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Inter, ecco Eder: “Per me un’opportunità enorme, pronto per il derby”

Inter, ecco Eder: "Per me un'opportunità enorme, pronto per il derby"Eder (foto sito Inter)  MILANO – Eder all’Inter fino al 2020. Ora è ufficiale. L’attaccante ex Sampdoria arriva in punta di piedi. Ma, sa che è stato preso per volontà di un Roberto Mancini bisognoso di gol. Nonostante tutto il nazionale azzurro si presenta utilizzando il basso profilo: “L’Inter poteva lottare per lo scudetto anche senza di me, sta facendo bene anche se ultimamente non è così. Io sono venuto qui per dare una mano ed essere un’opzione in più. Quando ci sarà bisogno darò il mio contributo”. Possibile che l’ex doriano giochi nel derby, in ripresa – per la stracittadina – anche Perisic.
 
Cosa significa l’Inter a 29 anni?
“Arrivare qui a 29 anni vuol dire tanto sacrificio ma anche un’opportunità enorme. Sono in Italia da 11 anni e conosco la storia dell’Inter, compreso il periodo delle vittorie. E’ una grossa responsabilità e una bella sfida, ringrazio la società, il presidente Thohir, Ausilio, tutti coloro che mi hanno dato questa opportunità”.
C’era il Leicester, ha scelto lei l’Inter?
“Sì, ho sentito anche il tecnico Mancini e quando ho saputo dell’interesse dell’Inter ho preso la decisione di restare in Italia”.
L’Inter fatica a segnare, questo le dà più responsabilità?
“Sinceramente no. Certo sono uno che segna, ma che si impegna tanto in campo. Ci sono attaccanti che non segnano molto ma si sacrificano per la squadra. Se tutti i giocatori lavorano si può arrivare alla vittoria. Per un attaccante il gol è importante ma finora l’Inter ha vissuto momenti negativi anche per le grandi parate dei portieri”.
Sente di essere stato sottovalutato fino ad oggi?
 “Prima io non avevo la stessa testa, non mi curavo come ora. Avevo girato tanto, ero sempre in prestito. Poi ho avuto la chance della Sampdoria e ho messo la testa a posto, la mia mentalità è cambiata”.
Nel 2009 Sneijder arrivò due giorni prima di un derby e giocò, con vittoria 4-0 dell’Inter. Se lo ricorda?
“Me lo ricordo, ma questa è una partita che si prepara da sola. Ha una grande importanza. In questa settimana mi sono allenato sempre a parte d’accordo con Montella, sto bene fisicamente. Sono a disposizione, deciderà il tecnico”.
Come si trova meglio tatticamente?
“Deve decide il mister, non è detto che giocherò solo con Mauro. Anche altri attaccanti stanno facendo bene e la forza di una grande squadra è avere tutti sempre pronti e competitivi”.
L’Inter ha segnato 26 reti. Lei 12 da solo…
“Basta dare il massimo a prescindere dal gol, conta che la squadra vinca. L’Inter ha segnato poco ma ha anche subito poco, significa che si lavora bene”.
Perché ha scelto il numero 23?
“A me piacevano il 7 e il 17. Il giorno in cui sono andato alla Sampdoria per strada ho visto un cartello con il numero 23, che indicava i kilometri che mancavano a Genoa così quando sono arrivato alla Samp ho scelto quel numero”.

Intanto Samir Handanovic, pur preoccupato e infastidito per i risultati dell’Inter, non perde la fiducia: “A nessuno piace perdere, ma penso ci voglia un equilibrio in tutte le cose: bisogna accettare il momento, lavorare duramente e ritrovare quella compattezza e quell’aggressività che avevamo. Quando vinci tutto va bene e magari non dai importanza ad altre cose che non si vedono ma su cui bisogna sempre lavorare. I periodi no in un campionato capitano a tutti. Scudetto? L’Inter deve sempre puntare in alto. Sono sempre convinto di aver rinnovato per giocare la Champions con la maglia nerazzurra”.
 

Inter

serie A
Protagonisti:
Eder

Fonte: Repubblica

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