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Milan, arriva Mister Bee: ma i piccoli azionisti vogliono contare di più

MILANO – Mentre il broker thailandese Bee Taechaubol è ormai all’incontro decisivo con Silvio Berlusconi per lo storico ingresso nel club col 48% delle azioni (dovrebbero vedersi a Lugano), i piccoli azionisti del Milan reclamano più democrazia. Domani a Milano si costituiranno in associazione. Il loro scopo è appunto quello di partecipare, in una fase così delicata per il club, al dibattito sul futuro: i cosiddetti “stakeholders”, i sostenitori, chiedono di essere ascoltati nella massima trasparenza, rompendo il monopolio assembleare dell’azionista di maggioranza assoluta Fininvest, ormai intaccato dall’arrivo di Mister Bee e dei suoi due garanti finanziari, la banca statale cinese CITIC e la banca degli sceicchi di Abu Dhabi ADS Securities. La funzione dell’associazione sarà anche quella di una vigilanza tecnica sulla nuova fase storica del club, che con Taechaubol vira dichiaratamente verso lo sfruttamento del marchio e la quotazione in Borsa sui mercati asiatici (con l’incognita sempre più temuta della bolla cinese in corso). Ai vertici dell’associazione ci saranno non a caso due avvocati, esperti della materia. Presidente sarà il ventottenne Edoardo Barone, specializzato proprio nelle società quotate e nelle questioni legali sul marchio. Vicepresidente sarà Giuseppe La Scala, tra i massimi specialisti italiani di diritto commerciale ed economico.

Nello statuto dell’Associazione Piccoli Azionisti della Ac Milan Spa, all’articolo 1, si legge che “l’Associazione ha lo scopo di propugnare l’introduzione ed il mantenimento di un elemento di novità nella governance della società, sia per  contribuire a salvaguardare il legame storico fra il Club e la comunità dei suoi sostenitori, sia per preservare  la migliore tradizione della società, come anche a suo tempo rinnovata sotto la presidenza di Silvio Berlusconi”. E ancora: “creare una rappresentanza volontaria responsabile e democratica dei piccoli azionisti e così dare loro una voce univoca e meglio in grado di farsi ascoltare, oltre che nella tradizionale assemblea annuale ordinaria, anche nelle altre occasioni di dibattito societario, intervenendo con proposte riguardo alle scelte strategiche aziendali e avanzando candidature, quali amministratori, di personalità indipendenti rispetto agli azionisti che esercitano il controllo, al fine di garantire il più proficuo confronto in sede di consiglio di amministrazione del Milan A. C., nell’interesse della società”. Una piccola rivoluzione dal basso, in attesa di capire dove porterà quella dall’alto.
 

serie A

milan ac
Protagonisti:
Silvio Berlusconi
bee taechaubol
Fonte: Repubblica

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