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E Rafa: «Il mio futuro? Ora lavoro, poi si vedrà»

Meglio non fare piani seguendo chimere. Rafa Benitez rimane con i piedi per terra se si parla di scudetto, perché il suo Napoli è ancora in fase di crescita. Soprattutto in difesa. È quanto spiega al mensile So Foot, domani nelle edicole francesi, ricordando che «per vincere titoli serve equilibrio», ma senza svelare i suoi piani di carriera: «Intanto lavoro, poi si vedrà».

MIGLIORARE IN DIFESA Il lavoro va svolto con rigore e tecnologie, in linea con il suo stile riconoscibile «quando la squadra fa gol, non ne prende, tenendo palla, facendo pressing». Il Napoli però è ancora «squadra molto offensiva, che segna 104 gol, ma perfettibile in difesa. Migliorando dietro e mantenendo la cadenza in attacco si guadagna equilibrio che ti fa vincere i titoli». L’agognato scudetto, per esempio: «Tutti lo vogliono, ma non pianifico sulle chimere. Qui se vinci una serie di partite sei favorito. Appena ne sbagli una, sparisci dalla corsa. Meglio mettersi in testa che la prossima gara è la più difficile. Si evitano malintesi».

TALENTO E MOTIVAZIONI Un malinteso potrebbe sorgere dall’analisi della rosa: «Per vincere un campionato serve continuità, che dipende dall’effettivo. Insigne, un giocatore molto importante, è infortunato. Se potessi sostituire i titolari mantenendo il livello della squadra, vinceremmo anche le partite considerate facili». Ma vincere dipende pure dalla motivazione: «Il talento fa la differenza, la motivazione permette di lavorare. Chi dice che le mie squadre sono performanti solo in coppa, non vede le problematiche che emergono in campionato. Mi considero stratega e molto esigente. All’inizio i giocatori non accettano questa esigenza, ma poi capiscono che conviene, come Callejon, o Koulibaly che sta migliorando».

MILANO E IL SUD Il Napoli può essere ambizioso: «Sono qui per permettere a questa squadra di bastonare le migliori italiane, e ci stiamo riuscendo». Ma i tifosi dovrebbero gestire meglio certi ricordi: «Andare fieri di Maradona è giusto, ma è importante guardare al futuro. I giovani devono avere come riferimenti Higuain, Hamsik, Inler o Insigne perché sono presente e futuro del club». Intanto, Benitez ha rivoluzionato il club «fisicamente, tatticamente, tecnicamente, migliorando le infrastrutture», e adattandosi: «Da metodico, capisco la mentalità di Milano dove certe cose erano più facili. Da latino capisco il Sud, quindi qui una cosa la chiedo due settimane prima, non una».

La Gazzetta dello Sport

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