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Ali, intensità e San Mames, ma la difesa balla

Che fosse la pallina più scottante nell’urne si sapeva. L’Athletic Bilbao era il peggior avversario possibile per il Napoli perché proprio al Napoli assomiglia, ma a differenza della squadra di Benitez si può dire che abbia già completato il proprio processo di maturazione. Un’estate fa, Ernesto Valverde ha trovato un gruppo ricettivo, abituato da Marcelo Bielsa ad apprendere concetti tattici. La praticità di Valverde, basata sul 4-2-3-1, ha fatto il resto. Il tecnico dei baschi, però, si presenta al Napoli con un grosso punto interrogativo: l’impianto è rimasto praticamente lo stesso dell’ultima stagione, ma ha perso Ander Herrera, trequartista venduto al Manchester United e difficilmente sostituibile (e non solo per il mercato «autarchico» da sempre marchio di fabbrica dell’Athletic).
Attesa Rispetto alla squadra che ha chiuso l’ultima Liga alle spalle dell’inarrivabile triumvirato Atletico-Rea-lBarça, qualche problema in più davanti l’Athletic ce l’avrà. Valverde ha intenzione di riadattare da «10» Beñat, che è più un regista ed è meno dinamico di Herrera, oppure proporre il nuovo arrivato Borja Viguera, che è più seconda punta (25 gol l’anno scorso con l’Alaves). Restano tuttavia pericolosi Aduriz centravanti da 16 gol nella stagione passata e soprattutto il talentino Muniain, 21 anni, campione d’Europa con la Spagna nel 2011 e nel 2013. Lui a sinistra e Susaeta dall’altra parte saranno da tenere d’occhio: il Napoli non dovrà concedere loro spazio alle spalle dei terzini (Britos a sinistra sarebbe una buona soluzione, per esempio). E poi occhio alla grande intensità praticata dall’Athletic, che pressa, ti sta addosso e poi riparte in velocità con i tre trequartisti che si scambiano le posizione e con l’incursore Rico che si inserisce da dietro. Il Napoli deve prepararsi a giocare d’attesa, soprattutto a San Mames, dove l’anno scorso vinsero solo l’Espanyol e due volte l’Atletico Madrid (giocando proprio di rimessa).
Uno contro uno Detto questo, Benitez ha le armi per superare l’ostacolo basco. In difesa, l’Athletic può contare su un potenziale fenomeno, Laporte, classe ’94, che con Varane formerà la coppia centrale della Francia del futuro (è l’unico «straniero», come Lizarazu è nato nella regione francobasca dei Pirenei). Ma gli altre tre non sono fenomeni. Nell’uno contro uno, le ali del Napoli Insigne, Callejon e/o Mertens possono far male. Come, naturalmente, la forza dirompente di Higuain. Hamsik, invece, avrà il doppio compito di comandare le ripartenze e «provocare» agonisticamente Iturraspe: il centrocampista basco spinse Bielsa a trasformare a Javi Martinez in difensore, ma resta un tipo facilmente infiammabile. Meglio far scaldare lui che il nuovo San Mames appena completato.

La Gazzetta dello Sport

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