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OBIETTIVO NAPOLI – Doveri e il Genoa rallentano la rincorsa azzurra

Genoa's defender Armando Izzo (L) fights for the ball with Napoli's forward Gonzalo Higuain from Argentina during the Italian Serie A  football match Genoa Vs Napoli on November 1, 2015 at the Luigi Ferraris Stadium in Genoa.  AFP PHOTO / MARCO BERTORELLO        (Photo credit should read MARCO BERTORELLO/AFP/Getty Images)
Genoa’s defender Armando Izzo (L) fights for the ball with Napoli’s forward Gonzalo Higuain from Argentina during the Italian Serie A football match Genoa Vs Napoli on November 1, 2015 at the Luigi Ferraris Stadium in Genoa. AFP PHOTO / MARCO BERTORELLO (Photo credit should read MARCO BERTORELLO/AFP/Getty Images)

La rincorsa del Napoli al primo posto si arresta sul campo di un Genoa mai così aggressivo e determinato, che è riuscito con merito, ma anche con il determinante aiuto di Doveri, a costringere la squadra di Sarri sullo 0-0.
La partita di oggi è stata estremamente dura per gli azzurri, che si sono trovati ad affrontare un Genoa ben messo in campo ed in uno stato fisico ottimale. La compagine di Gasperini ha infatti pressato e lottato su ogni palla per tutti i 90 minuti, rendendo difficile al Napoli costruire azioni da rete pulite. Con un 3-4-3 prima ed un 4-3-3 nella ripresa, il Genoa è riuscito ad ostruire bene gli spazi sulle fasce e in mezzo, cercando di mettere a freno preventivamente tutte le fonti di gioco napoletane, concedendo poco spazio a Jorginho in cabina di regia, aggredendo e raddoppiando Mertens prima e Insigne poi a sinistra, cercando costantemente l’anticipo su Higuaìn.
Il Napoli, da parte sua, ha cercato di fare la sua solita partita, accettando la sfida fisica degli avversari e cercando, allo stesso tempo, di giocare sempre palla a terra, coinvolgendo spesso e volentieri i due centrali difensivi nella costruzione dell’azione, al fine di creare spazi per scardinare l’attenta difesa rossoblù. Agli azzurri, però, è mancata la freschezza atletica dei giorni migliori e la cattiveria nell’ultima giocata. Le azioni migliori gli azzurri le hanno costruite nel primo tempo, con verticalizzazioni sui movimenti di Callejòn, lasciato talvolta libero da Ansaldi, e con un paio di giocate di Mertens a fine periodo. Nel corso del match, però, la pressione del Napoli si è fatta meno costante, anche perché il Genoa non ha mai rinunciato a rapide e velenose ripartenze, orchestrate prevalentemente da quel campione che è Perotti, che in ogni circostanza, partendo da sinistra, riusciva a saltare almeno un uomo per poi mettere palle molto interessanti in mezzo. Fortunatamente, al centro della difesa hanno fatto buona guardia Albiol e Koulibaly, i migliori degli azzurri oggi, che non hanno concesso praticamente nessuna palla gol nitida alla compagine ligure.
Nella ripresa, complice anche lo sfortunato infortunio di Mertens, il più in palla dell’attacco azzurro finché è rimasto in campo, Sarri ha cercato di avvalersi di risorse dalla panchina per aggiudicarsi il match, ma con esiti purtroppo poco felici. Insigne ha avuto qualche occasione, ma è stato più abile in fase di assistenza che in quella di conclusione, nella quale ha trovato sempre pronto Perin su suoi tiri invero non irresistibili. Gabbiadini, invece, ha avuto un impatto alquanto deludente sulla gara, non riuscendo mai a rendersi pericoloso o ad entrare con profitto nelle giocate offensive della squadra.
Oltre che l’ultima zampata in più di una circostanza, al Napoli è oggi mancata un po’ anche la qualità nelle giocate delle due mezz’ali. Hamsik e Allan oggi hanno infatti offerto un contributo prevalentemente fisico, non avendo probabilmente la tenuta per incidere con la consueta qualità anche a supporto dell’azione offensiva. Merito, probabilmente, anche dell’agonismo dei centrocampisti avversari, ma sintomo anche di una condizione aerobica che non può essere sempre ottimale, visti i tanti impegni e le non tante alternative nella zona mediana del campo.
L’aggancio al primo posto è dunque (si spera) rimandato a data da destinarsi, ma questo risultato, ovviamente, non ridimensiona quanto di buono fatto dai partenopei nelle ultime settimane. In una gara così ostica in altre circostanze sarebbe potuta finire anche con un risultato peggiore. Un pareggio esterno, sfortunato per giunta, non è un dramma e non ferma la corsa degli azzurri, che dovranno continuare a ragionare partita dopo partita e non farsi distrarre da pressioni esterne.

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