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Il piano di Benitez: riposo e vacanze. Mazzarri e l’Inter ai lavori “forzati”

Il giorno della staffetta dovrebbe essere venerdì: torna Aurelio De Laurentiis e riparte Rafa Benitez, che approfitterà di nuovo della sosta del campionato per fare un salto a casa. «Vado dalla mia famiglia a Liverpool, certo che ci rivado», ha detto.

Lo ha fatto, il tecnico azzurro, con il tono perentorio di chi non tollera critiche e tanto meno obiezioni. «Sono l’unico tra gli allenatori di serie A a vivere per tutta la stagione all’interno del centro sportivo». Come dire che un po’ di vacanza gli spetta: a lui e anche ai suoi giocatori, esclusi i nove convocati dalle rispettive nazionali che sono già partiti, con l’unica eccezione del febbricitante Hamsik. La supersfida del 19 ottobre a San Siro, contro l’Inter di Walter Mazzarri, è ancora relativamente lontana: almeno per il Napoli e il suo condottiero giramondo, metà spagnolo e metà “british”, che ha ritrovato pure il sorrisoì dopo la vittoria di domenica sera al San Paolo con il Torino. La terza consecutiva dopo quelle con Sassuolo e Slovan, con cui l’allenatore ha dato scacco matto alla crisi e blindato la sua panchina: peraltro mai davvero a rischio. De Laurentiis non poteva sperare in un rientro più sereno dal suo viaggio negli Stati Uniti. Mentre il presidente si trovava per motivi di lavoro a Los Angeles, infatti, il Napoli ha fatto bottino pieno tra Europa League e campionato e ha soprattutto voltato pagina: premiando la scelta della società di dare carta bianca a Benitez. Le questioni tecniche sono e resteranno di competenza esclusiva di Rafa, senza pressioni o ingerenze esterne. Neppure sul programma di lavoro abbastanza blando previsto durante la sosta dall’allenatore spagnolo, modellato intorno alla sua visita ai parenti (la seconda a distanza di un mese) in Inghilterra. Le vacanze riguarderanno tutto il gruppo, non solo il titolare della panchina. Al giorno di riposo di ieri, all’indomani del successo a Fuorigrotta con il Torino, se ne aggiungeranno altri tre durante e dopo il fine settimana in arrivo: sabato, domenica e lunedì. Le porte di Castel Volturno si chiuderanno infatti dopo la sessione mattutina di venerdì 10 ottobre e si riapriranno solamente per quella pomeridiana del successivo martedì, data del rientro alla base del tecnico spagnolo. Dal mercoledì, invece, cominceranno a ritornare alla spicciolata i nazionali e il gruppo si ricomporrà: appena in tempo per la delicata trasferta di San Siro con l’Inter. Ma stavolta il blitz inglese di Benitez non farà scandalo, dopo le tre vittorie consecutive che hanno rilanciato il suo Napoli. La rimonta contro il Torino ha confermato i progressi già visti con Sassuolo e Slovan Bratislava: soprattutto nella condizione fisica di parecchi azzurri, da Maggio a Zuniga, da Callejon a Insigne e in parte anche dei nuovi arrivati Michu e Lopez. La squadra si è rimessa a correre ed è per questo motivo che Rafa farà tirare ai suoi giocatori il fiato: tra il tour de force d’ottobre appena finito (7 gare in 21 giorni) e quello, ugualmente tosto, già alle porte.

La prima tappa a San Siro, contro l’Inter: da cui Benitez andò via sbattendo la porta, nel dicembre 2010. Ma stavolta sarà un esame speciale soprattutto per l’ex Mazzarri: che a Milano se la passa male e rischia l’esonero. Molto più intenso il programma di lavoro dei nerazzurri durante la sosta, rispetto alla terapia anti stress di Rafa: 16 sedute di allenamento contro 9. Il Napoli s’è anticipato i compiti e va in vacanza.

La Repubblica

 

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