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Di Bello si scusa: «Ero sicuro del non gol»

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Il pallone calciato da Higuain supera la linea: per Di Bello non è gol

Mettiamola così: ci sono stati lunedì migliori. Ieri l’umore del designatore Domenico Messina era tendente al nero. Un fine settimana da dimenticare per la squadra arbitrale, diversi errori e soprattutto la svista più mediatica che ci sia: un gol non visto. L’unica consolazione è non aver influito sul risultato di Napoli-Fiorentina. Insomma, poteva andare peggio. Non sono previsti particolari sospensioni per Di Bello (l’addizionale che si è perso la rete di Higuain): dovrebbe saltare un turno per evitare possibili contraccolpi, ma presto lo rivedremo in campo.
LE SCUSE Il fischietto di Brindisi ha chiesto scusa a Messina. E non ha cercato alibi: «Ero convinto di aver visto giusto. Per me il pallone aveva toccato la linea. Non so come sia potuto accadere, ma ero certo della mia decisione. Mi dispiace anche per Damato (l’arbitro centrale), lui si è fidato di me. Io in diretta l’ho rassicurato, poi…». Nell’intervallo le prime avvisaglie, con i dirigenti del Napoli a spiegare che la tv aveva mostrato il pallone dentro. A simili scene, però, gli arbitri sono abituati e le ignorano per non farsi condizionare. Il mondo è crollato addosso a Di Bello a fine partita, quando la conferma del gol non visto è arrivata dall’osservatore. «Possibile…», ha farfugliato l’addizionale che il sabato di Pasqua era stato perfetto nella valutazione sul rinvio di Balzano: il pallone calciato da Keita non aveva superato la linea. A Napoli è andata in modo diverso, ma i vertici arbitrali sanno bene che quando la velocità del tiro è vicina ai 100 chilometri l’ora, l’occhio umano è sempre perdente. In quel caso si tratta di una specie di testa o croce.
BENVENUTO OCCHIO DI FALCO Ecco perché Messina e la squadra degli arbitri ha iniziato un liberatorio conto alla rovescia: l’introduzione della tecnologia è benvenuta anche dai fischietti. Perché privarsi di un simile alleato quando le polemiche sul gol fantasma rischiano di avvelenare il campionato? Non solo, dalle parti dell’Aia sono convinti che gli addizionali sgravati da un compito quasi impossibile, potranno concentrarsi su cose più umane: trattenute, falli di rigore, colpi proibiti. Su questi episodi devono incidere ed aiutare chi dirige la gara. L’obiettivo è ridurre gli errori, eliminarli è impossibile. La combinazione Occhio di falco più giudici di porta potrebbe andare in scena nel prossimo campionato di A (questa sembra essere l’intenzione di Figc e Lega), ma di sicuro sarà schierata in occasione della finale di Coppa Italia tra Juve e Lazio. Vedremo quali saranno gli effetti.
ALTRE SVISTE A parte Higuain, ci sono altre situazioni non andate giù al designatore. In primis l’espulsione di Novaretti, giudicata un grave errore. Così come il rigore dato al Verona ha fatto storcere il naso a molti. Più complessa la discussione sul penalty concesso alla Roma: dal campo e a velocità normale era molto complicato capire la dinamica dell’azione con De Rossi che cerca Moretti. Ecco perché la decisione di Irrati (avallata da Mazzoleni, coperto dal difensore del Torino) è stata accettata. Il designatore chiederà al suo gruppo maggiore attenzione in area anche sulle trattenute. Domani, intanto, ha affidato il recupero Genoa-Parma a Gavilucci della Can B. Sperando che le motivazioni lo portino a fare un bella prestazione. Sarebbe un buon modo per mettersi alle spalle il lunedì nero.

La Gazzetta dello Sport

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