NEWS

De Laurentiis ricarica Maurizio: resta sereno e vai avanti

De Laurentiis sceglie il silenzio. Ma la scelta è già di per sé una presa di posizione: perché il presidente del Napoli ritiene che le scuse di Sarri siano più che sufficienti per mettere la parole «fine» alla brutta vicenda. C’è di più. Il Napoli ha persino contato il numero delle volte in cui il proprio tecnico ha ripetuto con convinzione, e pentimento autentico, il fatidico «mi scuso»: 44 volte. Un numero impressionante, ma l’allenatore azzurro, nel suo tour post gara da un tv all’altra, passando per radio e sala stampa, è tornato a più riprese sull’argomento cospargendosi ogni volta il capo di cenere e ripetendo sempre il suo rammarico e dispiacere per quello che era successo con Mancini.

Chiaro, che oggi lo scenario potrebbe cambiare. E molto dipende dal verdetto del giudice Tosel: se dovesse arrivare, improvvisa, l’inibizione (che si estenderebbe pure sul campionato), ovvio che la reazione del Napoli sarebbe dura. De Laurentiis ha parlato con Sarri sia nello spogliatoio, subito dopo la fine della partita, che al telefono, nel cuore della notte tra martedì e mercoledì. Si è prima fatto spiegare nei dettagli quello che era successo in campo e poi negli spogliatoi, quando Mancini si è scagliato contro Sarri, e poi lo ha voluto rassicurare, chiedendogli di restare sereno e di non preoccuparsi per quello che era accaduto.

Ha preso atto del pentimento autentico del suo allenatore («Mi spiace, mi sono saltati i nervi, neppure mi ricordo quello che ho detto e quando l’ho detto») e ha ritenuto che fosse inutile aggiungere altro. Né ritiene, e l’idea non lo ha sfiorato neppure per un attimo, che per il teatrino in diretta tv Sarri debba essere multato. E infatti, non lo sarà.

Il Napoli, però, ora ha un altro genere di preoccupazione. Pensa che l’attacco frontale a Sarri abbia come intento quello di destabilizzare l’ambiente: la richiesta di una squalifica, per esempio, viene ritenuta una esagerazione abnorme, un modo per cercare di tarpare le ali a una squadra che vola. Ed è per questo che il club alza una specie di muro a protezione del suo allenatore: le sue scuse sono le scuse del Napoli. D’altronde, che altro potrebbe aggiungere De Laurentiis alle parole di pentimento del proprio allenatore che si è cosparso il capo di cenere ancora ieri, ai microfoni di Striscia, nonostante sia al centro di un attacco che appare spropositato?

Ieri neppure Mancini e l’Inter sono tornati sull’argomento. Anche il club nerazzurro attende il verdetto di Tosel: se quelle frasi dovessero essere catalogate come «dichiarazioni lesive», disciplinate dall’articolo 5 delle Noif (Norme Organizzative Interne Federali), anche il tecnico nerazzurro potrebbe essere multato.

ilmattino

Commenti
Segui il canale PianetAzzurro.it su WhatsApp, clicca qui