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Fiorentina chiude la partita in 20′, da Malaga buoni segnali per Montella

MALAGA – La Fiorentina è sicura nella testa e sciolta nel gioco. Due gol in venti minuti e il Malaga si arrende (0-2). Tutto questo nonostante gli strascichi del jet lag (i viola sono tornati da pochi giorni dal Sud America) e un aereo preso al volo di mattina per arrivare in tempo in Spagna. Calcio d’estate. Si spreme quello che c’è da spremere. Tanto che tra questa sfida e la prossima a Siviglia col Betis (lunedì, ore 21, diretta sempre su violachannel.tv) corrono solo 24 ore. Ma Montella vuole vedere conferme ai buoni segnali emessi fino ad oggi dal gruppo. E, soprattutto, verificare la Fiorentina senza Cuadrado. Il colombiano è rientrato dalle vacanze da pochi giorni e segue la sfida dalla tribuna. Il suo agente ha più o meno una settimana di tempo per convincere il Barcellona a tirare fuori 45 milioni. Tutti aspettano. E, nell’attesa, Montella fa il check al 4-3-1-2, con la coppia Rossi-Gomez là davanti e Ilicic tra le linee a lavorare di fantasia.

Il centrocampo è quello titolare: Aquilani, Pizarro e Borja Valero. In difesa i centrali sono Savic e Gonzalo Rodriguez. A destra corre Roncaglia, a sinistra c’è Alonso. Il Malaga non è il Real Madrid (quello la Fiorentina lo affronterà a Varsavia il 16 agosto), però è un test di buon livello, che la squadra di Montella affronta subito a testa alta e con grande concentrazione, dominando i primi venti minuti senza fatica apparente: giocate fluide, possesso palla, semplicità e velocità di esecuzione. Il primo gol arriva subito. Cinque minuti e Rossi imbuca per Gomez, un rimpallo restituisce la palla allo stesso Pepito, che di sinistro trova l’angolo e la rete del vantaggio. Tutto molto facile. Pure troppo. E un quarto d’ora dopo il potere dei viola viene ribadito con il raddoppio di Gonzalo Rodriguez: cross Borja Valero e spizzata vincente del difensore argentino, con Ochoa, il portiere messicano che in Brasile fece più o meno l’eroe, che fa la figura del dilettante allo sbaraglio.

L’uno-due rallenta un po’ la Fiorentina, che pensa a controllare la reazione del Malaga, mix di giovani interessanti (Horta e Castillejo) e vecchi marpioni come il paraguayano Santa Cruz. Ma Montella non deve soffrire troppo. I suoi tengono bene le distanze e gli spazi. In mezzo Borja Valero sta crescendo visibilmente, Aquilani (finché ha fiato) fa la sua parte e Pizarro offre idee al gruppo, oltre che il solito dribbling di troppo che apre la strada a un contropiede che, fortuna sua, finisce nel nulla. Neto deve lavorare per respingere una botta di Castillejo. Per il resto tutto abbastanza tranquillo, anche se il Malaga cerca di tenere in mano il gioco. Insomma, una Fiorentina capace di sfruttare le sue qualità a stretto giro per poi gestire la sfida, il caldo e la stanchezza fino alla fine.

Complessivamente una prova positiva per tutti. Da rivedere Alonso (grande dinamismo ma piedi un po’ sballati) e il solito Ilicic, che non gioca male ma non si fa vedere un granché. Per lo sloveno l’arrivo di Marko Marin sarà una ragione in più per reagire con l’orgoglio a una stagione mediocre. Davanti c’è poco da dire: Giuseppe Rossi letale, Gomez volonteroso e in cerca della condizione ideale. Emozionante la standing ovation dedicata a Joaquin, ex idolo di casa. Da segnalare, nel secondo tempo, l’esordio del difensore della primavera Mancini.

Montella può essere soddisfatto. In venti minuti i suoi hanno chiuso la partita, lasciato poco o nulla agli avversari. La formazione, Alonso a parte, era quella titolare della scorsa stagione. Almeno in teoria, visto che Gomez e Rossi, causa infortuni, hanno giocato insieme pochissimo. Il mercato è ancora aperto, a cominciare dal caso Cuadrado. E ora, battuto il Malaga e conquistato il trofeo Costa del sol, tutti a Siviglia. C’è il Betis.
 

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Fonte: Repubblica

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