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Higuain, tocca a te. Scorda il passato per tirare su Napoli

Napoli-Sampdoria esultanza secondo gol HiguainNon c’è due senza tre, almeno questo si augurano i tifosi del Napoli. Nelle ultime due stagioni, infatti, il primo gol azzurro nelle coppe europee è stato segnato sempre da Gonzalo Higuain. Il problema è che il gol più importante, quello che sarebbe valso lo scorso anno la finale di Europa League, il Pipita lo ha fallito a ripetizione. In casa e in trasferta è stato lui l’eroe negativo della doppia sfida contro il Dnipro. Avrebbe potuto riscattarsi realizzando contro la Lazio il rigore che sarebbe valso il preliminare di Champions e invece l’argentino quel penalty decisivo lo ha calciato alle stelle spedendo il Napoli nella Europa League che inizia stasera.
TERAPIA DEL SORRISO Maurizio Sarri ieri in conferenza stampa ha chiesto alla sua squadra personalità e «cazzimma». Concetti non semplici da tradurre nei fatti, il secondo addirittura difficile da tradurre in italiano per chi non conosce il dialetto partenopeo (sarebbe qualcosa più di «grinta»). Higuain è l’uomo chiamato a dare al Napoli quella serenità che è mancata in queste prime partite. Ha fatto il suo (due reti e diverse giocate di qualità), ma come sempre non ha mai dato l’impressione di esprimersi al 100% e non solo perché la condizione non è ancora ottimale. Mentalmente deve fare anche un salto di qualità, come del resto tutta la squadra. La buona notizia, però, è che ha ripreso a sorridere. Lo ha detto Sarri, lo certificano le recenti uscite con i compagni (non ultima quella di lunedì in scooter in costiera amalfitana).
CERTEZZE E DUBBI Al San Paolo il Napoli, almeno in versione europea, è una vera e propria macchina da guerra: nelle ultime 13 partite internazionali giocate a Fuorigrotta il bilancio parla di 9 vittorie e 4 pareggi, con gli azzurri che hanno sempre segnato almeno un gol. Ecco perché il tecnico del Bruges, il mitico Michel Preud’Homme, non ha nascosto la sua preoccupazione che, per inciso, ha un nome ed un cognome: Gonzalo Higuain. L’allenatore belga sperava in un turnover sfrenato da parte di Sarri, invece gli unici dubbi in casa Napoli riguardano il modulo e la conferma di Insigne (se Callejon verrà preferito allo scugnizzo di Frattamaggiore si virerà sul 4-3-3). La presenza di Higuain è certa. «Non va lasciato troppo solo – ha spiegato Sarri –, io lo vedo meglio con una punta al suo fianco». Ecco perché stasera dovrebbe essere ancora confermato il 4-3-1-2 con Mertens vicino al Pipita.
PALMARES Proprio il belga ha detto alla vigilia: «Iniziamo l’Europa League per arrivare in fondo. Vogliamo vincere questo trofeo, lo scorso anno ci siamo fermati in semifinale complice anche un po’ di sfortuna». Propositi bellicosi e condivisibili che esprimono il pensiero dell’intero spogliatoio e dunque anche di Higuain. Già perché nel suo palmares l’argentino ha un grave vuoto: non ha mai vinto nessuna competizione internazionale per club. Addirittura, il Real Madrid ha festeggiato la decima Champions proprio nell’anno dell’addio del Pipita al Bernabeu. In Spagna il centravanti del Napoli era considerato un bomber a metà. Nella Liga faceva sfracelli, in Champions sempre tanta fatica. Con la maglia azzurra le cose sono cambiate. Higuain ha continuato a segnare tanto in campionato, ma si è esaltato nelle notti di coppa. Tredici le reti con il Napoli in campo internazionale ma non sono servite per vincere qualcosa. Ora è arrivato il momento di alzare un trofeo europeo. Si parte stasera, l’obiettivo è arrivare a Basilea.

La Gazzetta dello Sport

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