dello stadio e anche la spesa per i nuovi seggiolini (circa 6 milioni di euro) spetterebbe appunto al Comune.
Battaglia Da Palazzo San Gacomo, però, alcuni consiglieri hanno già fatto muro: «Non si possono chiedere soldi pubblici per i seggiolini visto quanto ricava il Napoli dal San Paolo» (a proposito, da oggi in vendita i biglietti per il test dell’11 con il Psg). La battaglia é appena iniziata, o forse non é mai finita.

La Gazzetta dello Sport

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