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Serie A, le 7 cose da seguire all’Epifania

Al netto della poca brillantezza, Schick inizia a muoversi bene. Prima ruba palla a Duncan, poi si propone davanti a Dzeko nello spazio creato al limite dell’area: colpisce malissimo ma in qualche modo propizia il gol.

Di conseguenza, la Roma è diventata più frenetica e meno precisa. Sempre nelle ultime quattro partite, ha aumentato dell’11% i tiri tentati rispetto alle partite precedenti (da 17.9 a 20.3), eppure ha diminuito del 31% i tiri in porta (da 6.2 a 4.8).

Di Francesco ha dichiarato che Schick, comunque, stavolta non giocherà. Contro l’Atalanta dovrebbe tornare El Shaarawy titolare, e dovrebbero riaprirsi gli spazi in cui far correre il pallone velocemente, sfruttando le sponde di Dzeko per aggirare l’aggressività della difesa di Gasperini. È comprensibile che Di Francesco voglia tornare alle sue certezze, e restituire a Schick il ruolo di primo sostituto che ha mantenuto durante l’anno alla Sampdoria, però potrebbe essere proprio la partita adatta per rivederlo correre con la palla incollata al piede, senza trasmettere alcuna idea di sforzo, come dodici mesi fa.

3. Come può cambiare il Torino con Mazzarri? 

L’unica costante tattica nella storia recente di Walter Mazzarri è stata la difesa a tre, con due esterni di grande corsa e spiccata propensione difensiva. Davanti alla tradizionale linea a cinque, negli anni ha provato il doppio mediano con il trequartista, il mediano con due incursori, il rombo di centrocampo con un solo centravanti, l’attacco a tre con due ali e due centrocampisti a coprire. In momenti diversi nel corso delle ultime esperienze con Inter e Watford, ci sono stati anche accenni di difesa a quattro.

«Posso insegnare tutti i moduli nel modo migliore, però vi dico subito, io prima guardo il lavoro dei giocatori, e poi gli cucio il modulo addosso», ha chiarito nella prima conferenza stampa. È probabile che Mazzarri alla lunga proverà a implementare la difesa a tre, ma è difficile che la transizione inizi nell’immediato: il Torino affronterà la partita con il Bologna dopo aver sostenuto soltanto due sessioni di allenamento con Mazzarri, per di più prive di quattro potenziali titolari come Ansaldi, Barreca, Ljajic e Belotti.

Vale la pena comunque immaginare il Torino il 3-5-2, modulo con cui ha giocato per anni sotto la guida Gian Piero Ventura, con idee per certi versi affini al gioco di Mazzarri. Di quel ciclo, però, sono rimasti ormai pochi giocatori: in mezzo c’è stato Mihajlovic, che si era presentato promettendo che avrebbe sperimentato «tutto, tranne la difesa a tre». Barreca e De Silvestri probabilmente renderebbero meglio in una linea a cinque, perché hanno il passo e la sufficiente sensibilità tecnica per accompagnare l’azione offensiva, e sarebbero liberati dalla responsabilità dell’uno contro uno in campo aperto contro l’esterno d’attacco avversario. Sempre che Barreca riesca a recuperare dalla pubalgia che lo tormenta da inizio anno.

Fonte: SkySport

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