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Coni, Malagò: ”Lo sport non può funzionare senza giustizia sportiva”

Coni, Malagò: ''Lo sport non può funzionare senza giustizia sportiva''Giovanni Malagò (ansa) ROMA –  “Se funziona la giustizia sportiva, funziona il Coni e di conseguenza lo sport. Abbiamo acquisito credibilità nel mondo proprio grazie al rispetto delle regole”. Così il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha esordito nel suo intervento a margine della presentazione del “Codice di Giustizia Sportiva F.I.G.C. annotato con la dottrina e la giurisprudenza”, un volume che si sofferma su come siano sempre più unite le strade della giustizia ordinaria e di quella sportiva.

“GIOVANI LINFA NUOVA” – Giustizia come base solida dello sport. Tema molto caro a Malagò: “Nell’ultimo quadriennio abbiamo preso a cuore la riforma della giustizia sportiva, abbiamo dotato il nostro mondo di uno strumento giusto ed essenziale. Ci siamo avvalsi di persone che hanno scritto la storia del diritto”, prosegue il numero uno del Coni che è molto orgoglioso della linea verde: “La mia attenzione va ai giovani, che si stanno appassionando sempre più a questo tema perché è una materia che piace. Ci sono avvocati che non vogliono occuparsi esclusivamente di cause di giustizia civile o penale e questa è una linfa nuova fondamentale per lo sport perché se siamo credibili nel mondo è grazie alla giustizia e al rispetto delle regole”.

“SPERO RIMOZIONE BARRIERE” – Poco prima del convegno era circolata la voce di una possibile rimozione delle barriere nelle curve dello stadio Olimpico. Malagò strizza l’occhio a questa possibilità: “Se si è trovata la soluzione con chi ha la responsabilità dell’ordine pubblico, non posso che esserne felice. Dal primo giorno ho sempre fatto il tifo per la rimozione delle barriere – aggiunge  – Noi siamo soltanto i proprietari dello stadio, non è nostra competenza decidere”. Al termine dell’incontro serale con il ministro dello sport, Luca Lotti, durato circa 90 minuti, Malagò torna sul tema: “Ci sarà un incontro al Viminale (martedì prossimo, ndr) cui verranno rese partecipi anche le due società, Roma e Lazio. Ma è un discorso in cui lo sport non c’entra nulla. Mi sembra comunque che le due tifoserie abbiano dimostrato maturità: spero che tutto vada a buon fine”. Infine il presidente del Coni dà un importante annuncio: “Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, domenica assisterà all’Olimpico a Italia-Galles di rugby. E’ una bella notizia”.

DE LISE: “GIUSTIZIA E’ STRUMENTO, NO POTERE”  –  Il “Codice di giustizia sportiva FIGC”, curato dall’avvocato di Stato Paolo Del Vecchio, insieme ai professori universitari Antonio Blandini e Andrea Lepore ed al magistrato Umberto Maiello, è stato illustrato presso il Salone d’Onore del Coni da Pasquale De Lise, Presidente emerito della Commissione Federale di Garanzia della FIGC: “Questo volume aiuta e facilita il compito a chi è incaricato di giudicare un tema di giustizia sportiva. E’ fondamentale considerare la giustizia non come un potere, ma come uno strumento per la legalità che non deve lasciarsi tentare dalle sirene dei media e della politica. E questo deve valere anche per la giustizia sportiva. Ringraziamo il Coni – conclude De Lise – che si è dotato di un codice così importante perché lo sport non è solo una competizione, ma anche una disciplina improntata sull’osservanza di principi etici e giuridici”.

MENNELLA: “UN’OPERA SENZA PRECEDENTI” – Tra gli autori dell’opera figura anche l’avvocato Marco Mennella che, in particolare, si è interessato degli aspetti riguardanti le violazioni in materia gestionale ed economica, i doveri e divieti in materia di tesseramenti, trasferimenti, cessioni e controlli societari, la segreteria degli organi di giustizia sportiva. Ecco le sue parole: “Il Codice di Giustizia Sportiva F.I.G.C.  annotato con la dottrina e la giurisprudenza è un’opera inedita,  senza precedenti, nata da un lungo e complesso lavoro di raccolta, sistemazione ed analisi dei precedenti dottrinali e giurisprudenziali in materia. Se, da un lato, questo volume rappresenta un traguardo importante perché, per la prima volta, è stato redatto un commentario avente ad oggetto non un tradizionale atto legislativo ma una vera e propria regolamentazione federale, quale appunto il Codice di giustizia sportiva F.I.G.C., dall’altro lato, vuole essere un importante punto di partenza per ulteriori riflessioni in merito alle materie trattate. L’auspicio è che questo testo riesca a promuovere, con sempre maggiore facilità, un ampio dibattito tra tutti gli operatori ed i tecnici del settore, al fine di sviluppare sempre più le tematiche in oggetto”.

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Fonte: Repubblica

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