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Napoli, troppi passaggi sbagliati e troppi lanci nel nulla

dnipro-napoli David LopezIl primo tempo di Kiev, per il Napoli, è la brutta copia di quello giocato una settimana fa al San Paolo. Troppo lenta e troppo prevedibile, la manovra della squadra di Benitez, che non riesce mai a sgommare sulle fasce laterali dove Insigne (a sinistra) e Callejon (a destra) sono ben ingabbiati dai dispositivi del Dnipro. Inoltre Gabbiadini è molto più attaccante e molto meno suggeritore di Hamsik, quindi il Napoli si trova con un centrocampo in inferiorità numerica dove i soli David Lopez e Inler (che non sono Rivera e Bulgarelli…) hanno il compito di rompere le iniziative avversarie e rilanciare con precisione l’azione. Ovvio che, con una tavola apparecchiata in questo modo, le difficoltà aumentino. Le punte di Benitez vanno servite negli spazi (Insigne e Callejon) o con rapidità (Higuain): tutto ciò, nei primi quarantacinque minuti non avviene.
SPAZI INTASATI Al 10’ della ripresa Benitez si accorge che qualcosa non funziona nel motore del suo Napoli, toglie Gabbiadini, inserisce Hamsik, tentando di ristabilire la parità a centrocampo, ma la mossa non è la medicina giusta. Il Dnipro segna, grazie alla solita disattenzione difensiva del Napoli, Benitez butta nella mischia Mertens al posto di Insigne e a questo punto viene spontanea la domanda: perché due tra i migliori, cioè Hamsik e Mertens, sono partiti dalla panchina? Il problema della squadra di Benitez è la mancanza di idee e di qualità in mezzo al campo. I piedi ruvidi dei mediani non sono adatti a servire adeguatamente gli attaccanti. Per gli ucraini è abbastanza semplice costruire il successo aggrappandosi alla grinta, alla determinazione e all’occupazione degli spazi difensivi.
QUANTI ERRORI Troppi i passaggi sbagliati: su 558 appoggi soltanto il 78,7 per cento va a buon fine. L’imprecisione regna sovrana: Ghoulam, Albiol, Callejon e Insigne sono a quota 12 errori, Higuain a 11, Inler e Britos a 10. Dove si vuole andare se non si riesce a fare un passaggio elementare? Inoltre, a che serve avere il 63,2 per cento del possesso palla se poi non si sfruttano a dovere le iniziative? I 27 cross producono ben poco, anche perché il portiere ucraino e i suoi compagni della difesa sono sempre molto attenti. E altrettanto si può dire delle 212 verticalizzazioni e degli 80 lanci effettuati, che sono lo specchio delle disperazione e dell’assenza di fantasia che imprigiona il Napoli. Non ci sono i guizzi, non ci sono i dribbling (solo 10 riusciti), non ci sono i lampi improvvisi che possono accecare il nemico. E il Napoli piomba nel buio totale.

La Gazzetta dello Sport

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