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Inter, De Boer: ”A Pescara il vero inizio, ma per costruire serve tempo”

Inter, De Boer: ''A Pescara il vero inizio, ma per costruire serve tempo''Frank De Boer (agf) APPIANO GENTILE – Una sola cosa, chiede Frank De Boer, e tutto sta a vedere se gli verrà concessa: il tempo. Tempo per sbagliare, tempo per capire, tempo per costruire una nuova Inter, alla vigilia della trasferta di Pescara che qualcuno già dipinge come un crocevia della sua avventura in Italia. “Roma non è stata costruita in un giorno”, mormora nel suo inglese con forte accento olandese, il buon Frank che da calciatore aveva intuizioni e sapienza tattica eccezionali, visione a 360 gradi del campo e un gran sinistro, ma qui, catapultato in una realtà aliena, fatica a prendere le misure, e non potrebbe che essere così.

E’ stupito per le critiche ricevute dopo le prime due partite?
“E’ normale, me le aspettavo. Sono un nuovo allenatore straniero e ho molti occhi addosso. Ma bisogna valutare realisticamente che ad esempio ho preparato la prima partita in due o tre giorni, e Roma non è stata costruita in un giorno. Le cose si fanno passo dopo passo. Ci vuole tempo per costruire. Secondo qualcuno rischierei già la panchina? Quando sei in un grande club e i risultati non arrivano è chiaro che ci possa essere un po’ di pressione. Ma io ho fiducia. Non bastano tre giorni, né una settimana per mettere su una squadra competitiva. Ci saranno anche dei motivi per i quali negli ultimi anni l’Inter ha avuto difficoltà, no? Ma penso che questo club potrà tornare ai livelli che gli competono”.

Pescara è il primo bivio della stagione o il vero inizio del vostro campionato?
“Non siamo ovviamente felici della nostra partenza lenta. Ora ci sono tre partite in sette giorni ed è importante, vogliamo lavorare sui nostri piani, migliorare come squadra. E’ negativo che non abbiamo avuto possibilità di avere i giocatori per lavorare in queste due settimane, erano solo sette qui ad Appiano, ancora non abbiamo mai fatto una partita 11 contro 11. Oggi è stato il primo giorno in cui abbiamo potuto lavorare insieme a livello tecnico. Però molti hanno giocato 90 minuti in nazionale. Ho fiducia. Sotto l’aspetto mentale e fisico abbiamo fatto già miglioramenti. Il campionato è iniziato da due partite ma sotto certi punti di vista inizia domani, certo”.

Cosa vuole vedere a Pescara?
“Abbiamo già fatto passi in avanti. Vorrei che tutti avessero la stessa idea di gioco, che si attacchi e si difenda insieme. I punti arriveranno. Se si vince ma non si gioca bene è un problema. Col Palermo ho visto cose positive e sono ottimista”.

Che tipo di giocatore è Joao Mario, lo vedremo a Pescara? E  Banega sarà ancora regista?
“Non rispondo su Banega. Tutti i giocatori sono pronti, tranne forse Ansaldi e Andreolli. Joao Mario è un centrocampista completo, è uno di quelli che giocano “box to box”. In un 4-4-2 può giocare al centro o all’esterno, e anche nel 4-3-3 in due posizioni diverse. Joao Mario e Brozovic sono entrambi giocatori di grandi qualità, possono giocare insieme in futuro magari, o anche in tempi brevi. Entrambi devono capire la mia idea di gioco, poi tutto sarà possibile”.

E’ preoccupato per la scarsa tenuta difensiva delle prime due partite?
“Se la squadra reagisce tutta insieme quando perdiamo il pallone, quello ci dà tenuta difensiva. Dobbiamo lavorare come squadra. Attaccare e difendere insieme, altrimenti ci sono giocatori che devono correre per 50 metri per recuperare. Bisogna lavorare su questo. Poi possiamo giocare con vari moduli, il 4-2-3-1 che usavo spesso all’Ajax, o il 4-3-3, con un centrocampista centrale più difensivo. Dipende dai giocatori che ho a disposizione. L’importante è l’idea di gioco, poi viene il modulo”.

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Fonte: Repubblica

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